9. Tempesta

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Adrien riportò a casa Marinette solo dopo essersi accertato che si fosse calmata.
Stava sicuramente meglio dopo quello sfogo.

«Grazie di tutto, Chat Noir» sorrise lei accostandosi per dargli un bacio sulla guancia.
«Sempre a disposizione» si inchinò. «E se dovessi sentire giù oppure avessi voglia di un'altra scorreria sul ghiaccio, tira fuori lo "Chat segnale" e io correrò da te» le strizzò l'occhio.
«Lo "Chat Segnale"?!» sgranò gli occhi Marinette, prima di scoppiare a ridere. «Vedrò di farmene prestare uno da Chloé» scherzò.
«Ci conto!» si raccomandò il supereroe balzando sulla ringhiera per poi sparire nella notte con i pattini in spalla.

Marinette rimase per un po' a guardarlo saltare tra i tetti, stretta nella felpa e con un piacevole calore nel petto, mentre Tikki, la osservava compiaciuta di quelle gote rosse il sorriso che le faceva brillare gli occhi.

Ancora poco e avrebbero sconfitto Papillombre e allora la sua amica avrebbe potuto essere finalmente felice; glielo poteva leggere negli occhi, benché non lo volesse ammettere, aveva iniziato a vedere Chat Noir come qualcosa di più di un amico e quelle guance rosse ne erano la prova e lo stesso valeva per lui. Stavano cominciando ad apprezzare reciprocamente le loro controparti come qualcosa di più di semplici amici. Ladybug aveva ferito Adrien con i suoi rifiuti e allo stesso modo lui aveva ferito Marinette confidandole di amare un'altra ragazza, ma da quel dolore stava nascendo un sentimento nuovo e ancora più forte che li avrebbe resi ancora più felici una volta scoperta la verità.
L'amore di quei due ragazzi andava coltivato ancora un po' e poi sarebbe potuto, finalmente, sbocciare.
Compiaciuta di questi pensieri, Tikki ci mise un po' ad accorgersi che il sorriso di Marinette si era spento.

«A che pensi?»
«Chat Noir è stato molto gentile con me, ma anche lui è innamorato di Ladybug, anche se dovessi cedere...»
«Marinette, tu sei Ladybug» le ricordò ancora una volta Tikki.
«No, non è vero. O meglio, non sono la Ladybug che amano tutti. Io sono Marinette» protestò accasciandosi sulla ringhiera, facendo tornare a preoccuparsi la sua kwami.
«Marinette, che ti succede? Non è da te dire queste cose...»
«Non lo so, ho mal di testa» sospirò, tornando in sé e asciugandosi gli occhi umidi. Sapeva bene che quei pensieri non avevano senso, ma non riusciva ad evitarli, erano giorni che si sentiva così e non riusciva a fare a meno di lasciarsi sopraffare dallo sconforto.

Un tuono fece sussultare entrambe portando la loro attenzione su grossi nuvoloni neri che si stavano addensando proprio sopra a Notre Dame.

«Rientriamo, prima che scoppi un temporale» mostrò un sorriso forzato alla sua amica che la seguì in camera.

°°°

Il weekend passò sotto una cascata d'acqua, il mal tempo sembrava non voler dare tregua a Parigi. Erano giorni che acquazzoni improvvisi sconvolgevano la capitale e i suoi dintorni.

All'inizio, per Adrien era stato quasi divertente, correre sotto la pioggia, osservare le gocce d'acqua picchiettare a terra, scivolare lungo i vetri, lasciarsi cullare dal suo scrosciare gli piaceva e poi era stato in un giorno come quelli che aveva conquistato l'amicizia di Marinette. Per lui era stato importante, ogni giornata piovosa gli ricordava quell'avvenimento e ogni volta si proponeva di invitare l'amica a bere qualcosa. Dal suo punto di vista era un modo per rimarcare la loro amicizia e magari convincerla ad aprirsi anche con lui, oltre che con Chat Noir, desiderava che sapesse che anche come Adrien la apprezzava e le voleva molto bene.

Dopo il loro appuntamento sul ghiaccio, aveva iniziato a sentirsi diverso, a pensare a lei in modo diverso. L'idea che Luka non ricambiasse una ragazza meravigliosa come Marinette riempiva Adrien di una rabbia che non aveva mai provato per nessuno. Plagg l'aveva definita "gelosia", forse aveva ragione, per quanto gli fosse difficile da ammettere, ormai Adrien non vedeva più Marinette come una semplice amica, ma avrebbe dovuto sforzarsi di farlo, perché lei amava Luka e perché nel suo cuore restava Ladybug. Ormai Marinette era arrivata ad affiancare la bella eroina a pois. Marinette e Ladybug, due ragazze meravigliose a cui non riusciva a fare a meno di pensare, che gli facevano battere il cuore in egual misura ed entrambe amavano qualcun altro.

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