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"E magari vuoi anche essere servito e riverito non è così?" dissi.

"Proprio così, sei sveglia ragazzina."

"La smetti di chiamarmi così sei stressante!" alzai gli occhi al cielo e mi diressi in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Ero decisamente nervosa. Insomma avevo Andrew a casa e non sapevo neanche il motivo.

"Quanti anni hai, non abiti con i tuoi?"

Eccolo di nuovo. "Ho 18 anni e no non abito con i miei." Non mi girai neanche per guardarlo, sapevo benissimo che non avrei retto il suo sguardo.

"Bhe allora non sei così tanto ragazzina." potei percepire un lieve sorriso mentre pronunciava quelle parole.

Decisi di girarmi verso di lui per incontrare quei due zaffiri blu. "Ci sei arrivato è!" risposi divertita.

Lui sorrise e cavolo ci sapeva proprio fare.

"Ora vuoi dirmi perchè mi hai seguito fino a casa?"

"Non ho intenzione di dirtelo." disse disaccato.

Perchè era diventato improvvisamente freddo e arrabbiato?

"Non darmi ordini capito!" aggiunse guardandomi negli occhi con rabbia.

"D'accordo, ma non ti ho ordinato niente anzi, credo sia mio diritto saperlo, ma farò finta di niente per oggi va bene?"

Non rispose. Stava guardando un punto fisso. Che gli prendeva? "Ehi tutto bene?" gli scossi leggermente la spalla.

"Eh?... si" rispose.

"Scusa se ti ho fatto arrabbiare, non volevo."

"No scusami tu"

A quel punto scoppiai a ridere.

"Che c'è ora da ridere?!" mi guardò strano e la sua espressione mi fece ancora più ridere.

"Noi che ci scusiamo a vicenda? In tutte le volte che ti ho incontrato non è mai successo, eppure ci siamo andati giù pesante a volte."

"Già hai ragione" sorrise.

"Quindi che proponi, continuiamo ad insultarci o facciamo una piccola tregua?" chiesi soridendogli di risposta.

"Tregua."

"Okay." ero imbarazzata tutto d'un tratto, non so perchè ma i suoi cambi di umore mi destabilizzavano. "Ehm visto che ormai sei qui, ti va di ordinare una pizza e tenermi compagnia per la cena?"

Non so con quale coraggio gliel'avevo chiesto. Sicuramente avrebbe inventato una scusa.

"Va bene, ma non trarre conclusioni affrettate."

Ecco appunto. Sicuramente non aveva rifiutato perchè gli facevo pena, insomma non poteva dirmi di no sapeva che ci sarei rimasta male. Detto questo tornò in soggiorno e accese la tv. No ma tranquillo, continua a fare come vuoi! Ora era tornato lo stronzo di prima. Ma perché? Che problemi aveva questo ragazzo? Decisi di non pensarci e lo raggiunsi in soggiorno per chiedergli che gusto di pizza voleva che gli ordinassi.

"Quella che prendi tu." era stata la sua risposta.

Quindi cercai il mio telefono e chiamai, dopo circa 30 minuti suonarono al campanello, presi le pizze e pagai.

"Perchè non l'hai invitato a casa così magari poteva sbatterti bene"

Cosa? Non l'aveva detto davvero. "Che stai dicendo?!" dissi sconvolta.

"Ti stava spogliando con gli occhi e si vedeva lontano un miglio che voleva scoparti."

Rimasi allibita dalla facilità con cui parlava. "Ti stai sbagliando di sicuro." dissi.

This Is The Rebel LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora