Rin stava tornando a casa dopo la scuola assieme ad Archer quando improvvisamente il suo servant la fermò. "Che c'è? Non ti basta avermi detto che quel Ren poteva vederti?" "È una cosa seria: Ho percepito la presenza sua, della sua servant e anche di Sakura Matō." "Questo lo so, è quello che riesce a fare un serv.....un momento, come mai Sakura è con lui?" "Non lo so. So solo che diversi minuti fa, sono tutti e tre spariti." Al sentire di quelle parole, Rin si fermò di colpo. "Come "spariti"?!" "Significa che sono scomparsi dalla faccia della terra, poof, svaniti nel nulla." Rin non poteva credere alle sue orecchie: prima quel Ren, o Joker come preferisce farsi chiamare, dimostra di saper comandare più di un servant e ora era capace di usare un qualche tipo di incantesimo che lo rendeva invisibile o inritracciabile da ogni angolo della terra. "Si può sapere di quante cose è capace questo tizio?! Cosa più importante, che cos'ha intenzione di fare con Sakura? Che c'entra lei?" "Ah, che vuoi che ne sappia? Inoltre, poco fa sono riapparsi." "Adesso sono anche ricomparsi?! Che cos'hanno fatto finora? Dove sono stati?!" "Prima di tutto dovresti darti una calmata, è da ieri che continui a sbraeteare; otterremo informazioni su di lui e lo sconfiggeremo nella guerra del sacro Graal imminente." "Hai ragione. Ora andiamo a casa, tutta questa frustrazione mi ha stancata." Rin si rimettè in viaggio verso casa assieme ad Archer.
Ren, Saber e Sakura stavano tornando a casa percorrendo la via nel parco. Stava andando tutto bene quando saber notò qualcosa e fermò il gruppo. "Che succede, Saber?" "Ci sono guai." Infatti, dal buio uscirono Shinji e la vera Rider. "Bene bene bene! Sapevo che vi avrei trovato qui ma non avrei mai pensato di trovarci anche quella sgualdrina di Sakura!" Ren fece riapparire i suoi abiti da Joker mentre saber tornava con i suoi abiti da servant. "Fatti da parte, testa di minchia. I maghi non possono combattere gli altri maghi prima della Guerra del sacro Graal." Shinji rise come se avesse sentito una barzelletta. "Ma sentitelo! A volte le regole sono fatte per essere infrante! E poi, dove sta scritto che non possa eliminare i futuri ostacoli alla vittoria?" "L'ultimo che mi ha detto queste cose l'ho messo in fuga." Replicò Joker. "Perché forse era un rammollito! Comunque non hai possibilità contro il sottoscritto! Vieni, Sakura! Torna subito a casa e prometto che....." "No." Rispose Sakura ormai decisa.
"Come scusa?" Chiese Shinji infastidito. "Ho detto di no! Non sarò mai più il tuo giocattolo da usare a tuo piacimento! Ho smesso di essere sottomessa a te o a quel cadavere ambulante di tuo nonno!" "Tu osi ribellarti contro di me? Il tuo fratello maggiore?!" "Non sei mai stato mio fratello! La tua famiglia mi ha solo adottata perché tu non sai fare neanche una magia!" A questo punto, Shinji era veramente incazzato. "COME OSI?!? Ti pentirai di avermelo detto! Rider, uccidili tutti!" Rider annuì e si lanciò con la sua catena ma fu bloccata da una figura che si mise di mezzo.
La figura era una ragazza con un abito blu mischiato a pezzi di armatura, era bionda con una lunga treccia e fra i capelli c'era un elmo argentato."Io sono l'ottava classe di servant, la classe Ruler; In quanto tale, è mio compito arbitrare la guerra imminente del sacro Graal. Tu con la classe Rider stai infrangendo una regola chiave, ritirati all'istante o verrai squalificato ed eliminato." Questo è ciò disse la nuova figura misteriosa.
"Osi darmi ordini, eliminerò anche te!" "Silenzio!" Ruler puntò la spada a Shinji e a Rider. "È già stata infranta una volta, non lascerò che succeda di nuovo. Ritirati ora o affronterai le conseguenze!" Shinji capiva che non stava scherzando perciò se ne andò seccato. "Andiamocene, Rider! Quando comincerà la guerra, niente vi salverà da me! NIENTE!" Joker fece a Shinji il dito medio prima di tornare con i suoi abiti da civile e rivolgersi a Ruler.
"Grazie per l'aiuto." Ruler si inchinò rispettosamente. "Stavo solo impedendo che si infrangessero le regole della guerra; Tu devi essere il padrone della classe saber dotato di più servant. Joker, giusto?" "Joker è solo un nome in codice. Il mio vero nome è Ren Amamiya." "È un piacere conoscerti, ren. Io sono Ruler ma vi dirò il mio vero nome poiché non partecipo direttamente alla guerra. Mi chiamo Giovanna d'arco." La cosa incuriosì tutti.
"Giovanna d'arco? La fanciulla di Orleans?" Chiese Ren. "Esatto. Vedo che hai letto i libri di storia." Rispose Ruler. "Ancora una volta, grazie. Stavano andando al Food & Cool, dove alloggio. Ti va di prendere qualcosa per sdebitarmi con te?" Ruler sorrise e poi accettò. "Sarebbe un onore, grazie." Ren si mise di nuovo in marcia guidando i suoi amici verso il ristorante.
Una volta arrivati, Ren aprì la porta del locale. "Siamo a casa!" Chiamò il giovane e vide che Chieko stava lavorando al ristorante. "Oh ciao, Ren. Vedo che stai avendo un successone con le ragazze." Ridacchiò la proprietaria che fece arrossire tutti. "Grazie ma in realtà sono ospiti: quella con i capelli viola è Sakura, ha problemi in famiglia perciò volevo chiederti se può stare con noi per un po'." "Ma certamente, Ren. Se c'è una cosa che non sopporto sono i maltrattamenti in famiglia! Sentiti libera di stare qui per tutto il tempo che vuoi, dolcezza." Sakura sorrise e si inchinò rispettosamente. "Grazie infinite, signora." "Chiamami pure Chieko, tesoro. Signora mi fa sentire vecchia. E la signorina bionda come si chiama?" Ruler rispose semplicemente nascondendo la propria identità. "Mi chiamo Giovanna, sono una turista europea. Si erano persi e li ho aiutati a tornare qui." "Oh, ti ringrazio fortemente. Ma come mai sei vestita così?" "Tornavo da una convention cosplay, tutto qua." Rispose subito. "Bene, volete mangiare qualcosa? Offre la casa." Il quartetto annuì e si mise su un tavolo aspettando che Chieko arrivasse con i piatti.
Dopo un pochino di attesa, finalmente il gruppo mangiò qualcosa: Ren aveva una brioche e della Coca-Cola, Sakura dei pancake e un bicchiere di aranciata, Saber una coppa di gelato alla vaniglia e Ruler una semplice tazza di tè. "So che devo spiegare tutto a voi ma....." "Lo so, Ren: ci sono troppi occhi indiscreti attorno. Tuttavia, non posso rimanere ad ascoltare perché devo tornare a pattugliare l'imminente guerra del sacro Graal." Sakura però era un po' preoccupata. "Scusa, Ruler ma non hai un posto dove dormire?" "Sì ed è la vecchia chiesa in città." Chieko si avvicinò raccogliendo i piatti non appena ebbero finito di mangiare. "Com'era?" "Buonissimo, grazie." Rispose con un sorriso ruler. "Ora devo andare, ci vediamo in giro." Salutarono tutti la servant solitaria mentre lasciò il locale. "Ho preparato la tua camera, Sakura. So che non è molto ma...." "Non fa niente. Non devo abusare della vostra ospitalità." "Oh, che gentile." Il trio andò nella camera di Ren dove ebbero tutto l'isolamento del mondo.
"Suppongo che sia il momento delle spiegazioni." Replicò Ren. "Infatti." "Senpai? Che luogo era quello in qui siamo andati?" Il capo dei ladri fantasma finalmente diede una spiegazione. "Quello in cui siamo stati è il metaverso, una dimensione nata dai pensieri cognitivi delle persone e la villa in cui eravamo si chiama "palazzo" ed è la personificazione dei desideri distorti e peccaminosi della gente. In questo caso, di tuo fratello." "Ero riuscita ad evocare un altro servant. Com'è stato possibile?" "Quello che hai evocato e quelli che ho usato io si chiamano "Persona". I Persona sono manifestazioni dell'anima ribelle di una persona, il suo potenziale incarnato, si manifestano quando ci ribelliamo a ciò che è oscuro o malvagio." Sakura era sorpresa da quello che sentiva.
"È alquanto intrigante come magia." "Non è proprio magia e non sono sicuro di poterlo spiegare bene; comunque, ogni individuo può usare un solo persona e il motivo per cui io ne posso usare di più è perché sono una wild card, un tipo raro di utilizzatore di persona." "Cosa ci facevi comunque in quel palazzo?" E qui arrivò la parte interessante. "Ricordi quando ti parlavo dei ladri fantasma?" "Sì." "Bèh, io ne sono il leader e mi chiamo Joker." La sorpresa della ragazza aumentò ancora di più. "Wow, sei tipo un supereroe come i Power Rangers o i Kamen rider! Joker è il tuo nome d'arte ma posso averne uno anch'io?" Ren sorrise. "Certamente, ogni ladro fantasma ha un nome in codice. Visto che il tuo abito da ladra fantasma aveva l'aspetto di un Pegaso che vola nel cielo.....che ne dici di Sky?" Sakura annuì contenta. "Mi piace un sacco! Sarò Sky, la paladina alata! E tu Saber?" La servant sorrise. "Mi basta "Saber". Come ho detto, il mio vero nome è Artoria." I nomi in codice per la squadra erano fatti ma c'erano ancora un sacco di cosa da spiegare ed erano parecchie.
"Allora.....come ha fatto Shinji ad entrare nel suo palazzo?" "Non era davvero lui, era la sua ombra. Un ombra è una personificazione dei suoi lati negativi e dei suoi desideri distorti. L'obbiettivo di un ladri fantasma è quello di rubare ad un adulto marcio il cuore, o meglio i suoi desideri distorti per fargli confessare i suoi crimini." Anche saber era confusa. "E come?" "La fonte dei suoi desideri distorti è un oggetto a lui caro da rubare che noi ladri fantasma chiamiamo "tesoro". È in ogni palazzo ma bisogna trovarlo e mandare un biglietto di sfida al malvagio." "Perché non rubarlo subito?" "Perché mandando un biglietto di sfida, il tesoro si materializzerà e noi potremmo rubarlo. Tuttavia bisogna anche pensare ad una via di fuga." "Quindi da oggi nascono i ladri fantasma di Fuyuki?" Chiese Sakura eccitata. "Nascono i ladri fantasma di Fuyuki." Replicò il leader.
"Fantastico! Datemi il cinque!" Dopo avergliele dato il cinque, Ren spiegò il piano per il Giorno dopo. "Bene, domani esploreremo il palazzo e Oggi devo aiutare Chieko col ristorante. Sakura, di là c'è la figlia della proprietaria asuka, ama i manga proprio come te." "Sarà bello conoscerla." Ma quello che non sapevano era che ruler era in realtà dietro il negozio e aveva ascoltato tutta la faccenda. "Ladri fantasma? Molto interessante...." Dopo aver sentito abbastanza, Ruler tornò nella vecchia chiesa in cui stava.
Ren raggiunse Chieko che stava cucinando e poteva dire che ai fornelli era tipo una maga: tagliava il cibo alla velocità della luce, faceva girare le padelle in modo esagerato e preparava i piatti in maniera perfettamente ordinata e tutto questo faceva quasi pensare a Ren che Chieko fosse in realtà un robot.
La proprietaria del ristorante si accorse del giovane e lo salutò con un sorriso. "Oh ciao, Ren! Come va la tua vita da Harem?" "Non è proprio un Harem ma va tutto bene. Hai bisogno di una mano?" "Una mano? Tranquillo, gestisco bene tutta da sola da prima che tu nascessi." "Però una mano più fa andare tutto più veloci." Replicò Ren. "Se vuoi aiutarmi, nessun problema. Imparerai tutto dalla maestra!" Ren si mise il grembiule e iniziò ad aiutare chieko ai fornelli e a tagliare la verdura; non era uno da master chef ma sa cucinare piuttosto bene.
"La cucina è arte, sai? I piatti che si preparano sono capolavori e, anche se durano poco, ti resta l'emozione. È una cosa che ho imparato da mio padre." "Allora, chieko, vedrò di stupirti con un capolavoro." Sorrise Ren. Come ordinazione c'era una pizza alla Margherita; Ren sapeva fare la pizza, l'aveva imparato al caffè leblanc di sojiro quando lo aiutava. Non era proprio pazzo per la cucina italiana ma le piaceva, ricordava quando i suoi genitori l'hanno portato in un ristorante italiano; la pasta era assai deliziosa e ricordava ancora il sapore provato in bocca. In quel momento però, si rattristò: una volta tornato dai suoi genitori come avrebbero reagito nel vedere un "criminale" come lui? Aveva molta paura di essere ripudiato, di essere abbandonato. Decise di non pensarci e di continuare a cucinare.
Dopo un tempo sufficiente, la pizza era pronta e Chieko la giudicò prima di andarla a consegnare assieme agli altri piatti. "non male! La fortuna del principiante!" Ren arrossì al complimento. "Ora devo andare a distribuire il cibo, Tu continua a cucinare!" Ren annuì e si mise subito di nuovo al lavoro. La clientela era numerosa e Ren e Chieko preparavano i piatti ad una velocità incredibile prima di consegnarli ai tavoli.
Mentre andavano avanti, Saber stava fuori a fissare il cielo della sera; Era tormentata da molti pensieri riguardanti il suo passato e non riusciva a levarseli dalla testa: Nella sua vita precedente aveva commesso peccati imperdonabili e tradito la fiducia di molti. E tutto per cosa? Perché ha estratto quella cosa che tiene con sé. "Se solo non l'avessi mai fatto....." Ha combattuto così tante guerre per ottenere il sacro Graal, l'unica cosa che poteva cancellare il suo passato peccaminoso ma ha fallito innumerevoli volte per essere costretta a stare sul luogo in cui ha affrontato il suo più grande peccato, aspettando morente e agonizzante di essere evocata di nuovo. Ren sembrava l'unico padrone in tutta la sua esistenza da servant che si è dimostrato un amico preoccupato per lei, si comportava come il tipo di persona che saber ha sempre voluto essere ma non se la sentiva ancora di rivelarle la sua identità, era già tanto che gli avesse detto il suo vero nome. Il suo desiderio era così forte e voleva realizzarlo ma ha il terrore di perdere di nuovo e di tornare agonizzante ad aspettare. Che cosa poteva fare? Il suo pensiero fu interrotto quando Ren la chiamò.
"Ehi, Saber. Che ci fai fuori?" "Niente, stavo solo pensando alla mia vita precedente." "Ne vuoi parlare?" Saber scosse la testa. "No. Sono molto sensibile sull'argomento. L'unica cosa che posso dirti è che devo ottenere a tutti i costi il sacro Graal: è l'unica modo per eliminare i peccati che ho commesso...." Ren preferì non parlarne per non aprire le vecchie ferite della sua servant e così si concentrò su altro. "Ti va di aiutarmi in cucina col ristorante?" "Certo." Ren e saber entrarono dentro il locale si misero al Lavoro: ren cucinava mentre saber lavava i piatti. La servant sembrava lavorare molto volentieri con qualsiasi attività che le chiedevano e la cosa incuriosì Ren sulla sua identità; poteva essere una che in passato aveva salvato molte vite? Era un cavaliere a giudicare dalla sua armatura e le sue abilità di scherma? Tante domande e così poche risposte. Solo il tempo avrebbe risposto a tutto.
Continua....
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Phantom of fate
Actionil fato. il fato varia molte volte: alcuni dicono che sia immutabile e impossibile da cambiare, altri dicono che siamo noi a decidere del nostro destino. che succederebbe quindi se i destini di due persone da due mondi diversi si incontrassero? qual...