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Suonò l'ultima campanella della settimana e questo stava a significare che erano iniziate ufficialmente le vacanze natalizie.
La sera avevevo in programma il Natale anticipato con Jake e Sophie.

"Ti accompagno a casa Hel?" Mi chiese Jake.

"Se ti va." Risposi.

"Se te l'ho chiesto vuol dire che mi va." Disse sorridendo. Così dieci minuti dopo arrivammo a casa.

"Ci vediamo stasera allora." Disse salutandomi.

"Si, a dopo."

Era stata un'impresa trovare i regali, soprattutto per Jake perché era un uomo e si sa per gli uomini era sempre più complicato.

Pranzai e poi mi raggiunse Andy a casa, voleva stare un po' con me, prima di lasciarmi con i ragazzi a festeggiare. Il giorno dopo saremmo dovuti partire per andare da mia mamma. Ci aspettava un bel viaggio.

"Sei contenta di tornare a casa?" Disse Andy.

"Sì, sto molto bene qui, ma ogni tanto bisogna tornare. Ed è quello che dovresti fare anche tu." Non l'avevo più lasciato in pace da quel giorno in cui era uscito questo discorso ma avevo ragione e quando avevo ragione sapevo essere molto testarda.

Lui alzò gli occhi al cielo per l'ennesima volta. "Mi torturerai ancora a lungo con questa storia?"

"Finché non cambierai idea e mi prometterai che andrai." Dissi.

"Ci andrò te lo prometto. Per adesso, gli farò una telefonata."

"Quella è casa tua."

"Sei tu la mia casa." Disse sorridendomi.

"È la cosa più bella che potessi dirmi." Lo abbracciai.

Lui non era un tipo sdolcinato ma a volte mi coglieva di sorpresa con queste frasi.

"Cosa hai regalato ai tuoi amici?" Mi chiese.

"A Sophie un vestito, mamma me ne ha spedito uno, lei impazzisce per i vestiti, a Jake un cd di Michael Jackson." Risposi.

"Mh, almeno ha dei buoni gusti musicali." Disse e mi misi a ridere. Era vero, avevamo più o meno gli stessi gusti musicali e l'avevamo scoperto col tempo. La cosa bella era che per la prima volta non l'aveva screditato e mi fece molto piacere.

Ci preparammo una cioccolata calda e continuammo a coccolarci. Non amavo molto l'inverno, però almeno avevo una scusa per stargli appiccicata. Aveva un profumo così buono che mi rassicurava e in quel momento, abbracciata a lui, mi sentii anch'io a casa.

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(Due ore dopo)

Dlin dlon.

"Questi devo essere loro." Dissi.

Mi avvicinai alla porta di casa per poi aprirla ma dietro di essa c'era solo Jake.

"Dov'è Sophie?" Chiesi.

"Sta arrivando." Disse dandomi un bacio sulla guancia.

"Pensavo veniste insieme."

"Gli ho scritto un messaggio ma mi ha detto che faceva ritardo e che se volevo poteto avviarmi."

"Sempre la solita." Dissi alzando gli occhi al cielo con fare scherzoso.

"Non ti dispiace se resto finché non arriva la tua amica Hel vero?" Disse intromettendosi nella conversazione Andy.

"Che c'è la devi controllare?" Disse Jake avvicinandosi a lui.

"È la mia ragazza." Disse a denti stretti.

"Ma non è di tua proprietà." Ribattè Jake.

"Questo lo so benissimo, ma non è neanche di tua proprietà, non è di nessuno."

"Ragazzi il concetto è chiaro, possiamo rilassarci adesso?" Intervenni io con un sorriso tirato.

"E io che ci volevo provare con te." Mi disse Jake sussurrando.

Di lì a pochi secondi venne scaraventato da Andy sul muro tenendolo per la sua giacca. "Non lo pensare minimamente brutto coglione."

Jake si mise a ridere, lo stava provocando era evidente.
"Sai benissimo che starebbe molto meglio con me." Disse continuando a ridere.

"Di un'altra parola e ti faccio sparire dalla faccia della terra."

"Jake ora basta, non sei divertente. Questi giochetti hanno stancato." Dissi. "Andy lascialo."

Lui esitò per qualche secondo ma poi lo lasciò continuando a guardarlo in modo rabbioso.

In quell'istante suonò per la seconda volta il campanello, questo stava a significare che finalmente era arrivata pure Sophie.

"Ehilà buon Natale!" Disse sorridente.

"Ti prego aiutami a calmare quei due." Dissi sussurrando così che mi potesse sentire solo lei.

"Che hanno combinato adesso?" Continuò lei a denti stretti. "Ciao ragazzi come va!" Disse subito con voce chiara e squillante.

"Ciao Sophie." Dissero all'unisono con voce piatta.

"Non con troppo entusiasmo mi raccomando." Disse rivolta a me con un sopracciglio alzato.

"Ora me ne posso andare." Disse Andy lanciando un'ultima occhiata spregevole a Jake per poi venire nella mia direzione.

"Ti amo." Lo vedevo dai suoi occhi che non se ne voleva andare ma sapeva di doverlo fare.

Vidi Jake alzare gli occhi al cielo ma feci finta di non vederlo, non volevo creare altre risse.
Subito dopo Andy mi bacio e disse un ciao generale senza guardare gli altri in faccia e uscì.

"Sono così elettrizzata!" Disse Sophie sedendosi sul divano accanto a Jake.
"Chi inizia?"

"Inizia tu a scartare Soph ti vedo particolarmente frizzante." Disse Jake sghignazzando e porgendogli il regalo che le aveva fatto.

Lo scartò in fretta e furia e all'interno vi trovo un rossetto e un mascara, molto utili a parer mio. Ne fu felice e corse ad abbracciare Jake.

"Sì insomma voi ragazze non uscite di casa senza trucco immaginavo che ti sarebbe piaciuto." Ammise infine quest'ultimo. "Questo è per te." Disse poi porgendomi un piccolo pacchetto quadrato.
Tolsi la carta che lo avvolgeva è lì ritrovai nelle mani una scatolina che apprii e trovai una collana con un minuscolo ciondolo a forma di cuore, lo trovai stupendo.

"Jake è bellissimo." Dissi sincera.

"Sono contento che ti piaccia." Il suo viso si accese in un sorriso caldo.

Decisi di indossarlo subito, aveva fatto proprio centro. Non conosceva i miei gusti eppure aveva comprato quello perfetto. Non amavo gioielli grossi ma anzi appena visibili e non essendo abituata a portarli questo avrebbe fatto proprio al caso mio.

Continuammo a scambiarci regali finché non finimmo per poi piazzarci comodi davanti alla tv a vedere un film.

"Quanto starai via?" Mi chiese Sophie senza distogliere lo sguardo dal televisore.

"Poco più di una settimana, devo andare a trovare anche papà." Risposi. Lui non lo vedevo da ancora più tempo.

Verso sera salutai i ragazzi abbracciandoli e promettendo loro che non sarei sparita nei giorni successivi. Anche se una piccola parte di me sapeva che avrei infranto la promessa. Io non amavo molto messaggiare o parlare al telefono e per questo motivo la maggior parte delle volte si preoccupavano per le mie sparizioni ma con il tempo ci avevano fatto l'abitudine. Ero fatta così dopo tutto.

Aspettai con ansia Andy arrivare dal lavoro, il giorno seguente ci saremmo dovuti svegliare abbastanza presto per gli standard del fine settimana ma ne valeva la pena, non vedevo l'ora di tornare a casa.

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This Is The Rebel LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora