Finalmente. Ho finito parecchie lezioni, aspettavo la pausa pranzo per cercare l'introvabile Jennifer Collins. Sempre correndo, sono andata da Brittany, che mi ha detto dove si trova il suo studio, vicino all'aula canto. Corsi ancora, per l'ennesima volta. Sono arrivata davanti lo studio affannata, e, grazie alle pareti vetrate, vedevo che Jennifer stava impazzendo. Cercava qualcosa. Non avevo ancora visto di cosa trattavano i fogli, poi ho pensato che guardarli, sarebbe stato ingiusto. Entro cercando di riempire i polmoni d'aria pulita. Jennifer si gira di scatto: <<Naya! Ehi, ciao, ehm...cosa ti porta qui?>>. Avrei voluto rispondere "i miei piedi", ma non mi sembrava il momento. <<Salve signorina Collins, l'ho cercata tutto il giorno, ma la vedevo sempre correre, e pensavo avesse cose più importanti da fare>>
<<No, tranquilla, dimmi pure>>
<<Quando, alla segreteria, mi ha dato l'orario, ha messo dei fogli, con qualche ciocca dei suoi capelli in una bustina trasparente spillata alla prima pagina>>
<<Davvero? Lo cerco da stamattina. Oh, mio Dio, Naya, ti adoro>>
Mi abbraccia forte, ed io ricambio.
<<Mi serviva oggi per una visita - poi spalanca gli occhi, chiedendomi preoccupata - hai letto quello che c'è scritto?>>
<<Naturalmente no, non voglio invadere la sua privacy>>
<<Grazie>>
<<Non c'è di che, ma se ne vuole parlare, io ci sono>>
<<Grazie, ma penso di risolvere le cose da sola, in questo caso>>
Poi mi guarda le mani, e mi ha fatto una proposta davvero carina: <<Naya, vorresti fermarti qui per la pausa pranzo?>>
<<Davvero?>>
<<Certo, mi farebbe davvero piacere>>
<<Se non le do fastidio, va bene>>
Mi siedo, apro la cartella per afferrare il mio pranzo, e Jennifer mi chiede: <<Non ti togli i guanti?>>. Diciamo che ho tralasciato un piccolo dettaglio: anni fa, mia madre, ha fatto un incidente, ed io ero dentro la macchina. Lei non si è fatta tanto male, ma a me qualcosa è successo: mi si è aperta la mano nella parte superiore, me l'hanno dovuta ricucire. Per la troppa vergogna metto i guanti.
<<Di solito no>>
<<Perché non te lo togli mai? Ne hai solo uno, ci sarà un motivo>>
<<Ehm...si, va bene. A lei lo posso dire>>
Tolgo il guanto, e si vede questa cicatrice che mi attraversa tutta la mano. Jennifer non dice niente, all'inizio.
<<Naya, cos'è? Cosa è successo?>>
<<Niente, è di tanto tempo fa>>
<<Se non ne vuoi parlare, lo accetto. Parlarne ti farà bene>>
<<Non so, mi ha traumatizzata, perc...>> mi interrompe un suono leggero, un bussare alla porta.
<<Salve signorina Collins, si ricorda, adesso abbiamo la seduta>>
<<Certo, certo che mi ricordo, prego, accomodati>>
Cercavo di intervenire nella conversazione per togliere il disturbo: <<Ehm, io signorina Collins, tolgo il disturbo. Solo una cosa, seduta di cosa?>>
<<Io sono la consulente scolastica>>
<<Certo, va bene. Io vado. Grazie per il pranzo gradevole, arrivederci>>

STAI LEGGENDO
CHIAMAMI PURE MAMMA
Teen FictionSono una ragazza molto introversa con alcune persone, ma con altre sono diversa, quasi non mi riconosco. Sono arrivata in questa nuova città, così fredda e cupa, ma solo una persona riesce a far splendere il sole: Jennifer Collins, la mia consulente...