<<In che senso?>>
<<Domani ho due sedute di consulenza>>
<<La posso sostituire io, sono o non sono la sua aiuto-consulente?>>
<<Certo, ma sai come fare>>
<<Se mi ispiro a lei, ce la farò di sicuro>>
La Collins mi ringrazia con un sorriso felice. Sarei voluta rimanere tutta la vita, ma dovevo tornare a casa. I compiti sovrastano la mia scrivania.
<<Signorina Collins, io dovrei andare. Spero di vederla domani>>
<<Anche io, e ricordati che le sedute sono entrambi nella pausa pranzo>>
<<Certo, a domani>>
Me ne esco con entusiasmo per il giorno dopo, ma piove a dirotto, e non ho alcun ombrello. Vuol dire che devo fare in fretta. Corro verso casa, e dopo sette minuti spaccati sotto la pioggia, arrivo tutta inzuppata. Entro lasciando il cappotto zuppo in entrata, appeso. Le scarpe infangate sullo zerbino, sporcandolo tutto, ma senza preoccupazioni. Vedo mio padre che legge un giornale, neanche mi degna di uno sguardo. Con le calze piene d’acqua come una spugna, lascio delle impronte bagnate sul pavimento super luccicante. Mia madre è una malata di pulito. Secondo me ha un disturbo ossessivo compulsivo, ma non sono io a dover dare certe conclusioni. Le voglio molto bene, ma devo ancora capire i suoi limiti. Da quando abbiamo fatto parte a quel dannato incidente, lei è cambiata, non del tutto, ma quasi non la riconoscevo. Ha voluto per forza cambiare città, per dimenticare la brutta situazione che abbiamo vissuto. Secondo me non bisogna dimenticare, ma imparare dalle cose quasi tragiche, ma lei la pensa come vuole. È abbastanza adulta e vaccinata da capirlo da sola, senza l’aiuto di una quindicenne.
Soltanto che preferirei tralasciare questo discorso, devo studiare, e per mia sfortuna, ci sono solo due materie. Se non studio, non so come tenermi occupata.
Comincio da scienze, e finisco dopo solamente mezz’ora, e continuo con italiano, solo teoria. Per fortuna mi ricordo il genere poliziesco dalle medie.
Adesso che ho finito tutto, mi viene una curiosità improvvisa che vuole essere placata: cosa fa una consulente scolastica?
Domani devo intrattenere due sedute, e non so neanche cosa fare.
Digito su internet, e trovo tanti siti pronti a darmi tutte le informazioni.Un consulente scolastico è un membro del gruppo educativo, ed è qualcuno che fornisce un’assistenza preziosa agli studenti, aiutandoli con i loro obiettivi accademici, il loro sviluppo sociale e personale e con lo sviluppo della loro carriera. Lavorano in scuole elementari, scuole medie e superiori pubbliche o private.
Molto chiaro e conciso. È una specie di psicologa che dà consigli. Va bene, sono pronta per domani. Prendo le cuffiette, ma neanche trascorre un secondo, che mio padre apre la porta con ancora il giornale in mano, e mi fa il gesto che si mangia.
Sinceramente non mi trovo in sintonia con i miei, ma sono sempre dei genitori abbastanza buoni, alla fine va bene così. Non mi lamento tanto, vorrei solo un po’ di conforto, chiedo tanto?
Scendo le scale saltando le ultime quattro, come faccio sempre. Lo faccio in tutte le scale che pestano le mie converse azzurro chiaro. Non sono mai caduta, ma mia madre mi continua a dire che ci sarà sempre una prima volta, ma continuo a non cadere. Quando me lo dice, sembra che, quasi, ci spera. Mi siedo con agilità, quel poco che ho. Non ho mai fatto uno sport fisso. Corro un po’ nel fine settimana, ma solo quando ho voglia. Mi alleno tramite video ed app. Sono magra e non seguo alcuna dieta. Mangio il pollo con tutta la calma del mondo, non ho nulla da fare. Appena finito, salgo in camera mia, metto il pigiama e vado a letto. Solo dopo aver preso un po’ di sonno mi rendo conto che sono solo le nove e mezza. Ma, nonostante l’orario precario, i miei occhi si addormentano con il led dell’orologio digitale mezzo scarico. Buonanotte.
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CHIAMAMI PURE MAMMA
Teen FictionSono una ragazza molto introversa con alcune persone, ma con altre sono diversa, quasi non mi riconosco. Sono arrivata in questa nuova città, così fredda e cupa, ma solo una persona riesce a far splendere il sole: Jennifer Collins, la mia consulente...