Non voglio lasciarti da solo

299 28 5
                                    


POV MEW

Finalmente l'incubo era finito, avevo vinto la battaglia contro Art e di noi due non ci sarebbe stato più nessun legame. Sono passati giorni dal processo ed in questo lasso di tempo io e il piccolo Gulf non ci siamo potuti vedere, avevo le ultime scartoffie da compilare e togliere da mezzo; dopo aver concluso il primo evento della giornata (un ospitata in radio) mando un sms al mio girasole "promesso stasera staremo insieme e ti terrò stretto a me tutta la notte!"; poso il telefono e mi dirigo in macchina dove mi aspetta il mio amico ed insieme ci dirigiamo nel luogo del prossimo evento. Arrivati a destinazione, la macchina viene parcheggiata nel parcheggio di fronte alla struttura dove si terrà l'evento "Lay io inizio ad andare" e mi dirigo fuori al parcheggio: sto per attraversare la strada quando, non faccio in tempo a spostarmi, una macchina a tutta velocità si dirige verso di me e mi prende completamente in pieno; l'ultimo mio pensiero è Gulf prima che il buio totale mi avvolge.

Vorrei potermi muovere ma non ci riesco, vorrei parlare ma non emetto nessun suono: sento solo un "bip bip" in sottofondo e un forte rumore, come una sorta di compressore; dov'è la mia famiglia, la famiglia di Gulf e soprattutto lui? Come sta? Di me non mi interessa, voglio sapere di lui, sta mangiando, sta riposando per bene? Voglio delle risposte, solo così posso stare tranquillo...sento delle voci, saranno sicuramente i dottori "teniamolo ancora qualche giorno in coma, poi lo liberiamo dalla respirazione assistita e speriamo che si risvegli". Sono in coma? Sono in condizioni gravi? Non voglio morire, ora che ho trovato l'amore della mia vita non posso lasciarlo da solo! Adesso c'è silenzio intorno a me, quel rumore fastidioso non esiste più; ad un certo punto la sento, la sua voce...ma sta piangendo? "amore sono qui mi senti? Ho trovato chi ti ha fatto tutto questo e la sta per pagare, ma tu adesso devi svegliarti, devi tornare da me, abbiamo una vita da passare insieme ti ricordi? Io starò sempre qui fin quando non ti sveglierai te lo prometto ma ti prego torna da me..."; è il mio piccolo Gulf, sta piangendo perché sento le sue lacrime sulla mia mano...ci sto provando amore a tornare da te, ci sto mettendo tutto me stesso!!

In lontananza sento della gente che ride e forti applausi, ma non riesco a capire da dove provenga; ad un certo punto sento un enorme peso sulla parte sinistra del letto, come se qualcuno si fosse seduto insieme a me, ma non emette nessun suono quindi non riesco a capire chi sia. Per un attimo mi passano davanti agli occhi questi due anni che ho vissuto insieme a Gulf, a quante occasioni ho avuto per farmi avanti ma non ne ho mai approfittato; vorrei viverne altri insieme a lui, godermi ogni singolo momento senza pensare al mondo esterno. Lentamente riapro gli occhi, sono circondato da una luce molto fiacca, che illumina solo in parte il letto in cui sono steso, ma mi permette di vedere una sagoma stesa vicino al mio fianco sinistro; devo mettere tutte le mie forze per capire chi si trova al mio fianco...Gulf! Sta sicuramente dormendo, con la sua testa appoggiata sul letto, con la faccia rivolta verso la televisione accesa (ecco chi la aveva accesa): lentamente e con le poche forze che ho alzo la mia mano dal letto e la appoggio sui suoi folti capelli ed inizio ad accarezzarli...quanto mi è mancato tutto questo! Cerco di fare piano, non voglio svegliarlo ma ottengo l'effetto contrario "ciao mio piccolo girasole" gli dico con un piccolo sorriso, e in un attimo mi avvolge in un abbraccio, stringe piano ma mi trasmette tutto quello che sta provando; ci stacchiamo e mi accorgo che il suo bel viso è rigato dalle lacrime, così alzo di nuovo la mano, la porto sul suo viso, e mentre asciugo le sue lacrime dico "avevo paura di non rivederti più, ma adesso sono qui...basta piangere". Prende la mia mano, la racchiude nelle sue e mi risponde "sei qui, bentornato mio raggio di sole"; rimaniamo a fissarci per non so quanto tempo fino a quando nella stanza non entrano il dottore e due infermiere "bene signor Suppasit, si è svegliato...ora se permette vorrei farle un controllo generale per capire come sta. Lei è? Bene signor Kanawut le chiedo la cortesia di uscire fuori mentre noi visitiamo il signor Suppasit...la ringrazio".

POV GULF

Mi trovo fuori la stanza di Mew, non so che ora siano ma chiamo subito la mamma di Mew ee la informo del suo risveglio "figliolo il tempo di prepararci e corriamo in ospedale. Le nostre preghiere sono state ascoltate, meno male!", staccato con loro chiamo anche la mia famiglia che, come loro qualche minuto e staranno qua. Dopo un'oretta il dottore esce e informa tutti noi di quello che ha avuto Mew e di come sta ora "oh siete tutti qua, benissimo...allora il signor Suppasit ha avuto diversi traumi e qualche piccola emorragia dovuto all'impatto che per fortuna si sono sanate mentre lo abbiamo tenuto in coma ma quella che invece si sta sanando molto lentamente è il trauma cranico subìto alla testa. Ha sbattuto violentemente la testa contro l'asfalto, ma per nostra fortuna il ragazzo ha una testa molto dura e non sono stati compromessi nervi o altro...il ragazzo può fare tutto, ma non fatelo sforzare troppo altrimenti la ferita ci metterà più tempo per sanarsi. Lo teniamo oggi e domani mattina ancora in osservazione poi domani pomeriggio lo dimettiamo. Mi raccomando con le visite, non tutti insieme altrimenti arrechiamo solo stress va bene? Con permesso ora vado, buona giornata singnori", noi tutti in coro diciamo "grazie dottore, grazie di tutto!!". Lascio entrare le nostre famiglie, io decido di restare qui fuori e ad osservare il tutto da dietro il vetro e ogni tanto non manca lo sguardo di Mew verso di me; come un adolescente gli mando un bacio e gli mimo "ti amo" con la bocca. Nei due giorni che Mew è rimasto in ospedale, prima di essere dimesso, sono stato insieme a lui, abbiamo fatto tutto insieme anche se lui ha avuto qualche piccola difficoltà e cercava di nascondere il suo stato d'animo; così la sera prima che venisse dimesso, dopo che avevamo cenato, gli ho detto "non ti nascondere da me, so cosa stai provando, è solo una cosa passeggera e non ti permettere di farti passare in quella testa dura che hai che potresti essere un peso perché non lo sei affatto; insieme affronteremo anche questo piccolo ostacolo".

È il giorno in cui Mew viene dimesso dall'ospedale, ed io non sono insieme a lui ma bensì insieme alla mia mamma che addobbiamo il piccolo appartamento di Mew con palloncini e festoni di bentornato a casa; mi sono messo d'accordo con la mamma per fare tutto ciò, passerà la sua convalescenza qui e insieme a me, come se fosse una sorta di "convivenza" e lui non si aspetta assolutamente nulla, o meglio lui immagina di trovarmi ad aspettarlo nella villa Suppasit. Una volta finito tutto il lavoro mamma mi saluta ed io resto qui da solo, saltello dalla gioia, non vedo l'ora di vederlo e di vedere la sua faccia; mi arriva un sms "siamo qui fuori, arriviamo" ed è la mamma di Mew che mi informa del loro arrivo. Sento delle voci fuori alla porta d'ingresso "mamma perché siamo qui e non alla villa? Mi spiace che poi farete avanti e indietro per tenermi d'occhio" dice Mew e la mamma risponde "tranquillo tesoro, qui avrai la tua privacy e soprattutto non avrai bisogno del nostro aiuto"; ecco che la serratura si muove, la maniglia si abbassa e la porta si apre "SORPRESA...bentornato a casa mio raggio di sole!" dico con le braccia aperte e con un sorriso a 32 denti.

Da oggi costruiremo il nostro futuro insieme!!

My SunflowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora