capitolo 19: la prigione dell'ira

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Tornati nel mondo reale, il team blu fu accolto dal commissario kokonoe. "Ragazzi, eravate spariti!" "tranquilla, kokonoe. Siamo stati nel metaverso ma ce la siamo cavata. La buona notizia è che mash ha svegliato il suo persona." Il commissario guardò mash che sorrideva e poi le mise una mano sulla spalla. "Buon per te, piccoletta. Adesso però, devo riportarvi a casa." "Non c'è problema." Rispose illya mantenendo il suo sorriso. "C'è la limousine della mia mamma fuori." "cosa?" Uscirono tutti fuori e aveva ragione illya: c'era la limousine di irisviel parcheggiata con quest'ultima che salutava dal finestrino. "Salve, commissario! Salve, mash! Io sono irisviel von einzbern, la mamma di illya! Grazie per esservi presi cura di mia figlia e dei suoi amici!" Il commissario kokonoe era senza parole.
"Ma quando è arrivata?" "L'ho chiamata prima di partire per il metaverso." Illya salì nella limousine mentre berserk prese un'altra strada sfruttando la sua invisibilità ai civili e salutò i suoi compagni. "Ciao, ragazzi! Ci vediamo domani!" La limousine partì con una velocità assurda lasciando gli altri senza parole. "Quella piccoletta è strana, vero?" "Già, commissario." Rin e Sakura se ne andarono assieme ai loro servant. "Anche noi dobbiamo andare. Ci si vede." Ruler cominciò ad andarsene anche lei. "Ruler, vuoi un passaggio?" "Non si preoccupi, commissario: una bella camminata fa bene." Dopo che se ne fu andata anche lei, il commissario kokonoe accompagnò Ren e saber in macchina mentre mash si occupava delle bambine e partirono verso il food and cool.
Non era così tardi, erano le 21:00; In città c'era una calma serenissima ma si correva il rischio di venire assaliti dai maghi delle altre squadre. Mentre il commissario guidava la sua auto, Ren e saber stavano chiaccherando nei sedili anteriori. "Toglimi una curiosità, Ren: Mi puoi parlare dei tuoi amici? I precedenti ladri fantasma." Ren sorrise e annuì. "Sono felice che me l'abbia chiesto e sono certo che ti sarebbero piaciuti. C'è ryuji sakamoto alias skull, è il mio migliore amico, una vera testa calda che ha il brutto vizio di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Ann takamaki alias panther, la modella del gruppo. Morgana, il nostro gatto e la nostra mascotte che ha la tendenza di litigare con ryuji per un nonnulla." Si interruppe ricordandosi che Morgana era anche il nome della sorellastra di re Artù, in questo caso di saber. "Scusami, non volevo." "Tranquillo: Morgana è un nome comune. Continua."
Ren proseguì. "Il prossimo è yusuke kitagawa alias Fox, l'artista del gruppo che ha uno smisurato senso artistico. Makoto nijima alias Queen, presidente del Consiglio studensceso e sorella della procuratrice distrettuale. Futaba Sakura alias Oracle, figliastra del mio padrone di casa e genio dei computer otaku. Haru okumura alias noir, la più raffinata del gruppo. Goro akechi alias crow, detective dal passato turbolento, di cui non voglio parlare, e con un'ossessione sfrenata per i pancake. Sumire yoshizawa alias violet, una ballerina molto timida ma dotata. Sophie, un'intelligenza artificiale che sogna di diventare umana. E per finire, zenkichi hasegawa alias Wolf, un detective della polizia." Saber sorrise ma aveva allo stesso tempo un'aria triste. "Dev'essere bello avere degli amici che non riuscirai mai a tradire a differenza di me. i cavalieri della tavola rotonda erano più che semplici servi per me: erano miei amici e io li ho traditi." Pian piano, saber cominciò a raccontare dei suoi cavalieri.
"Lancillotto, il più forte dei miei cavalieri.....prima di diventare quello che è ora, era un uomo buono pronto ad aiutare il prossimo. Galvano, mio nipote fedele al trono di Camelot e verso i deboli anche se a volte aveva modi molto rudi e qualche volta era un villano; non credo che sarebbe andato d'accordo con questo ryuji. Percival, uno dei più puri di cuore che si possa conoscere. Tristano, molto malinconico a causa del suo passato e ha lasciato la tavola rotonda a causa mia. Galahad, figlio illegittimo di Lancillotto era il più nobile e puro dei miei cavalieri. Agravain, mio consigliere, figlio di Morgana le fay e fratello minore di Galvano freddo, calmo ma a volte crudele. Lamorack, molto fiero di sé. Bedivere, fedele a me fino alla fine. Mordred.....era arrogante, spaccona e sicura di sé ma è stato anche il mio più grande fallimento." Ren mise una mano su quella di saber per consolarla. "Non devi lasciarti affliggere dal dolore, ti ho detto che per te ci sarò sempre e che ti aiuterò a prescindere da quanto grave è il tuo problema." Ancora quella sensazione, saber non poteva fare a meno di sentire il cuore battere ogni volta che era vicino al suo padrone. "Grazie, Ren." Ormai i due erano in trance mentre si guardavano l'un l'altro, completamente in balia di questo sentimento che saber non sapeva riconoscere e si avvicinarono pian piano fra di loro chiudendo gli occhi e......furono interrotti dall'auto che si fermò. "Siamo arrivati." Rispose il commissario. "Ho interrotto qualcosa?" Ren e saber si allontanarono tra di loro con le faccine arrossite per l'imbarazzo. "N...niente, davvero!" "Già, proprio niente....." Kokonoe sorrise perché aveva capito cosa stavano per fare ma decise di non dire niente se non una cosa.
"è meglio se scendete." I ragazzi scesero dalla macchina ed entrarono nel food and cool dove chieko aveva finito di lavorare per oggi. "Ehi, ragazzi! Siete tornati! Chi è lei?" Kokonoe strinse la mano di chieko. "Sono katsumi kokone, commissario della polizia di fuyuki." "Chieko Yoshi, sono la padrona del ristorante. Perché è qui? I ragazzi si sono messi nei guai?" "No, stia tranquilla. Si sono persi e allora li ho riaccompagnati a casa." "Meno male. Vuole che le offra qualcosa?" "No, grazie: ho già cenato e devo tornare a casa dalle mie bambine; ho una città da proteggere domani. Buona notte." "Buona notte." Dopo aver stretto la mano, il commissario uscì dal ristorante e partì con la sua macchina.
"Ho preparato per voi qualcosa." Chieko andò nel frigo della cucina e tirò fuori due piatti di qualcosa che avrebbe fatto esultare le papille gustative. "Ravioli di carne con pomodoro fatti in casa!" Ren e saber si sedettero ai tavoli mentre la ristoratrice distribuì i due piatti di ravioli; ren mangiò tranquillamente ma saber era più curiosa sul piatto poiché non l'aveva mai visto. "Che pasta singolare.....gli italiani hanno davvero gusti unici....." Ne mangiò un boccone e immediatamente i suoi occhi divennero a forma di stelle; si rivolse a chieko piena di emozione. "Ma è buonissimo! Non ho mangiato nulla del genere in vita mia!" "Ringrazia la cucina italiana." Saber mangiò velocemente il suo piatto mentre ren finì di mangiare. "Vado in camera." "Fa' pure. Il resto è tutto tuo, artoria: ho notato che hai uno stomaco di ferro." "Grazie, chieko!" Mentre saber era occupata a mangiare tutti gli altri ravioli, Ren salì in camera sua e si sdraiò sul letto a leggere un giallo con espressione vuota sul viso.
Perché aveva un'espressione vuota? Non lo sapeva neppure lui, aveva così tante cose per la testa che non sapeva da dove cominciare: il nuovo mondo in cui si trovava, la guerra del sacro Graal, le altre squadre, il prossimo bersaglio.....tutte cose che sono oltre l'essere un normale ladro fantasma. Si sente anche in colpa per aver mentito a chieko e ad asuka su quello che fanno lui e il suo team blu; non solo quello ma si sente anche in colpa per non aver detto ai suoi nuovi amici del fatto che viene da un altro mondo. Come reagiranno? Lo comprenderanno? Oppure lo ripudieranno? Ren non lo ha mai detto ad anima viva ma, dopo che shido gli rovinò la vita, Ha cominciato ad avere il terrore di essere rifiutato e respinto. È fortunato che abbia trovato amici a shibuya ma come reagiranno i suoi amici in questo mondo e i suoi genitori? Aveva il terrore solo a pensarci. Non voleva tornare ad essere il Ren odiato, ripudiato e temuto da tutti. L'unica cosa che poteva fare ora era distrarsi leggendo il suo romanzo.
Il giorno dopo, mentre il team blu era a scuola, tranne nel caso di illya e di ruler, il commissario kokonoe era al commissariato a svolgere il suo lavoro mentre mash era invisibile agli occhi dei suoi agenti. "Dove potrebbe nascondersi deidara?" Deidara era un'ex militare e sapeva come non farsi vedere: niente carte di credito, non telefona a nessuno, non si fida di nessuno e usa sicuramente identità fasulle. Kokonoe non voleva svolgere un'indagine nascosta dalla polizia ma non aveva scelta; deidara poteva progettare un attentato da un momento all'altro durante la guerra e nessuno se ne sarebbe accorto. Doveva aiutare i ladri fantasma anche a costo di farsi sospendere o di venire rimpiazzata. "Vorrei aiutarti, kokonoe ma non so molto di criminologia." "Non ti preoccupare. I ladri fantasma riusciranno a fermarlo." Continuò a fare ricerche nella speranza di trovare qualcosa e poi trovò qualcosa di interessante e potenzialmente pericoloso. "Devo contattare i ragazzi."
Dopo che le lezioni erano finite, il team blu si radunò assieme al commissario kokonoe, ruler e illya in un luogo sicuro dove non sarebbero stati disturbati. "Novità, kokonoe?" Chiese Ren. "Non ho idea di dove sia suzaku deidara ma ho paura che stia progettando un attentato. La mia teoria è che stia progettando di farne uno Durante la commemorazione delle vittime del grande incendio." Saber era confusa "Ma non ha senso: Le vittime sono originali del Giappone, perché dovrebbe prendersela con chi è della sua stessa terra natia?" "Appunto, il sole nero agiva solo in America. Tutti i membri arrestati sono morti in prigione perciò non ha nessuno da far evadere." Ren aveva un brutto presentimento al riguardo: deidara sfogava tutta la sua collera verso gli americani poiché hanno distrutto la sua città natale. Non uccideva la sua stessa gente.....a meno che non ci fosse un motivo che gli permetteva di fare un'eccezione. "Credo che li consideri "traditori della patria"."
La cosa sorprese tutti ma Ren spiegò. "Pensateci bene: vuole usare il Graal per fare in modo che sia il Giappone a vincere la guerra. Con i diritti umani, i giapponesi e gli americani coesistono ma per deidara significa tradire la patria e allearsi col nemico." rin era shockata e aveva un brutto presentimento al riguardo. "Non dirmi che ha intenzione di....." ".....far esplodere la commemorazione con tutti i civili lì presenti." La situazione era peggio di quanto pensassero: avevano nella guerra del sacro Graal un terrorista con un servant potente e che progettava un attentato contro persone innocenti ad una commemorazione. Come poteva andare peggio di così?
"Ma è terribile! Non possiamo permettergli di fare una cosa del genere, senpai!" "Infatti, non glielo permetteremo. Commissario, io e la mia squadra torneremo al palazzo a cercare il tesoro. qualunque cosa succeda, proteggi le tue figlie a qualunque costo." "Lo farò." Ren attivò l'app del navigatore mentre kokonoe se ne andava.
Tornati nel metaverso, i ladri fantasma erano di nuovo nel palazzo con i loro abiti. "Muoviamoci a trovare il tesoro. Abbiamo ancora i pass, quindi accedere a quel portone d'acciaio in fondo." Proseguirono per i corridoi del penitenziario fino ad arrivare al portone d'acciaio, evitando ogni guardia che incontravano. "Okay. Dentro qui ci sarà sicuramente il tesoro. Una volta entrati, non si tornerà più indietro. Siete pronti?" Il team blu annuì e insieme aprirono la serratura con i loro pass; Dentro c'era un'intera base militare piena di armi, veicoli e strumenti di tortura ma, fortunatamente, nessuna guardia sembrava essere in vista. "Okay. Il tesoro dev'essere qui da qualche parte. Cerchiamolo." "Contaci, onii-chan." C'era una mappa sulla parete, doveva essere la piantina del carcere. Archer ci diede un'occhiata. "Hmmm. Noi siamo qui e il tesoro dovrebbe essere nell'ufficio del generale. "Cosa te lo fa pensare?" Chiese wizard.
"Dov'è che terresti i tuoi oggetti privati? In una cassaforte e nel tuo ufficio che è riservato solo a te." Joker annuì e allora guidò il team verso la loro destinazione; in quel momento, l'ombra di deidara non era in vista e le guardie erano semplici da evitare il che rendeva la strada facile da attraversare. Ma c'era qualcosa che attirava l'attenzione di tutti: nelle vetrate si vedevano guardie che venivano addestrate a torturare e ad uccidere chi non era giapponese nel peggior modo possibile, veicoli che venivano equipaggiati con missili nucleari, armi che venivano rese non rilevabili ed equipaggiate con missili che perforano ciò che è indistruttibile. A Qualunque attentato si stesse preparando deidara, era qualcosa di estremamente grosso e non era niente di buono.
Ci misero un po' ma alla fine arrivarono nell'ufficio del direttore del carcere, tuttavia, c'era una serratura con codice che rendeva l'ingresso impossibile da aprire senza un codice.
"E adesso?" Chiese Sky. "Senza un codice non possiamo entrare e non possiamo andarlo a cercare perché non abbiamo molto tempo." hunter fece un sorrisetto poi schioccò le dita e berserk usò la clava per sfondare la porta con tanta violenza. "Problema risolto." Rispose con soddisfazione la piccoletta; tutti potevano solo osservare con le mascelle aperte quanto illya sapeva essere tosta e spaventosa a volte ma ora dovevano concentrarsi sul tesoro che stava lì nell'ufficio con l'aspetto di una sfera luccicante.
"Bene, Ora sappiamo che è qui il tesoro. Dobbiamo pensare ad un biglietto di sfida." Saber però notò qualcosa sulla scrivania di cui valeva la pena avvertire gli altri. "Ragazzi, guardate." Erano documenti, mappe e schemi. Ma per cosa? Pian piano che li lessero, joker e il team blu spalancarono gli occhi per puro shock di quello che c'era scritto. "Il commissario kokonoe aveva ragione.....deidara progetta un attentato alla commercializzazione delle vittime del grande incendio......" Archer continuò. "Ma nessuno di noi ha considerato questo.....vuole incastrare gli americani dell'attentato......." E a finire fu rider. "Non vuole solo fare un attentato.....vuole scatenare una guerra......" "Dobbiamo tornare nel mondo reale e subito!" E così fecero attivando l'app del navigatore.
Una volta tornati, raccontarono tutto al commissario kokonoe che rimase sotto shock. "no.....deidara non può essere così pazzo da scatenare la terza guerra mondiale!" "Eppure di cose pazze ne ha già fatte." Le ricordò Archer. "Ma non posso mandare i miei uomini dicendo che ci sarà un attentato senza un briciolo di prove! Non posso dire loro che sono stati dei vigilanti a dirmelo!" Ruler la calmò. "Non tema, madame: ci penseremo noi a fermare questo pazzo prima che faccia l'attentato." "Rimane pur sempre il problema di Lancillotto, il suo servant: può trasformare ogni cosa che tocca nella sua arma nobile." Sakura però rallegrò il team blu. "Non ricordate cosa ci ha insegnato senpai? Ci ha aiutati nel momento del bisogno e ci ha insegnato ad affrontare i nostri demoni! Non possiamo non provarci ad affrontarli!" Ren sorrise alla sua amica, aveva imparato tanto da lui. Non restava che fare la lettera di sfida. "Okay. Andiamo da asuka: non permetteremo che muoiano altri innocenti."
Continua.....

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