22 CAP
POV JUSTIN
Non avevo voglia di scendere dal mio letto caldo, ma dovevo andare a prendere Charlie tra due ore e quindi sarà meglio sbrigarsi.
Presi il mio telefono, e non c'era nessun suo messaggio, pensavo che avesse risposto. Sicuramente stava già dormendo.
Scesi dal letto e mi avvicinai all'armadio dove presi la biancheria pulita. Entrai in bagno e aprì l'acqua, una doccia calda ci voleva.
Dopo un quarto d'ora mi ero asciugato. Mancavano solo i vestiti e sarei stato pronto.
Aprì di nuovo l'armadio e scelsi qualcosa di semplice. Jeans stretti neri, una maglietta semplice bianca, la felpa grigia e le vans nere.
Mi guardai allo specchio per sistemare bene i miei capelli e dissi:
'Sei uno schianto'. Con una vocina strana.
Uscì dalla mia camera e mi diressi in salotto, dove presi il mio cappello con scritto 'DOPE', lo misi in testa e tirai su il cappuccio della felpa, poi presi le chiavi della mia Range Rover e uscì di casa.
POV CHARLIE
*DRIN DRIN*
'Mamma non ho voglia di andare a scuola, lasciami stare'. Dissi tirandomi la coperta fino a sopra la testa, quando mi accorsi che era il telefono a squillare e non mia madre, mi misi a sedere sul letto e allungai le braccia in aria per stiracchiarmi.
Mi girai verso il comodino e presi il telefono, era un messaggio.
L'aprì:
'Char, tra un ora sono sotto casa tua, fatti trovare pronta xx'.
MERDA MERDA MERDA. Justin sarebbe venuto a prendermi per uscire e io me ne ero proprio dimenticata, che scema.
Scemi velocemente dal letto e mi diressi in bagno per farmi la doccia.
Come ho fatto a dimenticarmene, ieri sera non ho fatto altro che pensare a quello che avremmo fatto, okkey suona un po' male....
Dopo venti minuti buoni mi ero asciugata anche i capelli.
Andai in camera e mi misi a scegliere cosa avrei indossato...
Presi un paio di jeans grigi, una maglietta bianca con scritto 'STAY' in viola, sopra la sua felpa viola e le supra viola.
Presi i miei trucchi e mi avvicinai allo specchio, mi misi un po' di matita e il rimmel. Non mi piaceva esagerare.
Ero pronta.
Uscì dalla mia camera e mi diressi in quella di Jessie, stava dormendo, erano quasi le undici e lei dorme.
Non l'avrei mai capita.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai.
'Jessie'. Lei strabuzzò gli occhi, e mi guardò con uno sguardo assassino
'Volevo dirti che io esco con Justin, non so se tornerò per pranzo, ti manderò un messaggio...'. Continuai.
'Sisi ciao, ah, divertitevi'. Le sorrisi e uscì dalla camera.
Senti una macchina fermarsi davanti al vialetto di casa.
Doveva essere lui.
Uscì da casa e vidi una Range Rover con i vetri scuri, e poi lui appoggiato ad essa.
Dio quanto cavolo poteva essere perfetto già di mattina.
Sorrisi.
Mi avvicinai a lui e la voglia di saltargli addosso e abbracciarlo era tanta, ma dovevo trattenermi.
'Charlie!'. Disse lui venendomi incontro e abbracciandomi.
'Bibo!'. Dissi ricambiando l'abbraccio. Sarei morta da li a poco.
'Sei più veloce del solito, devo ammettere'. Disse lui con un sorriso in faccia pronto ad esplodere con una sua risata.
'Sei sempre il solito spiritoso devo ammettere'. Dissi e come non detto iniziò a ridere. Non sai quando mi faceva bene vederlo sorridere. Era un angelo, ma senza le ali.
'Mi ricordo che tutte le volte che uscivamo ci mettevi l'anni per prepararti, ora solo un' ora'. Disse facendo un'altra risata. Io con la mia mano lo spinsi sulla spalla, ma la sua mano bloccò il mio polso.
'Nono Charlie'. I miei occhi incontrarono i suoi e io mi morsi il labbro inferiore. Erano diversi, brillavano di più ed erano felici. Allentò la presa sul mio polso e lo lasciò andare.
Da gentiluomo mi aprì la portiera dell'auto e mi fece salire. Si mise nella parte del guidatore, accese la macchina e partimmo.
Dove mi avrebbe portata?.
'Dove andiamo?'. Gli chiesi curiosa, molto.
'lo vedrai..'. Disse facendo il misterioso.
'Dai, non farmi stare sulle spine'. Dissi facendo una voce da bambina.
'Sei sempre la solita curiosa, ma io non te lo dirò, amami'. Disse lui sorridendo. Già lo faccio tranquillo.
'Sempre il solito cattivo'. Dissi sorridendo. Si girò verso di me e mi fece l'occhiolino. Mi voleva morta.
Mi incominciai a stancare, così cominciai a scegliere tra i vari cd che aveva dentro al cassetto davanti a me.
Tra questi c'era il suo, e lo scelsi.
'Ti compri il tuo cd?'. Dissi ridendo.
'Si, volevo vedere se vincevo il golden ticket'. Rispose serio. La mia risata aumentò, non era possibil.
'E non hai vinto?'. Dissi riprendendo fiato.
'No'. Disse con tono triste.
Mi girai verso di lui e devo dire che di profilo era ancora più bello. I suoi occhi erano sulla strada, si passò la lingua sulle labbra e solo lui sapeva quanto poteva farmi impazzire quando lo faceva.
Ritornai sul pianeta Terra e misi il cd e canticchiai qualche canzone che mi ricordavo.
'As long as you lololololololooveee me, as long as you lololololololoove me'. Cantai.
'Sei stonata'. Disse Justin iniziando a ridere.
'ah ha ha, non faccio mica la cantante come te idiot'. Dissi incrociando le braccia al petto.
'Si ma sei stonata'. Disse continuando a ridere.
Io misi il broncio.
'Dai piccola stavo scherzando...'. Non gli risposi.
'Dai scusa... Non fare la finta arrabbiata dai...'. Mi girai verso il finestrino,stavo per scoppiare a ridere.
'Siamo quasi arrivati..'. Lo guardai e feci un piccolo sorriso.
STAI LEGGENDO
Justin Bieber, il mio migliore amico...
Fanfiction"Mi manca tanto. Troppo. Ma se n'è andato e non posso farci nulla"