Chapter 5

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Finalmente il fatidico venerdì arrivò e l'intera Inarizaki High si riunì nella palestra utilizzata dalla squadra maschile.

C'era chi esultava per t/n e a gran voce gridava il suo nome, chi invece propendeva per il biondino dei Miya, principalmente le sue fidate fan.

L'amichevole tra squadre si era trasformata nel campo di battaglia dei due titani della scuola.

Tutti si erano schierati, nessuno era neutrale, ma del resto non poteva neanche tentare di esserlo, quel luogo era oramai diviso in due fazioni.

Sembrava una partita ufficiale, di quelle dei tornei interscolastici.

Quando le due squadre si disposero nei rispettivi campi da gioco, calò un silenzio irreale.

Mentre si dirigeva nella prima posizione per battere, t/n ripensò alle bellissime parole di Maki che erano state condivise da tutte le sue compagne.

"-T/n, tu non devi temere Miya, ci siamo anche noi ad aiutarti. In più ricordati che le vere qualità di un alzatore sono individuare l'alzata perfetta per il singolo schiacciatore, chiunque esso sia, e tu sei in grado di realizzarla anche per il nostro libero se fosse necessario, senza averla vista schiacciare neanche una volta. Questa qualità ad Atsumu manca, potrà anche essere preciso quanto cecchino, ma in lui è assente la capacità di leggere il gioco alla tua velocità, t/n. Sei tu che con la tua sola presenza incuti timore alla squadra avversaria, lui lo fa solo grazie alle sue alzate e battute.- Maki aveva sussurrato quel discorso d'incoraggiamento accompagnandolo con lo scintillio negli occhi presente solo quando pensava al fenomeno che era l'amica, la sua era vera e propria ammirazione.
-Io... non ti deluderò Maki.- il sorriso dell'alzatrice era timido ma determinato, quelle parole le avevano colmato il cuore e sapeva che la promessa sarebbe stata il miglior ringraziamento per l'asso"

T/n era determinata a mantenere fede alla parola data, avrebbe fatto di tutto.

Fu il fischio dell'arbitro a farla tornare con i piedi per terra.
La ragazza prese la rincorsa e, saltando ed inarcando il corpo, colpì la palla con tutta la forza che aveva, come se stesse battendo il martello sul chiodo che erano le sue ambizioni per piantarlo nella parete, il campo avversario.

Ace. Il primo punto era stato fatto.

Eppure non tutto andò come sperato.

Mentre osserva Atsumu mettere in atto un tocco di seconda intenzione, t/n non poteva che guardarlo inerme.

Era mostruosa l'abilità con la quale l'alzatore aveva ingannato il migliore muro femminile del Giappone.

Era agghiacciante la perfezione e precisione dell'azione.

Era atroce il bruciore della sconfitta.

Il pallone toccò terra senza che nessuno, neanche Fumi, il libero, riuscisse a recuperarla.

Avevano perso.

Dopo aver vinto ben due dei cinque set avevano perso.

T/n non distolse neanche un attimo lo sguardo dall'avversario, troppo presa dai suoi pensieri e stregata dalla finezza con la quale era stato cesellato lo schema per l'ultimo punto.

L'espressione di Atsumu la colpì particolarmente: era passata dal rappresentare il puro trionfo alla sorpresa per poi fugacemente toccare la tristezza ed infine il disappunto.

T/n tentò di trovare una giustificazione per quella mutazione così veloce e avvenuta mentre anche gli occhi del ragazzo erano posati su di lei.

Si girò, quindi, verso le compagne: c'era chi era a terra, chi era in piedi e chi sulle proprie ginocchia, ma tutte avevano l'espressione sconfitta che probabilmente campeggiava anche sul volto di t/n.

L'alzatrice non riuscì a sopportarlo.

Si girò, diede le spalle a tutto e a tutti, uscì dalla palestra in fretta, senza guardare altro se non davanti a sé.

Una volta fuori si lasciò scivolare ai piedi della parete, il più al riparo possibile dagli sguardi indiscreti, permise che una lacrima le solcasse la candita/bruna/olivastra guancia e che la goccia salata arrivasse al mento prima di essere seguita da un'altra accompagnata dal primo singulto.

Sentiva un peso sul petto, ma non sapeva se fosse senso di colpa, sconfitta o tristezza per non essere all'altezza.

"Io non sarò mai abbastanza, né per la mia squadra, né per fronteggiare alzatori come Atsumu. Perché allora ancora gioco pur non potendo neanche sfiorare il loro livello?"

Quel pensiero le martellava incessantemente nella testa.

Era insopportabile, straziante, lacerante la consapevolezza di essere inferiore ad Atsumu Miya.

Si lasciò cadere nell'abisso senza curarsi del mondo esterno e, così facendo, non si rese neanche conto che qualcuno, dopo la sua frettolosa uscita, l'aveva seguita, e che la stava guardando crollare.

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Ed anche il quinto è stato pubblicato!
Vi ringrazio tantissimo per essere arrivat* a leggere fino a qui :)
P.s.: fatemi sapere se vi piace e se ne avete voglia lasciate una stellina!

AD ASTRA || Atsumu Miya x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora