capitolo 2: nuova vita

39 2 0
                                    

In una classica villa giapponese, una ragazza maga stava camminando avanti e indietro per il nervosismo: Quella sera stava facendo una passeggiata per rilassarsi in preparazione per gli esami del giorno dopo. Era una serata normalissima al parco, priva di preoccupazioni ma poi ha sentito delle voci in lontananza che la costrinsero ad andare a vedere e quello che vide la lasciò con il fiato sospeso: un servant di classe Lancer stava per attaccare un civile e la cosa più shockante era che, da quanto ha detto Lancer, era un mago; un servant che combatte contro un mago prima della guerra del sacro Graal. Era oltraggioso! E lo diceva perché la ragazza in questione proveniva da una delle tre famiglie che fondarono la guerra del sacro Graal.
Ma le sorprese non erano ancora iniziate: il ragazzo mago ha usato un qualche tipo di incantesimo sconosciuto per cambiare abito e ha evocato non uno ma ben due servant. Due servant! In tutta la storia dei maghi non si è mai vista una tale impresa! Il ragazzo che si faceva chiamare Joker era riuscito a umiliare Lancer e a costringerlo a ritirarsi con l'aiuto dei suoi vari servant. "Com'è possibile? Non ho mai visto nessun incantesimo del genere e non ho mai sentito parlare di un mago con più servant! Ma come fa quel Joker ad essere così potente?! Non ha senso!" "Intanto, devi calmarti perché agitarsi e alzare la voce non serve a niente." A parlare era stato il suo servant che se ne stava seduto e tranquillo nella sua stanza a leggere un manga. "Non sei d'aiuto, Archer. Questo mago ha dimostrato di saper usare più di un servant, cosa che non si è mai vista in tutta la storia della guerra del sacro Graal e tu te ne stai lì tranquillo a leggere un manga!" "Inanzi tutto devi stare calma e portare pazienza. Per sconfiggerlo nella guerra imminente, bisognerà prima studiarlo e capire che intenzioni ha." Dopo alcuni respiri, la ragazza finalmente si calmò. "Hai ragione: Tutto questo stress non fa bene. Ci dormirò sopra." Andò a dormire nel suo letto mentre Archer spegneva le luci andando da un'altra parte e chiedendosi chi fosse questo Joker.
Ren arrivò al "food and cool" dove uscivano gli ultimi clienti. "Eccoci qua. Entrare con l'armatura è una pessima idea, perciò....." "Fatto." "Come "fatto"? Di cosa....." Ren si voltò e vide che saber ora indossava una camicia bianca e una lunga gonna blu. "Ma quando ti sei cambiata?" "Una donna sa nascondere i propri segreti. Ora entriamo." Ren e Saber entrarono nel ristorante dove c'erano chieko e sua figlia Asuka che stavano preparando la cena. "Ah, Ren! Ben tornato! Temevo che ti fossi perso." "Non ti preoccupare." Poi la dirigente notò saber. "E vedo che hai trovato anche una bella signorina. Che cosa ti porta nel nostro ristorante? Sei la sua ragazza?" Saber e Ren arrossirono leggermente cercando di nascondere l'imbarazzo mentre la servant del ladro fantasma si presentò. "Mi chiamo Artoria. Mi sono trasferita qui dall'Inghilterra per le vacanze; non ho un posto dove andare ma non ho intenzione di disturbarvi ulteriormente." Chieko però non ci faceva caso. "Non preoccuparti, tesoro: Ogni amica di Ren è la benvenuta qua. Perciò non essere timida e sentiti libera di stare qui quanto vuoi." Saber si inchinò educatamente al discorso della proprietaria del ristorante. "La ringrazio infinitamente, signora." "Ti prego, chiamami Chieko. Ora venite, la cena è pronta!" Ren e saber raggiunsero la tavola dove vennero serviti, assieme ad asuka, di un bel piatto di spaghetti alla carbonara.
"Vi piace? Mia madre era italiana perciò mi ha insegnato un sacco di ricette che metto nel ristorante oltre a quelle classiche del Giappone. Spero vi piaccia." Dopo che anche Chieko si sedette, cominciarono tutti a mangiare e il piatto poteva essere descritto da tutti con una sola parola: delizioso.
"Stavolta ti sei superata, mamma! È davvero buonissimo!" "Oh, tesoro. Sei davvero gentile ma vediamo cosa ne pensano i nostri ospiti." Ren alzò il pollice in su in segno di approvazione. "È davvero delizioso. Avevo sentito della cucina italiana ma non ho provato molto e devo ammettere che ci sai fare." D'altro canto, saber aveva un vorace appetito e si stava godendo la pasta con vero piacere. "gnam gnam gnam gnam....buonissima." "sono felice che ti piaccia, tesoro. Se volete, c'è il bis." "Lo gradiremo volentieri, grazie." Rispose Saber e Chieko servì il bis come se sperasse che lo chiedessero. Mangiarono tutti bene il bis e dopo aver finito, ren aiutò Chieko a mettere i piatti in lavastoviglie e a pulire la tavola prima di andare a lavarsi i denti assieme agli altri.
Dopo essersi lavati i denti, chieko mostrò la camera da letto semplice per saber. "Ecco qua, Artoria. So che non è molto ma...." "Non preoccuparti, andrà bene. Se facessi esigenze, non sarebbe educato." "Va bene, Col tempo avremmo modo di decorare la tua stanza. Mia figlia vorrebbe che tu e Ren vedesse qualche film anime con lei." "Bèh, perché negarglielo?" Saber e Ren andarono nella camera da otaku di Asuka dove era stra emozionata. "Ah, sono così felice che siate venuti! Questo film vi piacerà da morire!" Ren annuì assieme a Saber. "Certamente. Basta che non facciamo tardi: domani c'è scuola." "Tranquilli, non è così tardi. Il film che guarderemo sarà "One Piece stampede". Tenetevi forte!" Mise il Disco nel lettore DVD e poi si mise sul letto eccitata assieme ai suoi nuovi amici. Il film era molto bello ma Ren non poteva fare a meno di pensare a Saber: fin'ora è sempre stata gentile e cortese verso gli altri ma la sua espressione sembrava sempre triste mischiata a decisa a voler raggiungere qualcosa. Che succedeva a Saber? Era preoccupata per qualcosa? Qualcosa accaduta nel suo passato? Tutto quello che Ren ha saputo da lei era che Saber era di origini inglesi. Che sia un personaggio storico dell'Inghilterra? Ma fin'ora non ha mai sentito parlare di un personaggio storico chiamato Artoria anche se il suo nome aveva qualcosa di molto famigliare; decise in quel momento di non pensarci e di godersi il film.
Mentre Ren, Saber e gli altri dormivano, in una chiesa fuori città stava succedendo qualcos'altro: un prete stava fuori col suo servant ad osservare la città. Ma lui non era un normale prete e, infatti, era un uomo assai crudele che faceva tutto solo per divertimento. "Ci siamo, Gilgamesh. La quinta guerra del sacro Graal sta per arrivare." Il suo servant Gilgamesh espose un sorriso arrogante. "Certo, non vedo l'ora di fare modo che tutti si inchinino dinanzi al re degli eroi." Il prete sorrise. "stavolta riuscirò a ottenere il sacro Graal per fare in modo che Emiya venga sprofondato negli inferi. Lasciamo che il Graal distrugga la città come 10 anni fa, anche il mondo se per questo! Tanto non mi importa nulla se non divertirmi al massimo!" Una voce maschile a loro sconosciuta li interruppe. "No, Padre Kotomine. Non causerai altra sofferenza." Si voltarono tutti e videro una figura misteriosa che stava nell'ombra. "Chi sei? Sei forse un mago?" La figura non parlò. "Ti ho fatto una domanda!" "Dove sta scritto che devo rivelare della mia identità ad un mostro come te che ha causato il grande incendio di Fuyuki di 10 anni fa, Kotomine?" Il prete indietreggiò shockato. "Come fai a saperlo?! Non importa perché non lo racconterai a nessuno! Gilgamesh, uccidilo!" Il suo servant sorrise prima di fare la sua mossa. "Speravo me lo dicessi! Porte di....." Purtroppo per lui, Gilgamesh non riuscì a usare la sua arma nobile poiché delle figure incappucciate lo bloccarono con le loro armi; la figura misteriosa si avvicinò pian piano al prete. "farò in modo che questa Quinta guerra del sacro Graal sia l'ultima: ha già causato troppa sofferenza. Non temere, Gilgamesh: potrai ancora partecipare ma ti dimenticherai del nostro incontro. Quanto a te, Kotomine....." Gli puntò la mano sulla faccia. "....mi hai chiesto chi sono e la mia risposta è semplice: sono il dio di un nuovo mondo. Uno che sorgerà presto e che tu non potrai assistere. Ora.....sparisci!" La mano emise una luce accecante e tutto ciò che poteva fare il prete corrotto era urlare di agonia sapendo che nessuno lo avrebbe sentito.
La mattina dopo, Ren si svegliò assieme a saber. "Buongiorno, Saber." "Anche a te, Ren." Si sciacquarono il volto e poi si vestirono prima di andare giù a fare colazione che era preparata con tanto amore da Chieko. "Buongiorno, ragazzi! Dormito bene?" "Certo, mamma!" Rispose allegra la figlia mentre scendeva dalle scale. "Sono felice per voi; Ho preparato la colazione, Spero che vi piaccia." Tutti si sedettero e poi si misero a mangiare. "Allora? Com'è?" "È delizioso, Grazie." Chieko sorrise. "Sono felice per voi. Ren, ho preparato la tua divisa scolastica sul mobile lì; spero che tu possa farti un sacco di amici a scuola." "Grazie. Non viene anche Asuka?" "Asuka frequenta una scuola diversa dalla tua, Non preoccuparti per lei. Piuttosto, cosa farà Artoria?" "Non temere: sono iscritta alla sua stessa scuola." "Quando ti sei iscritta?" Chiese Ren. "Merito di Chieko." Dopo aver finito di fare colazione, tutti si lavarono i denti e poi presero le loro borse scolastiche e le loro divise prima di dirigersi verso la scuola mentre Chieko li salutava.
"Ciao! Penserò io al locale! Vi auguro una splendida giornata a scuola!" "Grazie, mamma!" Asuka andò per la sua scuola mentre ren e saber si mossero verso il liceo. "Allora, sai dov'è il liceo?" "Certo, Saber. Ti faccio strada." Ren mise le sue cuffie sulle orecchie e poi le collegò sullo smartphone dove mise la sua canzone che lo accompagni lungo la strada verso la scuola.

Phantom of fateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora