𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝕤𝕖𝕥𝕥𝕖

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Il giorno dell'uscita era arrivato, e la mia ansia era alle stelle. Fino a quel momento non avevo mai pensato a un probabile incontro con Kageyama, e farlo così all'improvviso mi scombussolò le idee che mi ero prefissata negli ultimi anni. Però una piccola parte di me era felice per questo, non avevo mai smesso di pensare a lui, ma ogni mio film mentale finiva con il nostro litigio e con lui che si nascondeva e isolava da tutto e tutti, per colpa mia, per colpa del mio egocentrismo.

Sospirai per l'ennesima volta da cui ero entrata nel locale, insieme alla proprietaria del bar, nonché mia titolare, Kayano. Pulimmo i tavoli dalla leggera polvere che la notte aveva portato e demmo una sciacquata a tutte le posate, bicchieri e piatti. Dopo di ché accendemmo il forno per mettere a cuocere i dolci e i vari biscotti.

La mia giornata lavorativa passò velocemente, senza intoppi o incontri strani, e sembrò di lavorare solo due ore invece che l'orario pieno.

Al momento della chiusura la mia compagna mi diede il permesso di andarmene prima, lasciandole fare tutti i mestieri per, infine, chiudere.

La ringraziai almeno dieci volte, prima di correre spedita verso casa per lavarmi e togliermi di dosso l'odore di caffè e crema pasticciera.

Sotto la doccia pensai soltanto a tutto ciò che sarebbe potuto accadere, a tutti i dettagli che avrebbero potuto cambiare la situazione e a cosa non dire. Per colpa dei miei film mentali, che alla fine si sarebbero rivelati completamente inutili dato che non seguivo mai i piani, riuscì a fare ritardo anche se ero uscita dal lavoro con molto anticipo.

Appena finì di vestirmi e lavarmi i denti, evitando di sporcare il maglione con il dentifricio, presi il cappotto dal divano e la sciarpa, attorcigliandomela dolcemente attorno al collo.

- Mamma io esco! - urlai per farmi sentire da lei.

- Va bene tesoro, vedi di non combinare casini e sangue freddo! - mi rispose urlando, cercando di motivarmi.

Le urlai un okay ben udibile, per poi infilare le chiavi di casa nella borsa uscendo di fretta e furia. Corsi per le stradine della prefettura per raggiungere il più rapidamente possibile il punto di incontro.

Il mio respiro era pesante e mi sentivo morire, ma non potevo fermarmi neanche un minuto, anche perché da brava persona intelligente avevo dimenticato il cellulare a casa, in bagno, e di conseguenza non potevo avvertire gli altri.

Riuscì in pochi minuti ad arrivare al parchetto in cui ci saremmo dovuti vedere, e per non far sentire a loro il mio respiro da balena che aveva appena partorito mi fermai poco prima dell'entrata per prendere fiato.

Dopo essermi ripresa passai per l'entrata del parco, vedendo tutti i miei vecchi compagni di scuola parlare serenamente tra chiacchere e risate.

- TN! Eccoti finalmente, non ti vedevamo più arrivare, ho anche provato a chiamarti. - mi sorrise Koishi.

- Si scusami, ma ho lasciato il telefono a casa per sbaglio e ho avuto un piccolo imprevisto... - mentì per l'ultima cosa detta. Non avrei mai detto davanti a tutti che mi ero persa a guardare il vuoto immaginando e fantasticando sulla mia serata con Kageyama!

I miei amici si lasciarono andare a una leggera risata, per poi decidere di andare verso il centro di Miyagi, non molto distante dal parco in cui eravamo.

Durante il tragitto parlai molto con Tanaka e Kyoko, che durante la mia assenza non avevano perso a incoronare il loro sogno d'amore, sposandosi. Avevo sempre sperato che quei due un giorno si mettessero insieme, sia per non far risultare inutile la devozione dedicata a Kyoko da parte di Tanaka, ma anche per lei, dato che suo marito era un uomo molto espansivo, e l'avrebbe aiutata ad aprirsi meglio con gli altri.

Vecchi Compagni ||kageyama×reader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora