Capitolo 11

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Athena stava spiegando ai ragazzi l'incontro che aveva avuto con le altre due e di cosa era successo a Lydia. Nonostante fosse abbastanza sicura di cosa pensava, non lo disse ad alta voce ed estromise quella parte.

"Io però non l'ho sentita urlare" obiettò Stiles.

"Tu sei umano Stiles" disse la strega "nessun umano può sentire un urlo del genere da così tanta distanza"

"Quindi Lydia cos'è?" domandò Scott.

"Un'idea ce l'ho, ma vorrei esserne sicura prima di arrivare a conclusioni affrettate. Dite che vorrà parlarmi dopo oggi?"

"Non sembrava molto incline prima. Ma potrebbe cambiare idea se le parliamo noi" rispose Stiles "quale sarebbe la tua idea?"

"Banshee" sussurrò Athena guardando il vuoto.

"Che?"

"Banshee. L'ho detto, non ne sono ancora certa. Ma se fosse così, devo aiutarla a comprendere le sue abilità"

"Parla la nostra lingua per favore"  sbuffò Stilinski.

"Le Banshee hanno origini celtiche. Non si mostrano mai agli esseri umani, con l'eccezione di coloro che sono prossimi alla morte e a cui giunge tale presagio. È probabilmente questa la ragione per cui dopo il diciottesimo secolo vengono classificate tra gli esseri malvagi. Sono legate ad alcune famiglie, e quando un membro di esse muore o è in procinto di morte, la banshee piange e si dispera. Da qui le grida, che possono essere anche di vittoria se a morire è un membro di una famiglia rivale. Sono dette anche Fate della Morte"

"Hai detto che ha visto la tua essenza, non la tua morte" disse Scott "com'è possibile?"

"Non lo so" sbuffò Athena "credo che sia per via del mio cambiamento"

Dopo quella affermazione rimasero in silenzio per un po', finché la strega non ruppe il ghiaccio.

"Grazie per gli sforzi che state facendo per me. Ieri sera ero accecata dalla rabbia. Avrei dovuto ascoltarti Stiles, non sarei dovuta andare a cercare gli Hale. Ora ho dubbi perfino su mia madre" continuò la ragazza "non riesco più a controllare del tutto la mia magia e in più il mio destino sta prendendo una piega che non mi sarei mai aspettata"

"Ehi, tranquilla" Stiles percepì la sua agitazione dalla voce e le mise una mano sulla spalla "siamo qui per aiutarti e lo faremo"

"Ha ragione. Ormai ci siamo dentro anche noi e i tuoi problemi sono anche i nostri. A questo servono gli amici" continuò Scott.

"Io non ho mai avuto degli amici" confessò Athena.

"Ora sai come ci si sente" le sorrise McCall.

"Mi hai salvato da me stessa. Se non ci fossi stato tu avrei ucciso Derek. Sarei rimasta da sola nel bosco e probabilmente non avrei avuto la forza di tornare. Ti ringrazio anche per questo"

Scott non seppe che dire, le sorrise e basta. Athena apprezzò il gesto, captando le vibrazioni positive del ragazzo e ricambiò il sorriso. Poi Stiles intervenne, chiedendo cosa fosse successo esattamente la sera prima. La ragazza raccontò tutto, comprendendo anche le visioni che aveva avuto dei ricordi di Peter. Si fidava dei ragazzi e, nonostante fosse doloroso parlarne a voce alta, disse anche quello che pensava della madre.

"Una maledizione... mi chiedo perché lo ha fatto" disse alla fine del racconto.

"Forse non lo ha fatto di proposito" dedusse Stiles "aveva la nostra età e non riusciva a controllare i suoi poteri"

"Un errore che l'ha portata alla morte!" esclamò Athena.

"Gli Hale erano soltanto il mezzo. Dovresti cercare il vero responsabile, chi li ha pagati" intervenne Scott.

𝚃𝚘𝚘 𝙼𝚊𝚗𝚢 𝚅𝚘𝚒𝚌𝚎𝚜 // 𝐀 𝐓𝐞𝐞𝐧 𝐖𝐨𝐥𝐟 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora