Era da un pò che non vedevo Jake, ovvero da quando mi aveva spinto dentro lo sgabuzzino, e ne ero più che felice!
Le giornate a scuola passavano velocemente tra una chiacchierata con Sophie e il resto. Negli ultimi tre giorni avevo svolto ben due verifiche e altrettante interrogazioni ed ero a dir poco sfinita.Come ogni giorno uscii da scuola e feci per andare alla fermata quando lo vidi. Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio era dall'altra parte della strada e mi stava fissando proprio come quando l'avevo visto per la prima volta. Non potevo perdere questa occasione, dovevo parlare con lui. Mi era mancato... in un certo senso.
"Sophie scusa potremmo continuare dopo questo discorso? Ora devo andare" dissi in fretta iniziando a camminare a passo svelto nella sua direzione e appena vide che mi stavo avvicinando a lui iniziò a camminare a passo veloce per poi girare in un vicolo. Io imperterrita lo seguii con una leggera corsa per non rischiare di perderlo.
Iniziai a chiamarlo ma lui continuava a non rispondere e neanche si girò a guardarmi. Allora decisi di correre fino a raggiungerlo.
"Ehii! Ehii tu!"
Niente.
"Potresti fermarti un secondo?!"
Si giro di scatto inchiodandomi con i suoi occhi.
"Che vuoi."
Simpatico il ragazzo. "Perchè non ti sei fermato? Dico, non ci senti!?"
"Oh ma va al diavolo stupida ragazzina!" disse riprendendo a camminare.
Mossa sbagliata ragazzo. "Senti, stupida ragazzina lo dici a qualcun altro" dissi afferrandolo per un braccio "Chi ti credi di essere! Io sono venuta qui solo per ringraziarti dell'altro giorno"
"Bene ora che l'hai fatto te ne puoi andare" riprendendo di nuovo a camminare.
Io non ho parole. Si può essere così strafottenti? "Senti scusa okay? È che odio essere ignorata." Ma che diavolo dici Helene? Lui ti urla addosso e tu gli chiedi scusa?
Nel frattempo lui continuava a camminare senza neanche ascoltarmi. Lo stavo odiando.
"Senti non so cosa ti ho fatto ma cristo rispondimi almeno!"
Niente.
"Ho capito. Addio." feci dietrofront, diretta alla fermata dell'autobus.
"Ehi"
Bingo.
Cercai di trattenere un sorriso e mi girai dalla sua direzione, ed era lì, in piedi, che mi guardava.
"Si?" dissi con aria di superiorità.
"Non fare quella faccia non sei credibile."
"Vogliamo parlare della tua di faccia?" Uno a zero per me, pensai.
"Ma che caratterino." disse sogghignando e potei notare un leggero sorriso sulle sue labbra.
"A incontrare persone stronze si diventa stronzi." dissi sempre con un sorrisetto strafottente.
"Oh ma davvero? E che sarebbero queste persone stronze?"
"Mmh fammi pensare... per esempio tu."
Scoppio a ridere "Va via ragazzina."
E dopo tornò sui suoi passi continuando ad avere un leggero sorriso sulle labbra, come se fosse divertito dalla scena."Posso sapere almeno il nome del mio salvatore?" dissi con voce teatrale che lo fece ridere. Non so come ma adoravo la sua risata.
"Non ti arrendi è?" mi disse da dove si era fermato.
"Mai." risposi fermamente.
Tornò indietro per la seconda volta con un'espressione in viso mista tra il divertito e il curioso. "Che vuoi da me ragazzina?"
"Voglio solo sapere il tuo nome tipo scontroso"
"Andrew"
"Bene Andrew, io sono Helene." gli porsi la mano.
"Piacere."
"Piacere." ripeté.
Ero divertita da quella situazione e mi scappò una breve risata.
"Perchè ridi?"
Wow che sorriso. "Perchè sei buffo." continuai a ridere.
"Cosa?!" disse sconvolto.
Lo guardai divertita.
"Sempre meglio di una che va in giro a seguire la gente." mi disse mentre si infilò le mani nelle tasche dei pantaloni, guardandomi con un mezzo sorrisetto.
"Senti da che pulpito viene la predica!" dissi "Non è la prima volta che ci incrociamo Andrew, o sbaglio?" dissi.
"Non so di che parli."
Forse non si ricordava davvero, in fondo era passato molto tempo e mi diedi della stupida solo per aver pensato che magari potessi interssargli.
"Già, forse mi sto confondendo anch'io" dissi "va bene, è stato un piacere litigare con te Andrew."
Rise, "Il piacere è stato mio Helene."
Il modo in cui pronunciava il mio nome aveva un effetto paradisiaco su di me, aveva una bella voce, bassa e calma.
Gli lanciai un ultimo sorriso tirato e mi voltai in direzione della fermata dell'autobus, stavolta intenda ad andarci davvero.
"Sei strana ragazzina." urlò appena per farsi sentire.
Non potei non sorridere a quell'affermazione e fui felice di essere di spalle a lui, non gli avrei dato la soddisfazione di vedermi sorridere ancora per lui.
"E tu sei lunatico ragazzo dagli occhi di ghiaccio." oddio l'avevo detto davvero. Non ci potevo credere.
Lo sentii ridere e pensai che la sua risata fosse il suono più dolce che avessi mai sentito, meglio di una canzone, meglio del sole in inverno, meglio del mare a mezzanotte.
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Hola gente!
Vi piace questo capitolo? Spero di si, in ogni caso fatemi sapere e vi prego anche di tenermi presente degli eventuali errori.
Vi voglio bene e grazie a chi la sta continuando a leggere ❤
A presto!Aaaahh sono così orgogliosaaaa 😍😍😍 complimenti a CC!
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This Is The Rebel Love
FanfictionNon permettere a nessuno di entrare nella tua vita, non affezionarti e non chiedere favori, devi cavartela da sola. Questa era la prima regola fondamentale per vivere, la seconda è Non dipendere da nessuno Perchè è proprio nel momento in cui inizi...