14. Maschere

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In città regnava il caos più assoluto.
Ladybug era stata sconfitta e rapita in diretta televisiva e quella volta i parigini erano certi che non si trattasse di un un'illusione; tutti si aspettavano l'apparizione di Papillombre da un momento all'altro, pronto a reclamare il suo premio. I telegiornali impazzavano raccomandandosi con i cittadini di mantenere la calma e non uscire di casa e, cosa più importante, non lasciarsi sopraffare dalle emozioni negative. Nessuno sapeva cosa avrebbe comportato la sconfitta della loro eroina e il fatto che lo stesso Chat Noir fosse scomparso non faceva presagire nulla di buono.
La pioggia che era tornata ad abbattersi sulla città poi, rendeva ancora più cupa e tesa la situazione.

Tutti coloro che in passato erano stati supereroi, stavano vivendo sul filo del rasoio, ansiosi di vedere apparire in qualsiasi momento i loro amici kwami perché dessero loro i poteri e la possibilità di correre a cercare Ladybug e Chat Noir, ma nessuna scatola, nessun gioiello e nessuna magica creatura aleggiò attorno a loro e ciò non fece altro che incrementare i loro malumori e quel tumulto nei loro petti.

Il balcone sopra alla pasticceria non era molto distante da Villa Agreste e in un paio di balzi Ladybug vi sarebbe arrivata facilmente, se solo si fosse ricordata da che parte era casa sua. Aveva bene a mente l'edificio in cui viveva, ma faticava a mettere a fuoco nella sua mente la strada da prendere, anche per via della pioggia fitta che la disorientò costringendola a tornare con i piedi per terra in cerca di un punto di riferimento da cui ripartire.

Lei si sentiva bene, ma quando cercava di formulare certi pensieri, di ragionare su dove e come muoversi, una strana nebbia dissolveva quelle idee così chiare, confondendola.
Non aveva scelto dove atterrare, ma fu sicuramente una pessima scelta. Molte persone si erano riparate sotto ai portici in attesa di una tregua dal mal tempo, forze dell'ordine e giornalisti accorsi per documentare e sorvegliare la zona durante il suo scontro con l'ultimo akumizzato di Papillombre e tra loro vide anche Nadja e la sua troupe.
La gioia e la speranza spinse tutti a uscire allo scoperto, inneggiando al suo nome, felici di vederla e tra tutti, Manon fu la più entusiasta. Visto il servizio straordinario, la giornalista si era vista costretta a portarla con sé e all'arrivo della supereroina, la bambina non trattenne la propria emozione correndole incontro per abbracciarla.

«Lo sapevo che Ladybug avrebbe vinto! Tu sei invincibile e nessun cattivo potrà mai sconfiggerti!» esultò la piccola.
Molti la stavano pensando come lei, esultavano per quell'ennesima vittoria e si complimentavano. Lo sfogo di Chat Noir sembrava aver dissipato qualunque dubbio avessero sul loro conto e la fiducia genuina di quella bambina li aveva fatti tornare ad esultare e inneggiare al nome di Ladybug e Chat Noir. Averla accanto li stava rincuorando e le telecamere la inquadrarono per riportare la speranza a tutti, ancora nella stretta della bambina che rideva e schiamazzava.

«Ladybug?» la chiamò Manon quando sentì le mani della ragazza posarsi sulle sue spalle allontanandola da sé.
«Ho sempre pensato che fossi il mostriciattolo più irritante e insopportabile che avessi mai incontrato» le disse fulminandola con quello sguardo violaceo.
Manon percepì subito il pericolo, ma non fece in tempo a scappare che, con una spinta, Ladybug la buttò a terra.
Le persone attorno a lei arretrarono, spaventate dal suo comportamento, sospettose che non fosse la vera supereroina. Solo Nadja si protese in avanti per soccorrere la figlia dalla ragazza in rosso già con lo yo-yo in mano.

«Manon! ».

Lo schioppo partì sotto gli occhi di tutta la città, la signora Chamack non sarebbe mai arrivata in tempo per salvare sua figlia da quel colpo a tradimento, ma a difendere la piccola arrivò Chat Noir.

Dopo essersi ripreso dalla batosta inflittagli dalla ragazza, Chat Noir era rimasto a terra, affranto, distrutto e dolorante, ma non ci aveva messo molto a convincersi a non arrendersi. Grazie all'inaspettato incoraggiamento di suo padre era tornato all'attacco, più forte e determinato di prima. Aveva scavalcato il cancello lanciandosi all'inseguimento di Ladybug, sicuro che sarebbe corsa a casa a prendere la Miracle Box; era evidente che qualcosa non andava con la sua capacità di pescare i gioielli direttamente dallo yo-yo, o l'avrebbe già fatto ed era stata una fortuna per tutti loro.
Chat Noir l'aveva trovata in mezzo alla strada circondata da persone ignare e poi aveva visto Manon correre ad abbracciarla.

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