"Hel dove sei?"
Eravamo appena atterrati e questa era mia madre che urlava come una pazza al telefono perché non ci trovava all'uscita dall'aeroporto.
"Mamma siamo appena usciti, Andy è alto un metro e novanta lo dovresti vedere!" Dissi ridendo rispondendogli e cercandola con lo sguardo."Ecco vi vedo!" Disse infine chiudendo la telefonata e con un perfetto cappotto baige ci venne incontro.
"Tesoro come stai?" Disse abbracciandomi forte.
"Bene mamma." Dissi lasciandomi andare al suo calore.
"E tu devi essere il ragazzo alto un metro e novanta, beh aveva ragione è impossibile non vederti!" Disse sorridendo.
"Mamma per favore..." Dissi con un sorriso nervoso stampato sulla faccia.
"Mi può portare con lei al supermercato se vuole, riesco a raggiungere anche gli scaffali più alti." Rispose Andy facendomi l'occhiolino.
"Oh senza dubbio! Ora andiamo che si gela di freddo." Concluse mia madre ridendo e afferrando la mia valigia per poi dirigersi alla macchina.
Molto bene il primo approccio era andato discretamente, pensai.
"Com'è andato il viaggio?" Ci chiese dopo aver messo in moto.
"Ho dormito tutto il tempo." Dissi ridendo.
"Complimenti Hel, Andy, ti ha tenuto compagnia vedo." Disse sarcastica guardandolo dallo specchietto retrovisore.
"Meglio così, parla troppo." Rispose sui burlandosi di me.
"Ah è così?" Dissi girandomi per guardarlo in faccia divertita.
Lui mi lanciò un sorriso mozzafiato che mi fece dimenticare di ciò che stavamo dicendo. Mia madre se ne accorse e sorrise sotto i baffi senza aggiungere altro.Dopo pochi minuti arrivammo a casa pronti per un pranzo con i fiocchi. Mamma aveva preparato di tutto per il nostro arrivo e io stavo morendo dalla fame.
"Hel posizionate le valige nella camera degli ospiti, è più larga in due ci starete benissimo." Disse.
Wow non me lo aspettavo, lo conosceva da poco più di mezz'ora e già voleva farlo dormire con me, deve avergli fatto un'ottima impressione.
"Sembra simpatica." Disse Andy quando rimanemmo da soli.
"Avevi dubbi?" Dissi con un sopracciglio alzato e lui scoppiò in una fragorosa risata.
"Sto scherzando." Aggiunse poi per assicurarsi di non aver combinato un guaio con quelle parole.
"Lo so." Dissi baciandolo dolcemente sulle labbra. "Andiamo sto morendo di fame."
Durante il pranzo mia madre mi chiese della scuola e fece qualche domanda anche ad Andy per conoscerlo meglio e lui non vacillò neanche una volta. Riuscì a gestire la situazione perfettamente e mia madre già lo adorava.
"Particolare il tatuaggio sul collo." Disse mia madre sottovoce quando rimanemmo da sole.
"E non hai visto quelli sulle braccia." Dissi io sghignazzando.
A lei non davano particolarmente fastidio i tatuaggi anzi li guardava sempre con molto fascino.
"Non sembra il tuo tipo eppure state bene insieme." Disse sorridendo.
"Mi fa stare bene mamma e mi rende felice."
"È l'unica cosa che conta." Disse guardandomi per poi abbracciarmi forte.
Andy tornando si offrì di sparecchiare ma mia madre si oppose fermamente.
"Siete ospiti, non dovete muovere un dito!" Borbotto sorridendo. "Andate a riposarvi un po' sarete stanchi dal viaggio." Concluse prima di iniziare a mettere apposto.Io e Andy allora andammo nella stanza a noi dedicata e appena chiuse la porta mi bacio con trasporto.
"Non ti ho ancora dato il mio regalo di Natale." Disse allontanandosi e tirando fuori un biglietto dalla tasca dei jeans.Era una carta regalo da spendere in una libreria.
"Così puoi comprarti i libri che vuoi." Disse infine.
Era di gran lunga il regalo migliore che avessi mai ricevuto fino a quel momento.
"Ti ringrazio." Dissi sorridendo.
"Ora tocca a me." Gli porsi un pacchetto incartato che non esitò a scartare, era un quaderno nero con incisi dei disegni ornamentali."È bellissimo!" Disse sorridendo.
"Potrai scriverci le nuove canzoni."
"È perfetto, grazie."
"Sono contenta che ti piaccia, ho scelto quello più tenebroso." Dissi ridendo.
"Beh hai fatto centro. Come fai ad essere così?"
"Così come?" Dissi continuando a ridere.
"Non lo so..." L'avevo contagiato con la mia risata. Rimase a guardarmi intensamente con un leggero sorriso sulle labbra. "Come ho fatto tutto questo tempo a stare senza di te?"
"Immagino sia stata terribilmente dura." Risposi continuando a burlarmi di lui.
"Ma smettila." Sbuffò con gli occhi all'insù. Per poi prendermi in braccio all'improvviso. "Ti prendi gioco di me?"
"Mi diverte." Risposi con faccia soddisfatta.
Lui mi guardò intensamente, i suoi occhi erano qualcosa di incredibile. Erano il mio punto debole.
"Quanto vorrei fare l'amore con te." Disse tornando serio mentre mi accarezzava i capelli.
"Non credo sia il caso." Continuai ridendo.
"Certo che no, non voglio che tua madre mi butti fuori di casa."
"Mi dispiace ma dovrei soffrire ancora un po'." Dissi con sguardo malizioso.
"Ti diverti eh?" Disse per poi lanciarmi sul letto.
"Moltissimo." Dissi ridendo.
"Vediamo adesso come ti diverti."
Iniziò a farmi il solletico e io intrappolata non riuscivo a muovermi e a smettere di ridere."Ti amo." Disse fermandosi alla fine.
"Ti amo." Risposi anche io.
Continuammo a prenderci in giro per l'intero pomeriggio e pensai che quelle sarebbero state le migliori vacanze di Natale di sempre.
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This Is The Rebel Love
FanfictionNon permettere a nessuno di entrare nella tua vita, non affezionarti e non chiedere favori, devi cavartela da sola. Questa era la prima regola fondamentale per vivere, la seconda è Non dipendere da nessuno Perchè è proprio nel momento in cui inizi...