10. Sola

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Preoccupato per la salute della sua amica, Adrien le mandò un messaggio, seguito da un altro e un altro ancora, finché Plagg non mise un freno a quel bisogno compulsivo di sentirla.

«E se stesse dormendo?»
«Sono passate ore, si sarà pur svegliata...» gli rispose Adrien mentre inviava il settimo messaggio sperando di ricevere finalmente una risposta5.
«Non mi separo mai dal mio camembert e quando sono costretto a farlo, non smetto di pensarci. Non è lo stesso con la fontina»
«Eh?!». Plagg faceva spesso paragoni tra il formaggio e la sua vita amorosa, ma quella volta gli sembrava che stesse parlando in un'altra lingua.
«Sembri così preoccupato per la tua "fontina" ... non è che sotto sotto è diventata un "camembert"?» insinuò il kwami ingoiando una bella fetta di formaggio.
«Ti dispiace non paragonare la gente a del formaggio puzzolente?»
«Perché ti scaldi tanto?»
«Perché stai paragonando Marinette a del camembert!»
«Veramente l'ho messa a confronto con della fontina» lo corresse il kwami che dentro di sé si stava sbellicando dalle risate per il contorto ragionamento a cui stava cercando di portare quel ragazzino. «Comunque non capisco perché tu ti stia dando tanta pena per un'amica»
«Perché tengo a lei più di...» rispose d'istinto Adrien, colpito nel vivo dalle parole del kwami che non avevano fatto altro che portare a galla un'evidenza di cui Adrien non si era ancora reso conto.
Era da quel giorno al museo Grevin che il ragazzo sapeva di tenere in maniera particolare all'amicizia di Marinette. All'epoca si era trattato di un malinteso, ma quel giorno aveva ferito davvero la sua amica, come non lo sapeva ancora, ma l'aveva fatto.
«Più di...?» attese un continuo Plagg.
«Più di quanto immaginassi» concluse a forza Adrien, non potendo negare che fossero proprio quelle le parole che aveva ingoiato un attimo prima. «Voglio bene a Marinette, a volte mi capita di pensare a lei come qualcosa di più vicino ad un'amica. Eppure, è assurdo, nonostante tutto non riesco a smettere di amare Ladybug, ma Marinette...»
«Ladybug dice di essere innamorata di un altro, perché non ci provi con Marinette? Che ti importa?» scrollò le orecchie il kwami addentando un pezzo di formaggio. «Una su due potrebbe dirti di sì».

Adrien lo fulminò con lo sguardo, non era così che funzionava l'amore, possibile che un kwami nato agli albori della storia come Plagg, non l'avesse ancora capito? Oppure lo stava mettendo alla prova in qualche modo? Difficile indovinare, guardando quel gattino nero ingozzarsi di formaggio, del tutto estraneo ai suoi sospetti.

La preoccupazione per Marinette tornò a farsi forte e Adrien riprese in mano in telefono, ma Plagg si sedette sullo schermo prima che lui potesse digitare l'ennesimo messaggio.

«Non pensi di disturbarla con tutti questi messaggi? Se la tua bella è malata, avrà bisogno di riposo».

Adrien posò il telefono. Per una volta Plagg aveva ragione.

Avrebbe atteso un po' e se dopo cena non avesse ricevuto risposta, sarebbe andato a trovarla.

°°°

Marinette era spossata, stanca e svogliata, aveva un forte dolore alla testa e la febbre alta. Il medico che l'aveva visitata aveva tranquillizzato i suoi genitori dicendo loro che aveva solo preso freddo, con un po' di riposo e le medicine, la ragazza si sarebbe ristabilita in pochi giorni.

Non era dello stesso avviso Marinette che sentiva qualcosa di doloroso e opprimente crescere dentro lei, la stessa spiacevole sensazione che assillava Tikki da quando era accaduto quel curioso fatto con l'akuma. Non aveva mai visto nulla del genere, allo stesso modo, nessuna Ladybug aveva mai dovuto catturare e purificare un numero così ingente di akuma e amok come stava toccando alla sua amica. Era una cosa che avrebbe tanto voluto far presente al maestro Fu, ma aveva perso l'occasione di farlo. Per un momento, il nome di Avidia le tornò alla mente, seguita da una dolorosa fitta al petto, ma scacciò immediatamente quel pensiero; non avrebbe dimenticato anche Marinette.

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