Chapter 15

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Fu quando inaspettatamente arrivò la notizia dell'allontanamento di Genjo che la piacevole routine di t/n che si era andata a creare si sfaldò talmente velocemente da far quasi credere che non ci fosse mai stata.

Era il venerdì di due mesi dopo il giorno in cui dall'ormai dimenticato numero del fratellastro arrivò un messaggio nel quale con parole aspre le annunciava che sarebbe ripartito.

Infatti la ragazza non aveva neanche pensato a bloccarlo su tutte le applicazioni di messaggistica, poiché, dopo il primo contatto, quello in cui le parlava del suo arrivo, non le era arrivato altro da lui, così, quando trovò la fantastica notizia, t/n non poté che essere estremamente felice della propria dimenticanza.

Per tutta la durata del fine settimana la ragazza fu troppo impegnata a ripassare per le molteplici verifiche e interrogazioni a cui avrebbe dovuto far fronte la settimana successiva, per rendersi conto della mancanza di un dettaglio tanto irrilevante quanto oramai rassicurante.

Atsumu Miya non le aveva scritto neanche una volta.

Non che lei prendesse l'iniziativa e gli scrivesse, ma in realtà non le davano tanto fastidio come diceva, i messaggi quotidiani del ragazzo.

Quanto successe il primo giorno di scuola dopo il fine settimana, però, le palesò irruentemente quella stranezza.

Infatti, quel lunedì fu il primo, da ormai più di un mese, che Atsumu non si presentava impaziente davanti alla porta di casa sua.

Credendo in un possibile ritardo, t/n si trascinò di malavoglia verso i cancelli dell'Inarizaki, quasi godendosi quel silenzio totalmente inesistente di solito.

Varcata l'entrata, t/n si ritrovò quasi inconsapevolmente a cercare con lo sguardo una certa testa biondo tinto che aveva la brutta abitudine di stuzzicare anche i muri.

Quando la individuò le si avvicinò, con l'intenzione di iniziare la giornata con un sano battibecco all'apparenza non troppo amichevole.

Mentre camminava verso di lui, il ragazzo incrociò il suo sguardo, ma, mentre t/n aveva una mano alzata in segno di saluto, lui riportò immediatamente gli occhi verso il fratello ed il migliore amico, senza degnarla neanche di un veloce cenno.

Eppure t/n non si offese, probabilmente non l'aveva vista e lei non aveva alcuna voglia di dover abbandonare l'appena trovata Ayame per andare a litigare con lui.

Però Atsumu sembrava mettercisi con tutte le proprie forze per ignorarla, a volte apertamente e altre velatamente, ma senza mai smentirsi.

Il messaggio fu, quindi, chiaro quando il giovedì della stessa settimana Atsumu, per la quarta volta, non si faceva vivo neanche agli allenamenti individuali della ragazza.

T/n aveva già provato a parlaci, ma l'alzatore aveva ignorato sia i tentativi faccia a faccia, sia quelli per messaggio.

Semplicemente per Atsumu lei sembrava non esistere più.

Quella nuova consapevolezza le fece male al petto, in corrispondenza del cuore, colpendola con una fitta tutt'altro che piacevole, che attribuì a quella che si poteva provare alla perdita di un amico, perché, a quanto pareva, l'unica persona che era riuscita a passare da acerrimo nemico a fidato compagno in pochissimo tempo aveva deciso di buttare tutto all'aria.

E t/n ci stava male.

Non voleva ammetterlo, ma ci stava terribilmente male.

Il colpo di grazia arrivò quando, durante una delle partite tra la squadra femminile e quella maschile dell'Inarizaki, l'alzatore non le rivolse neanche uno sguardo di sfida o d'astio, come faceva prima, oppure uno sguardo d'intesa e quasi d'incoraggiamento, come faceva dopo.

Nei suoi occhi la ragazza vedeva la calma piatta, il totale disinteresse.

T/n non riusciva a capacitarsene, non ne capiva il perché di questo cambiamento tanto improvviso quanto brusco.

Anche Ayame e Maki se ne accorsero, rimanendone spiacevolmente sorprese, perché avevano visto la loro migliore amica con sbalzi tra complessi di superiorità e di inferiorità che le facevano crollare l'autostima a quota zero, fidarsi per la prima volta anche di qualcuno diverso da loro.

Finalmente, però, Ayame si ritrovò in mano la carta che lei reputò come "vincente".

La sua cotta secolare, Rintaro Suna, avrebbe organizzato una festa per il suo compleanno, ovviamente quasi costretto da quello esuberante dei due gemelli.

Era l'occasione perfetta per strappare quell'espressione tornata completamente priva di emozioni dall'attraente viso dell'amica.

Da parte sua, t/n, non poté dire, però, di aver provato ad aggiustare le cose con Atsumu più del minimo indispensabile.

Era perché aveva una reputazione la mantenere, si diceva.

Tutta colpa dell'orgoglio, si ripeteva.

Se mi fosse davvero importato ora avrei già risolto, si sussurrava.

Ma lei conosceva fin troppo bene la verità: aveva talmente paura di passare per l'unica della coppia che si era effettivamente affezionata all'altro, che reputava l'abituale maschera d'indifferenza e freddezza un rifugio troppo accogliente per non essere adottato.

Fu così che giorni e giorni di risate e litigate condivise ed un bacio a fior di labbra sembrarono volatizzarsi, rimanendo, però, ancorati ai cuori dei due giovani, che li costudirono gelosamente.

Author
E niente volevo avvisarvi del fatto che mi stanno venendo tantissime idee per altre storie xreader e non, quindi nel caso voi abbiate preferenze fatemelo sapere o qui con un commento o in chat :)
Spero che il nuovo capitolo vi piaccia e se vi va lasciate una stellina!

AD ASTRA || Atsumu Miya x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora