6. Sotto accusa

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Le amiche di Marinette sghignazzavano, cercando di non fare rumore, mentre Alya si spostava davanti a loro intenta a scattare una bella foto. Messe tutte in posa, Alix, Mylène, Rose e Juleka si fecero immortalare intorno ad una Marinette completamente assopita sul banco, ancora con la matita in mano.

Negli ultimi tempi la loro amica si addormentava così spesso, in così tanti posti, che avrebbero potuto benissimo sfidare i loro amici a farsi una foto con lei con una "#Marinettechallenge".

Divertito, Adrien accolse subito la sua sfida e prese posto accanto all'amica, mentre le ragazze si radunavano dietro all'obbiettivo del cellulare di Alya, osservando la scena, ma prima che potesse scattare, Adrien si voltò verso Marinette, ritrovandosi a pensare che non era da lei dormire in classe e che se era successo, doveva essere per un motivo più che valido, qualcosa che le impediva di riposare abbastanza. Era già successo sul treno per Londra, la foto di loro due addormentati era diventata virale nella classe, ma non li avevano presi in giro, bensì sembrava insinuassero tutti qualcosa di ovvio che Adrien non riusciva a capire. Gli era capitato più volte di guardare quella foto e pensare a quel pomeriggio in cui Ladybug l'aveva chiamato e si era semplicemente accoccolata sulla sua spalla ammirando con lui il tramonto.

Ladybug. Dal giorno del compleanno di sua madre si erano parlati a malapena, Chat Noir non riusciva a restarle accanto senza sentirsi sopraffare dal senso di colpa e dall'angoscia per ciò che aveva fatto quel pomeriggio in camera sua. Lei non poteva saperlo, ma Adrien aveva faticato molto a restarle vicino e parlarle durante le loro battaglie quotidiane e temeva il momento in cui si sarebbe ritrovato faccia a faccia con lei senza pericoli imminenti a riempire i loro silenzi. Si sentiva in colpa, uno stupido per aver frainteso in quel modo, per aver messo a nudo i suoi sentimenti con lei, finendo per fare la figura di un fan ossessionato e folle.

I suoi pensieri furono interrotti da Alya che lo stava incitando a mettersi in posa, facendogli segno di avvolgere un braccio attorno alla ragazza che, ancora, non aveva dato il minimo segno di volersi svegliare.

Ci pensò un po', ma non era giusto prendersi gioco di Marinette in quel modo, era evidentemente stanca. Prima ancora di dire ad Alya di lasciar perdere quel gioco, si avvicinò un po' di più per toglierle la matita dalle mani, invece Marinette si svegliò trovando il ragazzo intento a fissarla e si spaventò, abbastanza da far scattare indietro Adrien che volò giù dalla sedia.

«Che state facendo?» sgranò gli occhi la ragazza osservando le amiche schierate e Adrien che si alzava dal pavimento.

«Niente» sorrise Alya nascondendo il cellulare dietro alla schiena. «Dormivi così bene che non volevamo svegliarti».

«Siamo a scuola, avresti dovuto farlo» borbottò Marinette, tornando ad accucciarsi sul banco, imbarazzata dalla scena a cui aveva assistito l'intera classe, compreso Adrien che, dopo un primo momento di ilarità tornò a pensare ai motivi per cui la sua amica era così stanca. Dopo l'episodio sul treno per Londra, aveva saputo che era successo al cinema, qualche giorno prima l'aveva vista assopita contro lo sportello dell'armadietto e se non fosse stato per Kim, che l'aveva presa in tempo, avrebbe dato una bella facciata per terra e poi quella mattina. Leggeva la stanchezza a chiare lettere sul viso di Marinette, inoltre, sentiva che c'era dell'altro. Sorrideva, certo, eppure quando i loro sguardi s'incrociavano, gli sembrava lontana e schiva, altre volte sembrava provasse vergogna, come se sapesse qualcosa di profondo e intimo riguardo a lui.

«Tutto bene, Marinette?»

«Sì... grazie» mormorò spostando lo sguardo su Adrien per un istante, tornando poi a immergersi nei suoi pensieri, suscitando la sorpresa di Alya e delle altre ragazze.

«Ma si sente male?» bisbigliò Alix all'orecchio della sua amica aspirante giornalista che non seppe proprio cosa risponderle.

Allo stesso modo, Adrien interpretò quel tono basso e pacato, come la stanchezza che l'aveva portata ad addormentarsi. «Ti accompagno a prendere qualcosa da bere? Così, per recuperare le forze» le consigliò.

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