Frenesia.

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Louis

Le labbra di Harry erano incollate alle mie e le nostre lingue si rincorrevano vorticosamente.

Le mie mani erano incrociate dietro la sua nuca mentre me lo tiravo ancora di più addosso; lui, invece, teneva le sue poggiate sui miei fianchi, avvicinandomi a sua volta. 

Come se non fossimo già abbastanza vicini.

Sapeva di menta, il tipico sapore di un ragazzo con la chewing-gum in bocca da circa sempre. La sua lingua era fredda, al contrario della mia che sembrava ribollire ad ogni suo contatto. 

Ad un tratto, insinuò la mano all’interno della mia maglietta, direttamente a contatto con la mia pelle, e cominciò ad accarezzarmi il fianco dolcemente. 

Fu lì che mi resi conto di ciò che stavo facendo. 

Aprii gli occhi solo per constatare che tutto ciò che percepivo fosse reale. 

E come nel peggiore degli incubi, o dei sogni, lo era. 

Mi staccai precipitosamente dalle labbra di Harry, che spalancò gli occhi sorpreso prima d’allargare la bocca in un espressione sbalordita. 

“Io… non credevo che-“ 

“Harry, non è successo niente. Non è successo niente di tutto quello che pensiamo sia successo” scandii interrompendolo, mentre indietreggiavo verso la porta. 

L’odore di detersivo e la colonia prepotente di Harry ad invadermi le narici e a farmi girare vorticosamente la testa. 

“Ma, Louis, è successo” protestò lui lentamente. 

Riuscii a vedere il brio nei suoi occhi chiari. 

Deglutii. “Non è successo niente!” urlai, più a lui che a me stesso, uscendo velocemente dalla lavanderia. 

I miei piedi si susseguivano veloci nel corridoio, come i pensieri nella mia testa. 

Sei un’egoista, Louis. 

Rischiai di andare a sbattere contro una cameriera a caso. 

Sei fidanzato con un ragazzo splendido che non merita niente di tutto questo.

Velocizzai i miei passi verso la mia stanza. 

Michael lo verrà a sapere.

Estrassi le chiavi della mia camera dalla tasca dei miei pantaloni, e solo allora mi accorsi di quanto le mie mani stessero tremando. 

Mi buttai sul letto e lì mi paralizzai. 

L’odore del sesso speso con il mio ragazzo ad infondermi ancora più terrore. 

Perché l’avevo fatto? Perché non lo avevo semplicemente respinto? 

Harry mi aveva baciato ed io avrei solo dovuto allontanarmi. 

E invece avevo continuato per poi baciarlo di nuovo, di mia iniziativa. 

Il cuore martellava così forte da farmi credere di essere sul punto di avere un infarto. 

Ero una pessima persona, non c’era altra spiegazione. 

Harry aveva la sua porzione di colpe ma io non avevo fatto niente per fermare quella furia che, a forza di pizze e polaroid, mi aveva sconvolto la relazione. 

Non potevo fare altro che nasconderlo. Di dirlo a Michael non se ne parlava assolutamente, mi avrebbe lasciato all’istante ed io non volevo allontanarmi da lui. E allora perché avevo baciato Harry? 

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