Un po' di me

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Chloe si veste frettolosamente ma sa essere bellissima anche se indossa soltanto dei jeans e una felpa larga.

-Andiamo?- mi domanda con un sorriso mozzafiato.

-Certo andiamo- rispondo contraccambiando il sorriso. Scendiamo, passa dalla cucina e saluta sua madre.

-Quando torna papi?- domanda verso la madre.

-Tra un mese torna e resterà per due settimane.-

"Mmh.. lavorerà all estero ecco perche tanto benessere"

Chloe si limita ad annuire e per un attimo le attraversa in volto un ombra di tristezza. L afferro per mano sperando di farla distrare e magari sorridere e la porto verso la macchina.

-Per favore non spaventarti ne scandalizzarti.. casa mia è un manicomio- dico con voce seria tenendo gli occhi fissi sulla strada

-Non preoccuparti, non scappo- mi posa una mano sul ginocchio e mi sorride dolcemente, io contraccambio il sorriso ma in modo un po tirato essendo persa nei miei pensieri.

-Ah finalmente sei arrivata!! Come sei conciata?! Sembri una baldracca! Vatti a cambiare e preparami il pranzo. E datti una mossa Alex!- mio padre mi sta urlando addosso a due passi da me e io cerco di tenere Chloe ben coperta facendole scudo col mio corpo per mantenere distanza tra lei e quell uomo.

-E questa chi è?  Una delle tante troiette che ti porti a spasso? Mmh mica male come ragazza. Se hai voglia passa pure da qua-.

-Papa smettila!! Sta zitto e vattene in cucina. Vado a cambiarmi e ti preparo pranzo. Le birre sono in frigo.- non gli do tempo di ribattere, afferro Chloe per mano e la porto su in camera.

-Chloe.. davvero mi dispiace. Non so come scusarmi è uno stronzo ed è perennemente ubriaco- dico quasi irritata ma molto dispiaciuta girando avanti e indietro per la camera e mi passo una mano per i capelli.

Mi levo le scarpe e mi sfilo il vestito senza dar troppo peso alla presenza di Chloe, anzi forse lo faccio apposta a spogliarmi davanti a lei.

Noto che mi guarda di sfuggita e diventa sempre più rossa. Mi giro verso di lei e le sorrido, mi avvicino e le sollevo il mento con delicatezza per guardarla negli occhi. Ha un espressione quasi stupita e mi trattengo dal ridere

-Che c'è?  Non hai mai visto una ragazza in intimo?- la dico stuzzicandola.

-No.. cioè si! È che.. non mi ero mai resa conto che avessi delle tette cosi grosse- diventa rossa guardandomi il seno e io sorrido quasi addolcita dalla sua espressione innocente.

-Non mi piace metterle troppo in mostra a tutti. Ma sono uno dei miei problemi più grandi per i vestiti, una quonta è difficile da gestire- dico ridendo. Mi guarda quasi a bocca aperta e io le do un bacio sulla fronte.

Mi giro e mi metto un paio di jeans neri e una maglietta larga che mi scopre una spalla con sotto una cannottiera.

-Aspettami qua, vado giu, preparo da mangiare e poi usciamo in pizzeria io e te.-

-Ma io.. volevo darti una mano-

-Perfavore aspettami qua. Ok?- mi avvicino e le accarezzo il viso.

-Va bene..- mi fa una smorfia di disapprovazione e mi bacia.

Vado giù in cucina e mentre inizio a preparare il pranzo mio padre mi urla dietro. Si avvicina a me e mi spinge addosso al muro con forza. Io mi scanso facendo come se nulla fosse e riprendo a cucinare.

Partono insulti di ogni genere e cerco di mantenere la calma. Poso il piatto sul tavolo e faccio per andarmene ma mi afferra per il braccio e mi butta con forza contro al muro facendomi cadere questa volta.

"Si rincomincia."

Inizia con la sua routin di calci e pugni che io resto impassibile a subire seduta a terra. 

Alzo lo sguardo per un secondo e vedo alla porta Chloe con una mano sulla bocca sconvolta e le lacrime che le scorrono sul viso. Scappa fuori e io cerco in ogni modo di dimenarmi da quella routin.

-Chloe! Chloe dove sei!- la cerco disperatamente con lo sguardo lungo la strada e la noto dall altra parte.

Attraverso di corsa e mi piazzo davanti a lei.

-Ei.. vieni qua dai- le tendo una mano che lei accetta e l abbraccio- mi dispiace che hai assistito a quella scena. Sto bene non preoccuparti ok?-

Non accenna una risposta, smette solo di piangere e si riprende abbastanza velocemente. Decido di portarla in un posto segreto.

-Vieni ti porto in un posto speciale- saliamo in macchina e la porto in un piccolo boschetto poi scendiamo e proseguiamo per poco a piedi.

Dopo un ampia curva coperta da vari alberi cera un piccolo ponticello.

-Questo è il mio piccolo spazio segreto. È un posto tranquillo e bellissimo.-

Ci sediamo a terra dopo aver messo degli striscioni sotto di noi e lei si sdraia tenedo la testa sulle mie gambe cosi da poterle accarezzare i capelli.

-Perché ti tratta cosi?- mi domanda improvvisamente Chloe lasciandomi spiazzata.

-Da che è morta mia madre lui si è lasciato andare. Mi ha sempre dato la colpa della sua morte ed essendo perennemente ubriaco mi odia sempre a morte.- tengo la testa appoggiata al muretto dietro di me guardando il cielo azzurro di primavera.

-E perche non reagisci? Ti lasci fare tutto ciò. Perché?-

La guardo per un attimo con un sorriso malinconico.

-Perche so che da qualche parte ce ancora quell uomo che mi faceva ridere quando piangevo e si prendeva cura di me. So che dentro di lui ce ancora quel papà che mi metteva sulle spalle da bambina e mi consigliava i ragazzi giusti da ragazzina. So che da qualche parte ci sarà.  Non faccio che aspettarlo-

Chloe resta a bocca aperta e mi guarda.

-Mia mamma è morta in un incidente tre anni fa. Doveva venirmi a prendere a scuola quel giorno perche nevicava e non si fidava dei pulman.Malgrado mi avesse consigliato di non andare a scuola io ci andai comunque. Ma lei non ci arrivò mai. Un camion sulla strada innevata e ghiacciata perse il controlo e finì per ribaltarsi su una colonna di macchine fra cui quella di mia madre.- riprendo fiato cercando di trattenere le lacrime. Chloe si mette seduta e mi abbraccia facendomi appoggiare la testa sul suo petto, mi passa le mani fra i capelli e mi fa rilassare molto.

-Com era lei?- mi domanda mentre continua a coccolarmi.

-Lei? Oh beh.. lei era la mamma migliore che una bambina potesse desidare. Era così gentile e così solare. Malgrado i tanti problemi lei era sempre sorridende. Era dolcissima e molto composta, una vera donna. Era la mia roccia, la mia forza, il mio punto di riferimento. E poi da un giorno all altro mi sono ritrovata senza nulla.- inizia a tremarmi la voce e anche tutto il corpo.

-Ti manca molto?-

-Ogni fottutissimo giorno, mi manca da morire- non resisto più e le lacrime iniziano a scendermi ininterrottamente rigandomi le guance.

Chloe mi abbraccia e mi sento al sicuro e amata. Amata per davvero.

-Sei così fragile Alex..-

Sei il mio per sempre in un cartone sbiadito della DisneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora