Venni svegliata dai raggi del sole provenienti dalla serranda leggermente aperta. Mi stiracchiai e mi voltai dal lato dove dormiva Andy, era un angelo, il suo viso era rivolto verso di me e vedevo il suo petto alzarsi e abbassarsi lentamente. Era sabato quindi non avevo scuola e dedussi che lui aveva la mattinata libera altrimenti sarebbe stato già sveglio visto l'orario.
Mi avvicinai a lui e appoggiai il viso sul suo petto, sentii il suo cuore battere ad un ritmo regolare e pensai che fosse un suono bellissimo. Lo guardai e gli stampai un bacio in fronte per poi alzarmi dal letto e cercare qualcosa da mettere visto che non avevo praticamente niente addosso."Dove vai?" disse con la voce impastata dal sonno, lo raggiunsi di nuovo nel letto.
"Non volevo svegliarti." Lo baciai.
"Non mi hai svegliato." Rispose ancora con gli occhi chiusi, era adorabile.
Mi alzai di nuovo ma venni bloccata dal suo braccio e voltandomi potei finalmente vedere i suoi magnifici occhi. Mi sorrise "Resta ancora un pò qui." Disse.
Mi stesi vicino a lui e venni avvolta dal suo abbraccio. "Ti amo." Mi disse.
"Lo avrai detto mille volte da ieri sera." Risi. "Ti amo anch'io."
"Come stai?" Chiese subito.
"Bene, facciamo colazione?" Proposi.
"Va bene." disse baciandomi un'ultima volta per poi alzarsi dal letto recuperando i suoi vestiti. Indossò solo i boxer e la camicia sbottonata, i suoi capelli erano un po arruffati e alcune ciocche gli ricadevano in fronte. Rimasi incantata dai suoi movimenti infatti non udii subito cosa mi aveva detto.
"Hel... Ehy... Amore?" Rise.
Io scossi la testa per riprendermi. "Si?"
"Posso farmi una doccia?" Disse continuando a sghignazzare.
"Oh certo." Dissi un po imbarazzata.
"Mi piace quando mi guardi." Disse avvicinandosi e stampandomi un bacio in fronte
"Non ti stavo guardando stavo solo pensando e mi sono incantata." Dissi cercando di essere seria.
Rise. "Si come no." Poi uscì dalla stanza diretto in bagno.
Ero così felice di averlo incontrato e sapendo che mi amava lo ero ancora di più. Scesi di sotto e iniziai a preparare la colazione che dopo circa 15 minuti era pronta, avevo apparecchiato il tavolo con tutto quello che avevo negli scaffali, dai biscotti alla crostata che mi aveva preparato Lucy qualche giorno fa.
"Mmmh da dove l'hai tirato fuori tutto questo cibo?" Disse Andy mettendosi seduto a tavola.
"Sei fortunato, per una volta la mia cucina ne è piena." Risi, feci per sedermi anch'io quando mi indico di sedersi sulle sue gambe. Mi baciò la guancia e iniziammo a fare colazione così. Mi sporcò la guancia di marmellata ed io di risposta gli spruzzai la panna spray su tutta la faccia e demmo inizio ad una vera e propria guerra tanto che dopo interi minuti a rincorrerci per casa completamente sporchi ci fermammo uno davanti all'altra e scoppiammo a ridere.
"Dovrai rifarti la doccia." Dissi non riuscendo a smettere di ridere.
"Potresti farla con me." Disse con sguardo malizioso.
"Non contarci Biersack." Lo superai dandogli una leggera spallata e lui mi seguì ridendo sotto i baffi.
"Non sai cosa ti perdi."
"Mi rifarò non ti preoccupare." Conclusi guardandolo per poi salire in camera e prendere dei vestiti puliti.
Passammo la mattinata a coccolarci poi decidemmo di pranzare in un piccolo ristorantino vicino casa dove facevano la pasta deliziosa e facemmo la conoscenza del titolare, Bob, al quale eravamo stati subito simpatici, e ci promise che la prossima volta ci avrebbe fatto conoscere sua moglie. Era un uomo sulla sessantina, molto solare e innamorato della sua dolce metà. Una volta usciti decidemmo di fare una breve passeggiata. Mi teneva sempre per mano e mi sentivo protetta a quel contatto.
"Domani devo andare da Sophie, mi ha mandato duemila messaggi e devo dargli una spiegazione." Gli dissi ad un tratto.
"Ed io che volevo averti tutta per me domani." Disse con finta malinconia.
"Glielo devo, davvero, sono giorni che non sto anche con lei, infondo è la mia unica amica."
"Ehi non è un problema per me, stavo scherzando." Mi sorrise. "E poi domani lavoro, John mi ha chiesto di sostituirlo e non potevo dirgli di no."
"Va bene."
Tornammo a casa per l'ora di cena, mamgiammo e dopo aver finito lui torno nella propria abitazione.
La mattina seguente invitai Sophie a casa e gli raccontai tutto.
[...]
"...e quindi questo" Dissi.
"COSA?! Voglio dire, tu ed Andy, o mio dio... Ma è fantastico!"
Risi, ero imbarazzata ma prima o poi me lo avrebbe estorto dalla bocca quindi pensai che fosse meglio giungere al sodo.
"E com'è stato?" Proseguì.
Ed eccola la domanda che più odiavo in assoluto. Cosa dovevo dire? 'Oh si me la sono davvero spassata!' Credo sia ovvio che è stato bello no? Sembravo un ebete quando gli parlavo di lui, solito sorriso di chi ha perso la testa. Ma nonostante tutto risposi cordiale.
"È stato molto bello Sophie."
"Tutto qui?" Disse con faccia scocciata.
"Non penserai mica che ti racconterò tutti i dettagli spero." Scoppiai a ridere.
"Bhè almeno dimmi, è piazzato bene? Cioè è alto e molto magro..""Sophie!"
"Che c'è?!"
"So dove vuoi arrivare perciò direi di concludere qui il discorso, tu che hai fatto ieri?" Sorrisi sfacciatamente e lei mi incenerì con lo sguardo.
"Non pensare di cambiare discorso!"
Andammo avanti per un periodo di tempo che mi sembrò infinito poi riuscì a deviare il discorso e mi raccontò che aveva conosciuto un ragazzo a scuola e con cui si stava frequentando.. non sapevo davvero chi potesse essere, si chiamava Paul e dalla sua descrizione sembrava dio sceso in terra. Fui molto felice per lei e gli feci promettere che me lo avrebbe fatto conoscere appena fossero stati più in confidenza.
Dopo circa tre ore passate a chiacchierare decidemmo di pranzare fuori e di fare un pò di compere. Inutile dire che Sophie prese molto sul serio l'idea di fare shopping tant'è che tornò a casa con all'incirca dieci buste diverse. Io mi limitai ad un vestito a fiori e un paio di Converse nere.
Dopo tanto tempo sentivo che finalmente la mia vita stava andando per il verso giusto ma avevo come una strana senzazione addosso come se dovesse finire tutto da un momento all'altro, come se non mi meritassi quel briciolo di felicità che avevo raggiunto dopo anni ma in cuor mio speravo di sbagliarmi enormemente.
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This Is The Rebel Love
FanfictionNon permettere a nessuno di entrare nella tua vita, non affezionarti e non chiedere favori, devi cavartela da sola. Questa era la prima regola fondamentale per vivere, la seconda è Non dipendere da nessuno Perchè è proprio nel momento in cui inizi...