𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝕧𝕖𝕟𝕥𝕚

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TN, prefettura di Miyagi, 2020.

Aprì gli occhi che si richiusero a contatto con la luce mattutina. La sera prima mi dimenticai di chiudere le tapparelle e dovetti patirne le conseguenze.

Il Sole di maggio riscaldava a pieno l'aria di Miyagi, donandole quella che era la pace semi-estiva.

I miei genitori erano al lavoro e io avevo la giornata libera, perciò decisi di prenderla con comodo e alzarmi con la massima calma.

I miei 24 anni si facevano sentire a pieno, tant'era che appena alzata l'ernia si fece subito sentire.
Procrastinai sotto voce e ignorai il dolore, trascinando i piedi sul pavimento.

- Che scatole... - sussurrai, aprendo la credenza in cucina. Non c'era molto di cui sfamarsi, perciò puntai direttamente sul solito: uova e riso.

In casa regnava il silenzio, e neanche una mosca volava nell'aria.
L'unico rumore che potevo udire erano le cicale che cominciarono a cantare dal cortile, rompendo la quotidienne degli alunni intendi a seguire le lezioni e studiare.

Il mio cellulare squillò nel bel mezzo della preparazione per la mia colazione, perciò alzai il mio culo dalla sedia per andare a prenderlo. Stava a caricare in camera, perciò ci misi un po' a salire le scale ed arrivarci.

Appena entrata nella stanzetta la suoneria cessò e la schermata della chiamata si spense, impedendomi di vedere chi fosse il cretino che mi disturbava di prima mattina.

Appena preso in mano lo accesi, vedendo il cretino in questione.
Era Koishi.

Cliccai cose alla caso azionando la chiamata, ormai non capivo più nulla, avevo solo fame e sonno.

- Pronto... ? - sussurrai, appena accettò la telefonata.

- TN, porca di quella miseria, dove cazzo sei!? - urlò il mio amico, probabilmente cercando di rimanere il più garbato possibile, non riuscendoci.

- Che intendi dire... Koishi, non urlare. - sbadigliai, sdraiandomi sul letto come una larva.

- Dei aiutatemi voi! - urlò, ancora di più - Muovi quel culo enorme che ti ritrovi e vieni immediatamente qua! -

- Ma qua dove! Cazzo. - sbottai, stanca di avere la sua vocina da uomo stressato impressa nei timpani.

- TN, oggi devo aprire il centro ricreativo! - sospirò stanco, probabilmente sedendosi di peso sulla sedia del suo nuovo studio.

Spalancai gli occhi, sedendomi in maniera eretta. Caspita, mi ero completamente dimenticata che finalmente il mio migliore amico avrebbe aperto il suo tanto sudato centro ricreativo per i bambini.

- Oh Cielo, scusami tantissimo Koishi! Ora mi vesto e sono lì da te! - mi scusai almeno dieci volte prima di staccare con il ragazzo.

Presi dall'armadio qualche abito alla caso, un vestito per la precisione, almeno non avrei subito le conseguenze del caldo orientale.
Indossai dei saldali con un po' di tacco e presi velocemente la borsa infilandoci un po' di tutto per la fretta.

Scesi le scale rischiando di cadere e spensi l'acqua che dovevo utilizzare per il riso, mandando a quel paese tutta la calma con cui mi ero progettata la mia giornata di riposo.

Ecco perché avevo il lunedì libero, ero in ferie per aiutare Koishi.

Presi dal portachiavi le chiavi dell'auto e di casa, uscendo dalla abitazione dei miei genitori, chiudendomi la porta dietro.
Salì immediatamente nella macchina accendendo il motore.

Per fortuna non era inverno e non dovevo aspettare che si scaldasse.
Schiacciai il pedale della frizione e con la mano spostai la marcia sulla prima, lasciando lentamente il pedale, spostando poi il piede su quello dell'accelerazione.

Vecchi Compagni ||kageyama×reader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora