MIAMI.

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39 CAP

Da più di una settimana stavamo facendo vedere tutte le città più belle a Fabio, e oggi saremmo andati a Miami, dove saremmo stati per parecchi giorni, per fargli godere il bel sole della California, per poi andare a vedere San Diego, San Francisco, Hollywood, Beverly Hills e Los Angels.

Abbassai il finestrino della macchina di Chaz e guardai fuori.

Quanto amo la California, quando sarò più grande prenderò una casa quà, ho deciso.

'Charlie siamo arrivati, prendi le valigie che l'albergo è qui dietro l'angolo'. Scesi dalla macchina e andai a prendere la mia valigia nel porta bagagli.

'Che bello Charlie!'. Disse Fabio tutto felice. 

'Dopo si va a fare tutto il lungomare vero?'. Continuò lui con gli occhi da cucciolo bastonato.

Come si poteva dire di no a quella faccetta. Come?.

'Aw sei così carino quando fai quella faccia'. Gli dissi sorridendo dolcemente e dandogli un dedole pizzicotto sulle guance che si colorarono di rosso.

'Quale questa?'. Disse lui continuando a fare quella faccia.

Risi annuendo.

Mi sarebbe venuta la voglia di baciarlo tutto.

'Dopo prendiamo lo skate e andiamo a farci un giro solo noi due, perché i piccioncini laggiù'. Indicai Chaz e Jessie che si stavano baciando.

'Vogliono stare soli'. Continuai.

 Ci avvicinammo a loro due e entrammo nell'albergo.  

Dopo esserci sistemati nelle nostre rispettive stanze, Fabio venne a bussare nella mia camera.

'Charlie, sei pronta?'. Disse dall'altra parte della porta.

L'aprì e trovai un Fabio con una canotta lunga tutta colorata, dei pantaloncini neri e le vans del medesimo colore.

'Pronta'. Sorrisi e lui ricambiò.

Si abbassò e prese il suo skate e quello di Chaz, per metterselo sotto il braccio.

'Charlie attenta che cadi, non sei capace di andarci, vai piano'. Disse dietro di me Fabio con lo skate.

'Stai zitto che sono più brava di te'. Mi girai per un secondo e gli feci una linguaccia e poi BOOM!.

In quella frazione di secondo persi il controllo dello skate e caddi per terra, Fabio non fece in tempo a fermarsi che me lo ritrovai sopra.

I suoi occhi verdi incontrarono i miei, e un brivido percorse la mia schiena dolorante.

Adoravo quel contatto che avevo con i suoi occhi, era qualcosa di strano...

Vidi che si stava alzando, mi tese la mano da gentleman, e mi aiutò ad alzarmi. 

'Tutto bene Charlie lapiùtestardadelmondo Dawson?'. Mi chiese lui.

Notando il mio gomito un po' sanguinante dissi:

'Si... Poteva andare peggio..'. Risposi facendo una piccola risate. 

'Niente più skate quando si esce insieme, sennò finiamo sempre per ammazzarci, per colpa tua'. Disse calcando le ultime tre parole.

Scoppiò a ridere, non appena misi il broncio mi girai di spalle a lui.

'Dai piccola Charlie... Sai che ti voglio bene?'. Si avvicinò a me e con il suo braccio circondò le mie spalle.

'Aw anche io te ne voglio finto biondo'. Mi alza sulle punte dei piedi per lasciargli un leggero bacio sulla guancia.

Mi sentivo leggermente bassa vicino a lui, ma vabbè...

Avevo il sul braccio destro sulle mie spalle, gli presi la sua mano e l'intrecciai con la mia.

Facemmo un pezzo del lungo mare così, stretti uno all'altro e non c'era cosa più bella.

'Charlie che ne dici se domani ci andiamo a fare un tatuaggio?. So che qui li fanno molto bene..Magari che parli della nostra amicizia, di noi... Così un giorno quando lo riguarderò mi ricorderò dei nostri bei momenti passati insieme...'. Mi chiese lui un po' titubante.

Non sapevo decifrare quello che dicevano i suoi occhi verdi perchè mi ci persi non appena mi girai verso di lui.

'Assolutamente si. Cosa ci potremmo fare?'. Gli chiesi mentre pensavo anch'io sul futuro tatuaggio.

'Ti piace 'Ci sono amicizie che non imporatano come finiscano, l'impotante è che siano esistite' ?'. Mi chiese lui accennando un piccolo sorriso.

'Si, assolitamente.' Gli sorrisi dolcemente e lui fece lo stesso abbassando lo sguardo.

'Vieni Charlie'. Mi prese per mano e iniziò a correre.

Non so dove stavamo andando e non mi importava più di tanto, perchè con lui potevo stare al sicuro. 

Dopo parecchi minuti di corsa, eravamo in riva al mare con il petto che si alzava e abbassava velocemente.

'Ti dedico questo tramonto'. Disse girandosi verso di me.

Fissai l'orizzonte ormai sul roseo che creava uno spettacolo mozzafiato. 

Appoggiai la mia testa sulla sua spalla e gli sussurrai un debole grazie e ci godemmo tutto quello che stava accadendo davanti i nostri occhi per poi tornare in albergo.

Justin Bieber, il mio migliore amico...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora