CAPITOLO 13

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Caitlyn's POV:

Era finalmente venerdì. Oggi non dovevo fare tutoraggio a Luke e non avevo nulla da fare dopo scuola, se non andare a casa. Ed ero al mio armadietto da almeno venti minuti a parlare con Ashton.

"Allora l'altro giorno ti sei divertita!" Disse ash scherzando.

"Oh è stato fantastico!" Ironizzai.

"Oh davvero?"

"Davvero!"

Ashton incominció a punzecchiarmi i fianchi facendomi il solletico. Eravamo pur sempre a scuola e non potevo urlare.

"Fermati As-ash" Risi.

Ashton si fermò e ritornammo nella posizione di prima, la sua mano nella mia.

"Fai qualcosa domani?" Mi chiese.

"No."

"Okay ti andrebbe di-"

"Caitlyn!" Una voce interrompe Ashton.

Ashton si girò per vedere chi l'aveva interrotto e trovó Luke che camminava verso di noi, con un foglio di carta in mano e sorrisi.

"Io.. Uh.. Ho scritto la lista .."

"Grazie Luke, la terrò stretta" scherzai e lui annuii.

"Io vado sono di fretta." Disse guardando da Ashton a me e da me a Ashton e camminando via.

Tolsi la mia mano da quella di Ashton e lessi il foglio: 'dell'algebra, non tutto.' Aveva scritto.

"Cos'è?" Ash domandó facendomi girare gli occhi verso di lui.

"È per tutoraggio."

"Oh, okay."

Misi il foglietto nella tasca posteriore dei miei jeans e presi la borsa dal mio armadietto mettendomela sulle spalle. Ashton lo prese come segno di andare via e fece lo stesso con il suo zaino.

"Oh cosa stavi dicendo?" Chiesi prendendogli la mano.

"Oh stavo solo per dirti che mia madre mi ha chiesto se vuoi cenare da noi domani, non sei obbligata, non è un 'incontra i miei genitori a cena' anche perché già li conosci e-"

"Voglio venire."

"Davvero?"

"Davvero."

"Okay allora domani vengo alle 5? Non vestirti elegante non è nulla di formale. " mi disse e mi prese il viso fra le mani baciandomi le labbra.

Ci salutammo e andai verso casa.
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"Caitlyn come mai così in ritardo?" Mi domandó mia mamma.

Lei e mia sorella erano già sedute a tavola con un piatto di cubo di fronte.

"Scusa."

"Okay, siediti a tavola, la cena è pronta. Ti stavo per chiamare."

"Sono qui ora."

Incominciai a mangiare in silenzio, come sempre.

"Niente tutoraggio oggi?" Domandó mio padre.

"No, É il martedì è il giovedì e a volte il lunedì." E mio padre annuii.
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Salii in camera mia e attaccai il telefono allo stereo, per ascoltare un po' di musica. Nel frattempo cercai un pigiama da indossare. I jeans mi erano scomodi.

Dopo essere stata per un po' al telefono mi coricai, addormentandomi in pochi minuti.
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Quando mi svegliai erano già le 11 e così mi stiracchiai e scesi le scale. Arrivata in cucina notai che i miei erano già vestiti.

BULLIED by Luke hemmings (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora