capitolo 8: l'incubo di Whitechapel

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Dopo l'annuncio, Ren e il suo gruppo uscirono dalla chiesa accompagnati da rin che si lamentava. "Non ci posso credere! Di tutte le persone con cui finisco in squadra, doveva proprio capitarmi te?" "Guarda il lato positivo." Rispose Ren. "Almeno ora sai che non non sono tuo nemico." Rin sbuffò come una tipica tsundere. "E va bene ma sappi che farai come dico io! Chiaro?" "cristallino." Mentre camminavano, Sakura aveva uno sguardo triste per il fatto che ci fosse sua sorella Rin ma che non sapesse quest'ultima di esserlo.
"Va bene, cominciamo con presentarci i nostri servant. Vieni fuori, Archer." Dall'ombra uscì lo stesso ragazzo abbronzato dai capelli bianchi che era accanto a Rin quando Ren è venuto scuola. "Sono un servant di classe Archer. La mia vera identità non è affar vostro." Poi toccò agli amici di Ren presentarsi. "sono Medusa, servant di classe Rider. La mia padrona è Sakura." "Giovanna d'arco, servant di classe Ruler; Sovraintendo la guerra e Non ho padroni." "E io sono Artoria, servant di classe Saber al servizio di Ren Amamiya alias Joker." "Artoria? Non conosco nessun personaggio storico di nome Artoria. Puoi dirmi di più?" "È una cosa che non mi va molto." Mentre camminavano, non si resero conto di essere arrivati al parco ma poi, improvvisamente, la nebbia salì; ma non era una nebbia normale: era così innaturale, così fitta, impediva a loro di vedere tutto in pratica.
"Che strano, il meteo aveva previsto cielo sereno." A loro insaputa, qualcosa si muoveva nella nebbia, qualcosa di molto veloce che non faceva nessun rumore. Nella nebbia, si sentiva una risata femminile macabra e non riuscivano a capire da dove provenisse, eccetto Ren: facendo riapparire i suoi abiti da ladro fantasma, Joker usò la sua abilità "terzo occhio" per vedere oltre la nebbia e lì vide una sagoma minuta con due coltelli che si stava preparando ad attaccare. Joker sparò con la sua pistola accanto ai piedi della sagoma e la nebbia si dissolse.
La figura che li stava per attaccare era una ragazzina minuta con i capelli bianchi corti, le guance piene di cicatrici, indossava un body nero con pantaloni estremamente corti, calze scure con scarpe viola, bende che coprivano le braccia e per le mani teneva due grossi coltelli viola.

La figura che li stava per attaccare era una ragazzina minuta con i capelli bianchi corti, le guance piene di cicatrici, indossava un body nero con pantaloni estremamente corti, calze scure con scarpe viola, bende che coprivano le braccia e per le...

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Si sentirono degli applausi dal nulla e dai cespugli uscì una figura che i ladri fantasma riconobbero subito. "Wow. Non credevo che potessi bloccare la mia Assassin ma ora la vostra fortuna finirà." Era Shoto Yagami, il serial killer evaso.
"Tu?! Come ha fatto un lunatico come te a diventare un mago?" Chiese shockata Rin. "Non lo so e non me ne frega un cazzo. So solo che mentre in gattabuia, all'improvviso ho saputo ogni cosa su questa guerra e di maghi e mi è apparsa questa perfetta macchina da uccidere; ho usato il mio primo incantesimo di comando perché mi facesse evadere e uccidesse tutto il carcere." Assassin annuì con un sorriso sinistro. "Sì, padrone. Abbiamo fatto esattamente così." "Sono del Team nero. Una volta che mi sarò bagnato nel sangue di voi blu e di tutti gli altri, avrò il mio premio ed esprimerò il desiderio di una guerra del sacro Graal che duri in eterno!" Rise follemente ma fu interrotto da Joker che gli puntava la pistola. "Nei tuoi sogni, coglione! Io partecipo a questa guerra proprio per impedire che questo Graal cada nelle mani di gente come te!" Sakura entrò nei suoi vestiti da ladra fantasma mentre i loro servant tiravano fuori le armi, nel caso di Archer lui tirava fuori due spade corte;
Ruler stava in disparte ma sarebbe intervenuta in caso di necessità. Shoto rise follemente mentre si leccava le labbra. "Assassin! Fai in modo che soffrano il più lentamente possibile! Voglio godermi le loro urla di agonia con tutta calma!" "Sarà fatto, padrone." E i servant, inclusi Joker e Sky, caricarono contro il loro nemico.
"Persona! Jack Frost!" Rin era confusa dal fatto che Joker, fra tutti i servant che poteva evocare, ha scelto una specie di mascotte. "E ora congelala!" Jack Frost emanò intensa aria fredda che congelò Assassin permettendo a Saber e a Rider di colpirla con le loro armi; "credete che basti così poco? Assassin! Usa la nebbia!" Assassin si liberò e sorrise prima di circondare tutta l'aria di una nebbia fitta.
Joker poteva sentire la risata malefica di assassin mentre si aggirava per la nebbia. "Abbiamo aspettato tanto a lungo prima di trovare un degno padrone, un padrone che come noi è attratto dal sangue, dall'eccitazione nel uccidere qualche animale da macello, nel sentire urla agonizzanti e nel far soffrire qualche carcassa." Joker non era intimidito e usava il suo terzo occhio per individuare assassin mentre la faceva parlare. "Cos'è? Vorresti uccidermi con le chiacchiere?" Sentiva ancora quella risata macabra. "vogliamo solo stancarti, farti abbassare la guardia, colpirti quando meno te lo aspetti proprio come con quelle puttane da strada." "Qual'è la tua storia, Assassin?" La servant del serial killer non rispose, si limitò a ridacchiare mentre si spostava; mentre Joker camminava vide che era in una sorta di illusione: era finito in un quartiere del '800 dove c'erano figure vestite con abiti d'epoca, per di più vittoriani. Improvvisamente, Joker sentì l'urlo di una donna nel vicolo, corse e trovò.....niente. non c'era praticamente niente se non una targa con scritto il nome del quartiere: Whitechapel.
Un momento. Assassino seriale.....donne uccise.....Londra vittoriana...... Whitechapel.....non c'era altra spiegazione, ora Joker aveva capito chi era Assassin dei Black. In quel momento Assassin balzò per ucciderlo ma Joker riuscì a parare l'attacco col suo coltello. La nebbia svanì, l'illusione si infranse e Joker tornò con i suoi compagni ladri fantasma. "Stai bene?" Chiese Ruler. "Bene." Poi Joker puntò il dito contro assassin con sorpresa di Rin. "Assassin dei Black! Io so chi sei." La cosa stupì il suo team. "È grazie ad alcuni dettagli che ho capito la tua identità: 1) sei di classe Assassin. 2) solo un serial killer come te si affezionerebbe ad un altro serial killer. 3) sei sadica, ami uccidere come lui. 4) hai detto di aver ucciso donne da strada, le donne di strada di solito sono le prostitute. E 5) il tuo accento è inglese quindi vieni dall'Inghilterra. Serial killer inglese.....uccisioni di prostitute.....che vi ricorda? Ve l'ho dicco io: Jack lo squartatore!" Assassin o meglio Jack lo squartatore rimase in silenzio prima di scoppiare in una folle risata.
"Ci hai beccato. Hai scoperto la nostra identità: siamo Jack lo squartatore, l'assassino di Whitechapel." Rin era stupita dal fatto che Joker avesse identificato il servant nemico in così poco tempo ma rimaneva ancora un quesito. "Aspetta! Secondo i libri, Jack lo squartatore è un uomo! Come può essere una femmina?" Shoto rise follemente. "Tanto non lo racconterete a nessuno! Assassin, usa la tua arma nobile!" Jack lo squartatore annuì e si mise in ginocchio incrociando i coltelli. "Questo è l'inferno. Noi siamo il fuoco. Siamo la pioggia. Siamo il potere." Venne avvolta da un'aura oscura di morte come i suoi coltelli prima di lanciarsi contro i ladri fantasma. "Maria la squartatrice!" Prima che potesse colpirli, Rider si mise davanti e attivò un'arma nobile diversa. "sangue di Andromeda!" Una barriera protesse i ladri fantasma e respinse Jack lo squartatore facendola indietreggiare.
"Grazie, Rider, Ora tocca a me. Persona! Orpheus Picaro!" Un nuovo persona emerse: era un umanoide metallico nero con braccia e gambe rosse, capelli corti bianchi, occhi dorati e aveva una gigantesca lira rossa con ali da pipistrello sulla schiena; Rider era stupefatta. "Non ci credo.....Sakura mi ha detto che puoi evocare più Servant ma questo.....è proprio il musicista della mia terra natia." "E ora vedrai come da suonare bene. Orpheus Picaro! Vai con "cadenza"!" Orpheus prese la sua lira e iniziò a pizzicare le corde suonando così una dolce soave melodia. Man mano che gli alleati di Joker ascoltavano quella melodia, le loro ferite guarivano. "Grazie per la ricarica, Joker. Archer, usa la tua arma nobile." Archer annuì e si mise in ginocchio prima di citare una specie di preghiera sconosciuta.
"Io sono l'osso della mia spada. L'acciaio è il mio corpo, ed il fuoco è il mio sangue. Ho creato più di mille lame. Non conosco la morte, né conosco la vita. Ho sopportato il dolore per creare molte armi. eppure, queste mani non si trattengono abbastanza. Quindi io ti imploro, Unlimited Blade works." Appena finito, il cielo divenne marrone cremisi e centinaia di spade apparse dal nulla si lanciarono contro Jack lo squartatore e Shoto Yagami. La servant nemica mosse i suoi coltelli velocemente per parare le spade e proteggere il suo padrone ma non poteva pararle tutte; infatti, si formarono sul suo corpo diversi tagli e Joker ne approfittò per dare un ordine al suo servant. "Orpheus Picaro! Attacca!" Orpheus si mosse e sbatté la sua arpa provocando una scossa che fece rimbalzare i nemici. "Saber! Ora!" La servant di Joker si mosse e spezzò la difesa di Jack lo squartatore con la sua spada. Purtroppo, l'effetto dell'arma nobile di Archer finì e le spade finirono.
Shoto Yagami e Jack lo squartatore si ripresero anche se quest'ultima aveva varie ferite da taglio. "Credete che servirà a qualcosa? Per noi è solo un graffio!" "Esatto, assassin! Ora finiscili!" Ma prima che potessero attaccare, dei fari si accesero e tutti videro che c'era la SWAT guidata dal commissario Kokonoe col megafono. "Qui è la polizia! Nessuno si muova! Shoto Yagami, tu e la tua complice ora getterete le armi a terra e verrete con noi!" Shoto ringhiò furioso. Non aveva alcuna intenzione di tornare in prigione e voleva ucciderli ma tutti ma lui non era stupido: capì subito che ucciderli tutti in presenza di servant poteva essere rischioso, perciò puntò il dito sui ladri fantasma. "Continueremo un'altra volta! Assassin, andiamocene!" "Agli ordini, master. La nostra sete di sangue può aspettare." La nebbia si sollevò e i ladri fantasma ne approfittarono per fuggire anche loro dalla polizia. Quando la nebbia sparì, erano tutti scomparsi e il commissario gettò il megafono a terra per la rabbia. "Commissario, è fuggito." "Lo so, capitano! Aumenta le pattuglie in città! Non voglio che quel pazzo scappi di nuovo!" "E i ladri fantasma?" Il commissario sapeva che i vigilanti stavano cercando di fermare il serial killer e quindi decise di lasciar perdere. "Concentriamoci di più su quel bastardo e la sua complice. I ladri fantasma sono una preoccupazione minore." E così, la polizia se ne andò.
Continua.....

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