Neanche il tempo di togliermi le scarpe che mia madre mi comincia a chiedere cosa volessi per cena.
<<Mi va bene qualche salume con del pane, mi vorrei fare un panino>> amo i panini, come voglio io.
<<Va bene. Le solite cose?>>
<<Sì>> rispondo salendo le scale e chiudendo la porta della mia camera. Prendo le cuffiette, per fortuna non ci sono compiti per domani. Premo play nella mia playlist denominata "NON PIANGERE", e prendo i fazzoletti, so che ci sarà un bagno di lacrime.
Cerco di non addormentarmi, perché i miei dovranno essere costretti a svegliarmi per mangiare, ma, naturalmente, il mio piano va a monte. Comincio a sognare il marito di Jennifer, mentre la picchiava. Mi sono svegliata mentre Jennifer mi guardava e diceva: <<Vuoi venire? Io e tuo padre ti stiamo aspettando>> era mia madre. Adesso sì che aveva senso. Mia madre non è la Collins, magari.
Lei scende prima di me, io la seguo con passo veloce, per poi saltare gli ultimi scalini. Non sono caduta, ma comunque mi arriva la critica di mia madre: <<Naya! Ti ho sempre detto che prima o poi ti farai male. Come quando ti ho detto di non mangiarti le unghie perché ti sarebbe venuto il giradito. Tu non mi hai creduto, e ti sei fatta un male cane>>
<<Lo so, lo so, ma voglio credere che non succederà. Non voglio cadere, non cadrò>>
<<L'importante è sperarci, arriverà il tuo turno>>
<<Grazie, mamma, adesso mi sento più sicura, davvero>>
<<Fai meno la spiritosa e vieni a tavola>> mi siedo con malavoglia, un po' nervosa. Non si parla quasi di niente, finché mio padre non rompe il ghiaccio con l'unica domanda che mi mette in difficoltà: <<Naya, come stai?>>
<<Bene>> mentii, non volevo che si preoccupasse per me, ma soprattutto per Jennifer.
Per fortuna mio padre se ne frega, praticamente di tutto, quindi ci crede e non fa più domande. Riesco a divorarmi il panino prima che loro finissero i propri, ed accendo la televisione. Vorrei vedermi la serie TV che devo finire, ma non voglio che mi facciano tutti quei discorsi sui problemi che trasmette la televisione agli occhi. L'ultima volta mi è sembrato che si inventassero qualcosa: <<Mamma, sei sicura che mi dia problemi?>>
<<No, ma può affaticarli. È, quindi, opportuno mantenere una distanza adeguata dallo schermo. Lo schermo televisivo emette radiazioni, ma in bassa quantità: non risultano essere pericolose per l'occhio>>
<<Ah, va bene, questo lo sapevo. Ma se ne guardo poca, non mi darà fastidio>>
<<Fai come vuoi, ormai tutto dipende da te>>
Cerco di evitare i problemi più semplici, ma lei mi riporta i riflettori in faccia, accecandomi.
Mi alzo con svogliatezza dal divano nuovo super morbido e comodo, e salgo in camera. Odio quando mia madre fa così, ma forse so perché lo fa: lei è un agente privato. Ogni volta che è al telefono, parla con qualche cliente che si lamenta delle indagini. Per fortuna mio padre fa il casalingo, per questo la casa splende ogni giorno. Ma c'è una differenza della malattia di pulito tra loro: mio padre pulisce perché gli tocca; mia madre pulisce perché è "malata" di questo. Naturalmente non pensa che sia un disturbo, ma io lo so, e mi basta. Cerco di addormentarmi, ma, naturalmente, non ci riesco. Cerco di addormentarmi con qualche playlist intitolata "VAI A DORMIRE", "CAVOLO! DORMI!", "VEDI CHE ORA DORMI". Ne ho fatte così tante che mi addormenterei ad aggiungerne altre. Decisi di guardare dei video, intitolati: "CON QUESTO VIDEO DORMIRAI DI SICURO", "ORA DORMI", "MEGLIO SE DORMI SUBITO".
Mi ero già addormentata nel primo. Domani devo assistere a qualche seduta di Jennifer. Sono super esaltata.
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CHIAMAMI PURE MAMMA
Fiksi RemajaSono una ragazza molto introversa con alcune persone, ma con altre sono diversa, quasi non mi riconosco. Sono arrivata in questa nuova città, così fredda e cupa, ma solo una persona riesce a far splendere il sole: Jennifer Collins, la mia consulente...