POV GULF
Sono passati giorni ormai dall'incidente di Mew, è ancora in coma perché i medici non se la sentono ancora di staccare tutto, vogliono tenerlo ancora sotto controllo anche se si sta riprendendo a piccoli passi. Sono giorni che sono piantato qui in ospedale, non l'ho lasciato un minuto da solo, sto mangiando poco, mi curo poco di me stesso (penso di avere gli stessi panni da giorni) ma voglio essere qui quando di sveglierà.
"tesoro che ne dici di andarti a fare una rinfrescata? Mew sta bene, se viene a sapere che sei conciato così si arrabbierà tantissimo lo sai? Su una doccia veloce e torni qua" mi dice la mamma di Mew che mi ha raggiunto in ospedale. Decido di ascoltarla e di tornare a casa insieme a mia mamma; arrivati a casa ad aspettarmi c'è l'avvocato di Mew che in tutto questo tempo ha iniziato ad indagare per trovare il responsabile di questo reato.
Mi sciacquo in maniera molto veloce, voglio fare tutto di fretta perché voglio tornare da lui in ospedale, così dopo aver parlato con l'avvocato mi dirigo verso la porta per uscire ma sull'uscio mi trovo una bella sorpresa...Art Pakoom.
Accecato dalla rabbia non ci penso due volte a mollargli un pugno che per poco non gli rompeva il setto nasale "cosa ci fai fuori casa mia? Vattene pezzo di merda!!" urlo in preda alla rabbia e quando sto per buttarmi di nuovo addosso a lui mio padre e l'avvocato mi fermano in tempo, voglio scaricare tutta la mia rabbia su di lui; se non avesse fatto quella sparata di cazzo davanti a tutti adesso il mio Mew starebbe qui vicino a me!
"me lo merito, non posso dire nient'altro ma devi sapere una cosa...non sono uno stronzo senza cuore,davvero ho voluto bene a Mew e appena ho saputo quello che gli è successo non sono riuscito a chiudere occhio! Non credevo che arrivassero a tanto!" dice Art ed io penso che questo vuole proprio morire per mano mia oggi.
"cosa vuoi? Già hai portato abbastanza guai nelle nostre vite! Poi cosa ti aspetti che io creda alle stronzate che dici?" mia mamma nel frattempo mi appoggia una mano sulla spalla e mi dice "penso che stavolta sia la verità tesoro mio, altrimenti non avrebbe fatto questo passo e sopratutto non si sarebbe tenuto il tuo pugno...entra ragazzo, che hai una ferita da medicare".
Ci troviamo tutti nel salone, mamma ha da poco finito di medicare lo stronzo il quale inizia a parlare "allora so di essere stato uno stronzo ma sono stato costretto a farlo...il tuo manager Gulf è il fratello del mio ex manager, colui che mi spinse a fare quella live in cui accusavo Mew di molestie sessuali. Non volevo farlo, volevo risolverla privatamente ma mi disse che avrei avuto più visibilità, molti più fans e altre cose così, avrei dovuto capire subito che erano solo stronzate che mi hanno portato alla rovina. Dopo che tu e Mew avete deciso di rendere pubblica la vostra storia, non ci hanno visto più e così mi hanno chiamato, mi hanno offerto una buona somma di denaro per riprendermi e mi hanno costretto a fare quelle dichiarazioni e quella conferenza stampa; sapevo che non andavamo da nessuna parte perché stavolta Mew mi avrebbe risposto con le stesse armi ma avevo bisogno di soldi per sanare alcuni debiti, quindi mi sono stato zitto e ho continuato la farsa. Non è una giustificazione la mia ma vorrei togliermi un peso da dosso."
Più sento il suo racconto e piu voglio ucciderlo a suon di pugni ma decido di calmarmi e continuare a sentire il suo discorso..."quando abbiamo perso la causa contro Mew, siamo ritornati nel loro studio ed erano incazzati neri perché non si aspettavano una sconfitta. Mi hanno liquidato come se fossi carta stracciata, ormai non servivo più e appena uscito dalla stanza iniziai a sentire le loro urla, così mi appoggiai alla porta per ascoltare e non potevo credere alle mie orecchie, aspetta che prendo il cellulare..." fa partire una nota vocale in cui si sentono i due fratelli che parlano di un piano B che includeva la morte di Mew, provocata da un incidente d'auto da un balordo che doveva dare loro un ingente somma di denaro ma che avrebbe estinto il suo debito se portava a termine la sua "missione".
L'avvocato di Mew parla con Art, gli chiede tutto il materiale necessario per incastrare i due balordi, che si sono rivelati essere oltre due manager di artisti anche strozzini. La mia vendetta sta per essere messa in atto, finalmente l'incubo sta per finire del tutto...voglio correre da Mew, voglio che si svegli e dirgli che tutto è finito, manca solo lui adesso. Prima di andare via decido di tendere la mano ad Art, per ringraziarlo di questo piccolo gesto che ha fatto ma prima di andarmene dico "ora lasciaci in pace per sempre altrimenti te la faccio pagare cara!"; fatta questa piccola minaccia mi dirigo alla macchina insieme a mia mamma e ci avviamo all'ospedale. Durante il tragitto chiamo la famiglia di Mew e la informo di tutto, a telefono sento un sospiro di sollievo da parte della mamma di Mew che, come me, adesso aspetta che si risvegli.
Arrivo all'ospedale e come i giorni precedenti mi metto davanti al vetro ad osservarlo, noto che i tubi sono stati tolti quindi adesso respira da solo ma deve metterci tutta la sua forza per svegliarsi e tornare da noi. La mamma di Mew mi appoggia una mano sulla spalla e mi dice "puoi entrare tesoro, noi siamo stati con lui fino ad ora...ha bisogno di te adesso, dobbiamo essere solo fiduciosi e aspettare il nostro Mew", la abbraccio per poi precipitarmi nella stanza.
Mi siedo di fianco al letto, con una mano gli prendo la sua e la accarezzo e con l'altra inizio ad accarezzargli i capelli...quanto mi è mancato tutto questo; la prima cosa che gli dico è "amore sono qui mi senti? Ho trovato chi ti ha fatto tutto questo e la sta per pagare, ma tu adesso devi svegliarti, devi tornare da me, abbiamo una vita da passare insieme ricordi? Io starò sempre qui fin quando non ti sveglierai te lo prometto ma ti prego torna da me..." e inizio a piangere senza sosta, sto liberando tutto quello che per giorni ho tenuto dentro di me.
Sono passati altri giorni da quando Mew respira autonomamente ma non si è sevgliato ancora, durante la giornata gli fanno visita le nostre famiglie e i nostri amici mentre la notte resto io insieme a lui; una sera accendo la tv che si trova nella stanza, mi ricordo che trasmettono il nostro programma preferito, può essere che ascoltando tutto ciò si sveglierà ma riesco a vedere solo l'inizio perché il sonno mi chiama, sono giorni che non dormo...cosi da che vedevo gente in televisione vedo solo il buio.
Uno strano prurito alla testa mi fa svegliare, così d'istinto porto la mia mano sulla testa che si scontra con un qualcosa che mi sta toccando i capelli ma non riesco a capire cosa; così lentamente mi alzo dalla mia posizione, non voglio disturbare Mew e con grande stupore vedo che due occhi color cioccolato mi stanno fissando mentre una mano lentamente scivola via dalla mia testa per cadere sul letto.
"Ciao mio piccolo girasole", le lacrime iniziano a cadermi sul viso, il mio Mew si è svegliato e, facendo molta attenzione, mi aggrappo a lui, lo tengo stretto a me in un abbraccio...ci stacchiamo per un attimo, lui porta la sua mano sul mio viso, cerca di asciugare le mie lacrime che non vogliono smettere di uscire e mi dice in un sussurro "avevo paura di non rivederti più ma adesso sono qui...basta piangere", io stringo le sua mano nelle mie e dico "sei qui, bentornato mio raggio di sole".
Rimaniamo così per qualche minuto, prima di chiamare le nostre famiglie e dargli la bella notizia.
STAI LEGGENDO
My Sunflower
RomanceLa paura di rivelare i propri sentimenti Un amicizia che si trasforma in amore