Chapter 16

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Atsumu era appoggiato pigramente al bancone del bar della discoteca che Suna aveva affittato per il suo compleanno, al quale aveva invitato la maggior parte delle squadre di pallavolo a loro conosciute così come tutta l'Inarizaki.

-Il tuo spritz- gli arrivò la voce del barista annoiato e leggermente infastidito dal suo ordine.

Effettivamente era ridicolo ordinare una tale bevanda, però era il massimo che il ragazzo si concedeva avendo deciso che non avrebbe mai toccato l'alcol più del necessario per passare una serata in compagnia.

Provava, infatti, una particolare avversione per la perdita di coscienza di sé e per l'eventuale dipendenza che quell'ingrediente tanto elogiato offriva.

Preso il bicchiere si girò nuovamente verso la pista.

Aggrottò le sopracciglia quando qualcosa, o meglio qualcuno attirò la sua attenzione.

In mezzo alla pista, palesemente notevolmente ubriaca, campeggiava la figura di t/n.

La ragazza avvolta in un semplice tubino nero dalle fini spalline e troppo corto per i gusti dell'altro, ancheggiava spudoratamente e apparentemente incurante dei lasciavi sguardi che le venivano lanciati.

Probabilmente se fosse stata un'altra ragazza avrebbe apprezzato la quantità di pelle che il vestito lasciava scoperta.

Probabilmente se fosse stata un'altra ragazza non gli avrebbe dato fastidio quella danza provocante fatta a beneficio di coloro che le stavano accanto, fin troppo accanto.

Probabilmente se fosse stata un'altra ragazza non si sarebbe curato di portarla al più presto lontano dal bel mezzo della pista per paura che, riprendendo coscienza di sé, avrebbe sbiancato nel ritrovarsi con così tante persone vicino che, volenti o nolenti, inevitabilmente la toccavano.

Probabilmente se fosse stata un'altra ragazza il sangue non gli sarebbe ribollito nelle vene alla vista delle mani di uno spilungone castano che si andavano ad appoggiare più sul suo fondo schiena che sui suoi fianchi.

Sicuramente non era suo diritto essere geloso, eppure non poteva farne a meno.

Si ripeteva che era perché voleva proteggerla da un ipotetico replay dell'incontro con il fratellastro, mentre si dirigeva a passo sicuro nella sua direzione.

Era certo che t/n non fosse venuta di sua spontanea volontà alla festa, che Ayame ce l'avesse trascinata a forza.

Inoltre era piuttosto sicuro del fatto che fosse stata proprio la stessa amica a consentirle di ridursi in quello stato pur di farle provare un minimo di momentanea spensieratezza.

Non appena le mani di Atsumu entrarono in contatto con la pelle, solitamente fredda ma in quel momento calda, del braccio di t/n, il ragazzo la trascinò di forza a bordo pista, incurante delle accese proteste dell'altra.

E poi si ritrovarono in un angolo più o meno appartato nel quale potevano sentire la voce dell'altro senza che esso dovesse gridare.

Accadde l'inaspettato.

Uno schiocco, un dolore sordo, un segno.

La mano di t/n era andata ad infrangersi violentemente sulla guancia di Atsumu, il volto che rivelava la rabbia ed il trionfo di essere riuscita a portare a termine una tale azione.

E poi ancora, una sensazione umida, morbida, paradisiaca invase la labbra del ragazzo.

La bocca di t/n si era andata ad appoggiare, senza poi così tanta delicatezza, su quella di Atsumu, lasciandolo estremamente disorientato e quasi non in grado di reagire.

E quale baciatore esperto si lascerebbe sfuggire l'occasione di accrescere il proprio ego sfoggiando le proprie abilità?

Di certo non l'alzatore dell'Inarizaki.

Allora ricambiò con passione il bacio che oramai di casto aveva ben poco, pur essendo conscio del grande errore che stava commettendo.

Del resto t/n non era sobria, il giorno dopo si sarebbe potuta pentire della sua azione.

Eppure non gli importò e decide di regalare all'altra una delle migliore esperienze della sua vita, deciso, però, a non spingersi oltre l'atto di baciarsi.

Fu, poi, quando in preda al desiderio fece incontrare bruscamente la spalle di t/n con il muro retrostante che tutto cambiò.

La luce negli occhi della ragazza mutò, passando da desiderosa a terrorizzata, lasciando lì per lì di stucco l'altro, che in pochissimo tempo realizzò e si allontanò andandosi velocemente a confondere tra la folla e lasciando t/n, ansimante per la paura e per il bacio, a calmarsi contro la solida parete dell'edificio.

Author
Mi fa troppo strano riuscire a pubblicare ogni giorno da tre giorni hahaha
Spero vi sia piaciuto e se ne avete voglia lasciate una stellina :)
(praticamente ormai se non lo scrivo non mi sento completa hahaha)

AD ASTRA || Atsumu Miya x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora