34 CAP
6:30
La sveglio cominciò a suonare e subito aprì gli occhi.
Solo 373 Km mi dividevano da lui e tra meno di 4 ore lo avrei visto.
Mi alzai dal letto e mi stiracchia velocemente, per poi prendere da sopra alla sedia uno zainetto dove avrei messo, le cuffie, la sua felpa, un paio di occhiali neri e un cappello.
I biglietti li aveva Chaz, spero che non se li dimentichi...
Aprì l'armadio e presi un paio di jeans neri, una maglietta a maniche corte bianca con la scritta 'Kidrauhl' in nero e un paio di Vans nere.
Presi lo zaino e scesi a fare colazione, dove trovai una Jessie mezza addormentata e Chaz che si abbuffava di cereali.
Sorrisi a quella scena.
Erano così adorabili.
Stavamo aspettando mio padre sul vialetto dietro a casa che tirasse fuori dal garage la macchina.
Lui e la mamma si erano offerti di portarci, e mentre noi saremmo stati dentro a l'Unipol, loro sarebbero stati in giro per Bologna per poi andare nell'hotel in cui saremmo stati per tre giorni.
La voglia di vederlo era sempre di più, gli sarò mancata almeno un pochino?. No perchè lui mi è mancato tanto.
9:00
Tra 55 minuti saremmo arrivati.
Guardai il cielo, e delle nubi grigie e piene di pioggia erano sopra di noi.
Avrebbe piovuto, bene.
10:00
Ecco eravamo arrivati.
Aprì il finestrino, e già si sentivano gli strilli delle ragazze che erano già lì.
Il cuore cominciò a battere velocemente e il respiro rallentava sempre di più.
'Ciao mamma, ciao papà, ci sentiamo dopo vi voglio bene'. Dissi salutandoli, molto frettolosamente e un po' nervosa.
'Charlie, stai calma e goditi questo giorno'. Mi disse mia madre abbracciandomi, per poi salire in macchina e partire.
Jessie e Chaz li salutarono sventolando semplicemente la mano.
Stai calma, stai calma, stai calma. Continuai a ripetermi.
'Andiamo?'. Disse Chaz mettendosi gli occhiali e prendendo per mano Jessie.
Io annuì e ci avvicinammo verso i cancelli, e se ci avrebbero riconosciuti?. No, io torno indietro.
Mi fermai.
'Charlie andiamo!. Ci siamo noi, tutto andrà bene alla fine, dai manda un messaggio a Fabio e digli che siamo vicino alla prima bancarella dove vendono le magliette'. Mi disse Jessie facendomi un sorriso per tranquillizzarmi.
Presi il telefono dalla tasca e mandai il messaggio a Fabio.
La risposta non tardò e dopo 5 minuti riconobbi la cresta finta bionda di Fabio.
'Charlie, ragazzi'. Ci venne incontro e ci abbracciò e dopo di lui Alice, Valeria e Andrea.
'Come state?. Io non ho dormito per niente sta notte, ero troppo emozionata e elettrizzata'. Ci chiese Valeria tutta felice e con l'aria sognante.
'Io, non ce la faccio ad essere calma, sto per scoppiare penso...'. Dissi facendo un grande sospiro.
'Non vedo l'ora di entrare e iniziare a strillare come un pazzo'. Disse Andrea e si sollevò una risata generale.
12:00
Sentì un borbottio provenire dalla mia pancia.
Avevo fame, dovevo mangiare qualcosa...
Mi misi a terra, seduta su un piccolo marciapiede e aprì lo zaino e estrassi un pezzo di pizza, che mi aveva messo mamma prima di partire insieme a una bottiglia d'acqua.
Il cellulare vibrò, era una notifica di Twitter, era di Justin.
Il cuore fece un balzo.
'ITALY SEE YOU SOON! i want pasta.'
Questo voleva dire che stava per arrivare...
Penso di non farcela..
16:30
Stavamo cercando un bagno con Jessie e Valeria.
Dovevamo andare al bagno e ci dovevamo sbrigare, perchè alle 5:30 avrebbero aperto i cancelli, e noi dovevamo metterci in fila, cercando di essere le prime per entrare e stare davanti al palco, come aveva detto Jessie guardandomi negli occhi.
17:20
Le persone aumentavano sempre di più.
Guardai in alto, e una goccia d'acqua mi entrò dentro l'occhio.
Merda, proprio mentre stiamo per entrare deve piovere.
Jessie, Andrea e Fabio, aprirono gli ombrelli.
Per fortuna.
Sentivo spingermi da tutte le parti, sembravo una sardina.
Quanto ci vuole?.
Cercai di avvicinarmi a Chaz per prendergli la mano, e lui me la strinse forte.
'Charlie, manca poco, tutt'ok?'. Scossi la testa in segno di no e lui rise.
'Andrà tutto bene, ti fidi di me?. Ci siamo noi qui... Sarà come quando l'hai visto dopo 4 anni al MSG, quindi adesso respira con calma'. Gli sorrisi, sapeva come aiutarmi in questi casi.
17:30
Le prime ragazze erano appena entrate, toccava a noi.
Porsi il biglietto al bodyguarde lui lo prese dalle mie mani.
'Mi spiace signorina, non può entrare questo biglietto è falso'. Disse lui guardandomi.
'Che cazzo dici?'. Gli dissi, la rabbia e l'ansia si impossessarono di me.
'Si, signorina non può entrare'. Disse l'uomo davanti a me serio.
'No, forse lei non ha capito, là dentro c'è la persona più importante della mi..'. Iniziai a scaldaarmi, come poteva dirmi questo?.
'Sto scherzando signorina, vada a realizzare il suo sogno!'. Disse prima che io finissi la frase, incominciò a ridere e io lo guardai male.
Mi aveva presa per il culo.
Corsi verso l'entrata.
Era tutto così bello.
Vidi Jessie porgermi un foglio con scritto 'Jelieber is forever'.
'Mi hanno detto che dobbiamo tirarlo su non appena finisce di cantare As long as you love me, casomai dopo ci faranno segno'. Disse Jessie, annuì.
Le urla iniziarono ad essere sempre di più e sentivo la mia testa scoppiare.
Feci un respiro profondo e mi liberai di tutti i pensieri.
Le luci si spenserò e il conto alla rovescià iniziò.
Le gambe iniziarono a tremare.
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Justin Bieber, il mio migliore amico...
Fanfiction"Mi manca tanto. Troppo. Ma se n'è andato e non posso farci nulla"