Capitolo 20

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Dapprima sentì il freddo cemento del parcheggio, poi il venticello fresco sulla pelle e la giacca di jeans di Lydia. L'aria che le entrava nei polmoni non era più satura di fumo, non sentiva più le fiamme che si inoltravano dentro il suo corpo per bruciarlo anche dall'interno. Riaprì gli occhi, non potendo credere di essere sopravvissuta. Non fu difficile riabituarsi alla luce, la parte peggiore era il formicolio che le si espandeva su tutti gli arti. Alzò pian piano il busto e si grattò la testa, dove i capelli ricresciuti erano arruffati e sporchi, come se fosse appena caduta in un bidone della spazzatura. Si tenne stretta la giacca mentre spostava la testa per guardare i suoi amici. Lydia fu la prima a correrle incontro. Le si inginocchiò davanti e le sfiorò la pelle calda con le dita, a bocca aperta. La strega accennò un mezzo sorriso, poi, ancora incredula, Lydia chiamò Allison per farsi dare una mano. La banshee sapeva come ci si sentiva a essere nuda all'aperto davanti a tutti, perciò, insieme alla migliore amica, fece da scudo ad Athena finché non giunsero nella loro stanza. La strega si fece la doccia, ma questa volta scelse l'acqua gelata, per togliersi di dosso la sensazione delle fiamme. Le sembrava di essere in un sogno, era sopravvissuta e non riusciva a crederci. Il tempo sembrava rallentato, o forse era stata così veloce la sua quasi morte che ora tutto le sembrava lento. Districò i nodi nei capelli e si mise un vestito che le arrivava dal ginocchio, tipico di Lydia. Uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle a testa bassa.

"Ci stanno aspettando sull'autobus" le disse Allison come se le avesse letto nella mente.

Camminò più lentamente del solito e intanto pensò cosa potesse dire come spiegazione. Non aveva idea di che cosa fosse successo o come fosse tornata indietro. L'unica cosa che ricordava era Wanda, che le diceva di non lasciarsi andare.
Salì gli scalini dell'autobus con le gambe pesanti. Scott e Stiles alzarono la testa. Fu con Stiles che incrociò lo sguardo. Due grossi lacrimoni le caddero sulle guance, ma le asciugò subito con la manica del vestito. Le sue gambe ripresero a muoversi senza che le ci pensasse davvero e in un secondo si buttò tra le braccia del ragazzo. Era contenta di aver ascoltato Wanda, era contenta di essere tornata indietro, e si pentiva di aver pensato di andarsene in quel modo. Ora però era lì e desiderava che quel momento non passasse più. Mormorò delle scuse sulla spalla di Stiles, mentre lui le accarezzava i capelli e la stringeva delicatamente a sé. Quando si staccarono la ragazza lo guardò negli occhi e sorrise, portò una mano al suo volto e con il pollice gli asciugò una piccola lacrima che era scivolata sulla guancia.
Poi rivolse la sua attenzione verso Scott, che nel frattempo era andato anche lui a lavarsi per togliersi di dosso la benzina. Abbracciò anche lui, senza alcuna esitazione. Era felice di vedere che stava bene, quel suo comportamento l'aveva fatta sentire davvero male, aveva sofferto nel sentirlo darsi la colpa per tutto. Infatti, glielo disse:

"Se ti sento dire ancora quelle cavolate, giuro che non la passerai liscia"

Il ragazzo sorrise e le sfiorò il viso, per poi tornare serio.

"Come hai fatto?"

Si aspettava quella domanda, e anche lei tornò seria.

"Sinceramente? Non lo so" si sedette su uno dei sedili "non credo che sia stato merito mio"

"Cosa intendi?"

"Ricordo il calore delle fiamme, poi le voci dei miei genitori e infine quella della vecchia Scarlet Witch. Mi ha detto che non doveva finire in quel modo e che non dovevo mollare come aveva fatto lei. E piano piano sono tornata qui, come avete visto" spiegò.

"Quindi è stata lei a salvarti" dedusse Lydia, che aveva ascoltato con attenzione, anche non sapendo chi fosse questa Scarlet Witch.

"Suppongo di sì"

"Tu sei Athena?" disse una voce maschile.

Alzò la testa e vide Boyd in fondo all'autobus, con Isaac al suo fianco.

𝚃𝚘𝚘 𝙼𝚊𝚗𝚢 𝚅𝚘𝚒𝚌𝚎𝚜 // 𝐀 𝐓𝐞𝐞𝐧 𝐖𝐨𝐥𝐟 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora