𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝕢𝕦𝕒𝕥𝕥𝕠𝕣𝕕𝕚𝕔𝕚

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- Allora TN. - sospirò Nagisa, staccando con cura le bacchette di legno, evitando di spezzarle come aveva l'ultima volta in cui eravamo uscite a cena - Com'è andata a quel appuntamento? -

- Vedo che non hai peli sulla lingua e vai dritta al punto. - sorrisi, portando davanti alle labbra un po' di ramen, soffiando sopra di spaghettini per raffreddarli un po'.

- Nagisa è sempre stata così, lo sai. - contraccambia il sorriso Yumi, giocando con gli ingredienti del suo ramen - Ma dopo la tensione che abbiamo percepito nel locale come dire... Vorremo capire meglio. -

Mastico con calma il cibo, pensando a come qualche giorno prima era stato magnifico mangiare in sua compagnia.
Ogni sua azione era come un piccolo cerotto che si attaccava al mio cuore, con l'obbiettivo di risanarlo a tutti i piccoli e grandi graffi.

Il bacio che ci eravamo scambiati era quella che si definirebbe la ciliegina sulla torta, l'ultima candela in cui punti tutta la speranza per un desiderio che forse non si avvererà mai, ma ci credi comunque, perché è un momento magico.

- L'appuntamento è stato magnifico, mi ha portato fuori a cena, per precisione in un ristorante cinese, come adoro io, e poi siamo andati nella zona industriale dove andavamo da liceali. - raccontai, appoggiando la guancia sul dorso della mano, continuando a mangiare i piccoli pezzi d'uovo e sedano.

- Zona industriale? Ma non è pericoloso per... - si indica la gola Nagisa, non finendo nemmeno di parlare per la roba che aveva in bocca.

- Oh sì, ho anche avuto un attacco d'asma ma è stato carino e mi ha aiutato. - sorrisi, battendo la punta delle bacchette in segno positivo - Mi ha perfino offerto una mascherina per non avere altri problemi. -

Quel dannato pezzo di materiale di dubbia provenienza profumava di lui. Avrei potuto dormire con quella se non fosse che mi provocava un forte prurito sulle guance, dannazione.

- Be' sembra che vi siate divertiti molto... - sussurrò Yumi, infilzando l'uovo sodo con le bacchette - Però che è successo prima? Sembrava... Ansioso, anzi no, teso. -

- Non lo so... Probabilmente è successo qualcosa che non vuole dirmi, ed è suo diritto! Ma la faccenda che mi innervosisce maggiormente è che Daichi e Koishi non mi abbiano accennato al fatto che sarebbe venuto a parlare, per di più si ammutolivano appena li guardavo! - sbottai, bevendo in un unico sorso metà del calice di birra che mi aveva gentilmente preparato Usagi, il proprietario del izakaya.

- Fai piano con l'alcool, sembri una donna di mezz'età sposata in crisi col marito. - ridacchiò l'altra, mangiando con calma il suo piatto.

- Forse sono io che mi faccio troppe paranoie e film mentali, ma ho una brutta sensazione. Se dovessi perdere per una seconda volta Kageyama... Non ci voglio nemmeno pensare. - borbottai, accasciandomi completamente sul tavolo, sfiorando con il naso la ciotola di ramen.

- Su dai, non pensare al brutto, pensa in maniera positiva. - mi rincuorò Yumi con la sua voce gentile e dolce, dandomi qualche pacca leggera sulla spalla per farmi alzare dal tavolo.

- E cosa? - domandai riportando la brocca alcolica alla bocca, sorseggiandola tranquillamente a differenza di qualche minuto prima.

- Perché non ci racconti di qualche aneddoto di quando eravate al liceo? - chiese tutta eccitata Nagisa, curiosa della mia e sua vita da studenti.

- Oh ecco... Perché no! - sorrisi, preparandomi a raccontare di come andavo a guardare tutte le sue partite e di quando lui si perdeva delle lezioni solo per venire ai miei concerti con il club o i miei singoli.
Mi ricordai di come i suoi occhi erano puntati su di me e il piccolo sorriso che veniva coperto dal buio del teatro, con l'unica luce puntata su di me e il pianoforte - Be', dovete sapere innanzitutto che abbiamo iniziato a parlare solo a fine primo quadrimestre, avevamo il turno delle pulizie combinato, e io ero una vera chiacchierona al tempo. -

Vecchi Compagni ||kageyama×reader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora