capitolo 3: la fanciulla ribelle

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Per Sakura non era una bella giornata: aveva conosciuto il suo primo amico di tutta una vita e questi ha voluto sfidare il suo fratellastro Shinji per proteggerla. Ren non aveva idea del fatto che la famiglia di Shinji era piena di maghi potentissimi, anche se il fratellastro non ha mai saputo usare nessun tipo di magia. Ma non era solamente preoccupata per Ren: a scuola non aveva trovato neanche un club in cui restare. Non andava bene, non aveva intenzione di tornare a casa; non aveva considerato quel posto casa sua per il fatto che il fratello la abusasse e la picchiasse e per il duro allenamento da maga imposto dal nonno adottivo.
Li odiava: odiava il suo fratellastro Shinji, suo nonno adottivo e i suoi genitori che l'avevano venduta ai Matō e odiava anche la sua vera sorella che non è mai venuta a cercarla, ammesso che le abbiano detto di aver dato via il sangue del loro sangue. Tuttavia, ha deciso di rimanere indifferente alle azioni della sua famiglia adottiva e di sforzarsi di apparire normale. Soltanto Ren e Artoria avevano mostrato vera gentilezza nei suoi confronti. Parlando di Ren e Artoria, Sakura vide che erano davanti all'ingresso della scuola anche dopo che che tutti gli altri studenti avevano lasciato l'edificio. Che cosa ci facevano lì?
No. Stavano aspettando l'arrivo di shinji per pareggiare i conti? Erano in pericolo! Probabilmente, Shinji avrebbe inviato la sua servant per ucciderli! Con le lacrime agli occhi, Sakura corse da loro per fermarli quando sentì ren parlare al suo cellulare. "Shinji matō."
Candidato trovato.
La voce che aveva sentito proveniva dal cellulare del suo nuovo amico. Che stava facendo? "Scuola."
Candidato trovato.
Di nuovo quella voce. Stava forse giocando con un app? Era così confusa ma Doveva comunque avvisarli di non affrontare il suo fratellastro per lei. "Magione."
Candidato trovato.
Dopo che sentì la voce al telefono per la terza volta, lo spazio attorno a loro tre cominciò a deformarsi e a cambiare aspetto. Una volta che fu finito, vide Ren indossare degli strani vestiti come artoria, anche se il ragazzo aveva l'aggiunta di una maschera bianca, ma la cosa che lasciò in puro shock era che al posto della scuola c'era una villa mastodontica europea. Guardò il suo compagno di scuola spaventata e andò da lui. "Senpai? Dove siamo?" "Oh oh."
Joker non aveva affatto previsto che Sakura sarebbe entrata nel metaverso e non aveva previsto anche che sarebbe venuta nel posto sbagliato al momento sbagliato. "Sakura? Non dovresti essere qui." "Perché c'è una villa al posto della nostra scuola?" Chiese insistente Sakura. "È complicato da spiegare ma ora devi uscire immediatamente da qui." "Non finché non mi spieghi che sta succedendo e perché indossate quei vestiti da Anime di supereroi." Joker voleva davvero raccontarle tutto ma rischiava di metterla in pericolo; era bloccato in un vicolo cieco. Improvvisamente, Sakura ebbe un'idea alquanto folle. "Non importa: andrò io a vedere che succede." "No! Sakura, aspetta!" Ma era troppo tardi: Sakura entrò nella villa ed era talmente veloce che fece perdere le sue tracce. "Dobbiamo seguirla! Non possiamo lasciare che si metta in pericolo." "D'accordo, Joker." Joker e Saber si lanciarono all'inseguimento nel palazzo pronti a qualunque cosa li aspettasse.
Una volta entrata dentro, Sakura era molto confusa poiché si trovava in una villa che era pressoché strana e inquietante: il salotto della villa era enorme e aveva una tonalità molto scura oltre ad avere quadri e statue del suo proprietario semi nudo che si esibiva. La cosa inquietante era che le statue e i quadri raffiguravano tutti il suo fratellastro Shinji. Era sua questa villa? Da quando la famiglia Matō aveva un palazzo così grande e in stile così europeo? Non ne avevano mai parlato; un'altra cosa inquietante era che i quadri raffiguravano tutti Shinji ma seduto su un trono e circondato da quelle che sembravano tutte le sue compagne di scuola. Ma la cosa che la spaventò di più era che in mezzo alle ragazze nel quadro c'era anche Sakura.
La ragazza iniziò a indietreggiare terrorizzata quando sentì delle voci sconosciute e distorte. "signorina Sakura." Si voltò e vide delle cameriere ma avevano qualcosa di strano: i loro volti erano completamente neri come se fossero fatti di oscurità, non avevano né naso né bocca ma gli occhi erano completamente rossi. "Che cosa fa in giro a quest'ora?" Sakura non si fidava molto di quelle strane cameriere ma dovette inventarsi una scusa per farla uscire. "M....mi sono persa...." "Oh, cielo. Non va affatto bene. La accompagneremo nella sua stanza." La sua stanza? Aveva una stanza in quella villa che non conosceva? Prima che potesse obbiettare, le cameriere la presero per le braccia e la trascinarono di sopra a discapito delle urla della ragazza. "Che stare facendo? Lasciatemi! Mi fate male! Lasciatemi! Ren, aiuto! Ren!!!" In quel momento joker e saber avevano sentito le sue urla dal piano di sopra e si affrettarono a raggiungerla. "Cosa pensi che le faranno?" "Non lo so, Saber, ma, a giudicare dai quadri che abbiamo visto, non è niente di buono! Dobbiamo sbrigarci!"
Sakura fu portata in una stanza di sopra, quella che quelle strane cameriere chiamavano la "sua" stanza e quello che vide la lasciò oltremodo spaventata: la "sua" stanza era esageratamente grande all'interno e tutta dipinta di rosa, c'erano letti a forma di cuore da per tutto e in ognuno di essi c'erano tutte le studentesse del liceo homurahara mezze nude e con addosso dei bikini ma la cosa peggiore è che sembravano state tutte violentate e stuprate eppure sembravano provare piacere in quello che hanno subito.
"Oh, abbiamo un nuovo giocattolo." Quella voce.....Sakura vide in fondo un letto più grande e seduta quelle lenzuola c'era lei stessa: era una copia esatta di Sakura ma vestita in bikini e con segni di stupri evidenti; Ormai Sakura era terrorizzata. "C....chi sei tu?" "Io sono Sakura, la più troia delle concubine del mio padrone. È un piacere conoscerti." "Concubina? No, non è vero! Io non parlo in quel modo! Non puoi essere me!" "Perché negare l'evidenza? Sei una puttanella come me ed esistiamo solo per servire il nostro padrone Shinji. Coraggio, unisciti alla festa." Le cameriere la stavano trascinando Sakura verso l'altra se stessa che a quanto pare voleva che entrambe venissero stuprate da Shinji. Suo fratello l'aveva picchiata varie volte. Ma stuprarla? Quella era una cosa che non avrebbe sopportato. Si dimenava, scalciava e urlava ma la stavano comunque trascinando verso il suo inevitabilmente destino. "NO! NO! NON VOGLIO! QUALCUNO MI AIUTI!!!!" Le sue preghiere furono esaudite quando sentì due colpi di pistola centrare le cameriere che sparirono; si girò e vide che chi l'aveva salvata erano Ren e Artoria.
"Sakura!" La chiamò Joker dopo averla salvata da quelle ombre con la sua pistola. Sakura corse immediatamente ad abbracciarlo con le lacrime agli occhi. "Ren! Ti prego! Portami via di qui!" "Naturalmente! Saber, andiamocene!" "Ricevuto, joker!" Stavano per andarsene quando davanti a loro trovarono diverse ombre vestite da cameriere e maggiordomi tutti armati fino ai denti ma a guidarli era uno solo: l'ombra di Shinji. L'ombra di Shinji indossava un abito da lord europeo di fine secolo con i pantaloncini corti e i capelli d'alga ben pettinati e aveva gli occhi gialli che erano tipica caratteristica di un'ombra.
L'ombra di Shinji sorrise in maniera folle e sadica. "Bene bene bene. Guarda un po' chi c'è! Degli intrusi nella mia meravigliosa villa! E ci sei anche tu, Sakura, troietta buona a nulla!" "Fratello? Sei davvero tu?" Joker coprì Sakura per difenderla. "Sta attenta: quella è l'ombra del tuo fratellastro, la sua forma distorta di come si vede." "Di come si vede?" "Purtroppo sì. Lui si crede il padrone della scuola e crede che siccome lui provenga da una ricca famiglia, questo li dia il diritto di fare degli altri Tutto ciò che vuole. Inclusa te." Questa cosa lasciò shockata la povera Sakura. "Lui....crede di fare agli altri......oltre a me...?" "Non devi preoccuparti, Sakura. Non permetterò a questo animale di metterti le mani addosso!" Saber tirò fuori la sua spada invisibile. "Vale anche per me! Un maiale che si permette di fare ciò che vuole solo perché ha un titolo non merita di respirare ancora! Combatterò al tuo fianco in qualità di servant!" L'ombra di Shinji rise follemente mentre l'altra Sakura si avvicinava e li fece le fusa.
"Padron shinji, Questi esseri inferiori meritano una bella lezione. Dopo che si sarà sbarazzato di loro, voglio che faccia di me ciò che vuole: mi picchi, mi maltratti, mi stupri, mi insulti! Faccia di me tutto ciò che vuole! Io sono una troia ed esisto solo per far piacere al mio padrone!" "Esatto! Almeno tu sai riconoscere il tuo posto a differenza di quella puttana di Sakura che non è nemmeno mia sorella di sangue!" Joker proteggeva Sakura tenendola dietro. "Senpai....chi è quella? Perché è identica a me?" "Quella è la tua versione cognitiva, una manifestazione di come il tuo fratellastro ti vede." Sakura non poteva crederci: era così che il suo fratellastro la vedeva? Come un giocattolo da violentare e da stuprare? E faceva la stessa cosa anche alle altre studentesse? Sapeva che il suo fratellastro era cattivo con lei ma questo.....era troppo anche per lui.
"Credete di spaventarmi? Ha! Io sono un mago molto più potente di te, Amamiya! Ho deciso di prendere parte alla guerra del sacro Graal al posto di quella marmocchia smidollata di mia sorella!" Saber guardò Sakura. "È la verità?" E la ragazza annuì tristemente. "Sì....la mia famiglia poteva addestrare una sola figlia come maga e perciò mi hanno ceduta ai Matō. Ho evocato una servant di classe rider ma io non volevo combattere, perciò Shinji ha preso il mio posto." L'ombra di Shinji rise di Sakura. "Povera Sakura! Troppo codarda per combattere e lascia che sia il fratellastro a cui è sottomessa di fare il culo a tutti gli altri! Una volta che avrò vinto il sacro Graal, esprimerò il desiderio di diventare il mago più potente di tutto il mondo!" Joker gli sparò di striscio per attirare la sua attenzione. "Nei tuoi sogni! Non lascerò che un ricco coglione viziato come te faccia quello che vuole!" "La mia spada taglierà in due la tua malvagità una volta per tutte!" "Provateci pure se volete ma tanto contro di me non avete speranze! Oh, aspetta! Perché devo sporcarmi le mani quando ho una servant che fa tutto quello che dico? Vieni, Rider!" La porta si spalancò e da lì uscì un'altra versione cognitiva: raffigurava una ragazza dai capelli lunghi fino alle gambe e di colore viola, indossava un vestito nero con gonna corta, degli stivali e dei guanti di pelle lunghi ma la sua caratteristica principale era la benda metallica che copriva gli occhi.

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