SHAWN
Entro rigido come una pietra nel suo piccolo appartamento. Mi guardo intorno: è un monolocale cosí buio, squallido. Le luci sono fredde e per nulla accoglienti, l'intonaco delle pareti è rovinato sembra cadere a pezzi, ci sono bottiglie di birra vuote e macchie di vino sulla moquette. A coprire i muri rovinati vi sono dei vecchi poster ingialliti che fanno a gara con le mensole per chi ha più polvere. La casa è essenzialmente vuota tranne per due materassi buttati a terra ,che immagino siano i loro letti, un frigorifero all'angolo vicino la porta del bagno e un giradischi appoggiato su un tavolino affianco di uno dei materassi. Non ho idea di come immaginassi la casa di Camila ma sicuramente non cosí, non cosí sporca e scomoda.
-È la prima volta che qualcuno oltre me e entra in questo appartamento. Neanche Andrew ci è mai venuto nonostante gli anni passati insieme. Lo so non è affatto confortevole, o almeno non quanto la tua, ma ti assicuro che non manca nulla-. mi dice lei con la voce tremolante mentre cerca di mascherare l'insicurezza con un sorriso. Alle mie orecchie arriva solo un brusio di suoni indistinti e l'unica parola che risalta chiara nella mia testa è "Andrew"...Perchè sta pensando al suo ex in questo momento? Solamente questo vorrei sapere.CAMILA
Perchè cazzo ho pronunciato il nome di Andrew in questo momento?! Che cazzo mi passa per la testa?! Va bene, non ci preoccupiamo, credo che Shawn non l'abbia neanche notato dato che sta continuando a guardarsi intorno incredulo. Sono certa che non si capaciti di come io faccia a vivere in questa topaia. Come glielo spiego che non ho un soldo e questo è l'unico affitto che possono permettermi? Che cretina sono, sarebbe stato meglio invitarlo fuori a cena a ristorante o al parco o che so io...Ormai è qui però e mi impegnerò affinché questa serata vada a buon fine.SHAWN
Non riesco a prestare attenzione a Camila circondato dal cattivo odore di qualche cibo andato a male. Fortunatamente non avevo notato ci fosse un balcone ed ecco che in un battito di ciglia mi tuffo fuori per respirare un po' d'aria fresca e uscire da quell' appartamento opprimente. Nonostante lo squallore dell' edificio, la vista è meravigliosa.
Essendo estate sta cominciando a tramontare solo adesso e i raggi del sole illuminano dolcemente gli alti palazzi di fronte. Le ampie strade sotto di noi brulicano ancora di gente, ma non ci sono rumori sgradevoli come clacson e pubblicità a rovinare il quadro. Solamente i colori della città al tramonto ci fanno da sfondo.
Tiro un sospiro di sollievo , riempiendo i polmoni dell'aria fresca della sera e appoggio le mani sul muro di mattoni rossi del balcone. Appena Camila si avvicina si posiziona come me e dopo un attimo di ulteriore contemplazione del paesaggio le chiedo: "Non fraintendere quello che sto per dirti, sono davvero felice tu mi abbia invitato a casa tua stasera, ma...perché?" Per l'intero tragitto in macchina per arrivare qui questo dubbio mi è ronzato nella testa. Perchè mi ha invitato qui stasera?
"Perchè ho cambiato idea intendi rispetto a ieri? O Perchè ti ho voluto invitare in questo buco che chiamo casa invece di uscire fuori in qualche posto elegante a cena?"
"Entrambi suppongo"
Camila sospira e si gira appoggiando la schiena al muro. "Ho solo deciso di concedermi una seconda possibilità per essere felice, ecco cosa è cambiato rispetto a ieri".
"E un ragazzo incontrato in metro è la tua nuova possibilità di essere felice?" Ti prego rispondi di sì. La guardo negli occhi scuri mentre cerca la risposta giusta finchè
"lo scopriremo solo vivendo immagino".
È una risposta furba che mi suscita un sorriso.
Lei mi considera la sua possibilità di essere felice, io la considero la mia possibilità di salvezza: abbiamo un bisogno reciproco l'uno dell'altra, un legame già stretto che chiede solamente di essere sigillato.
"Le luci delle finestre iniziano ad accendersi nei palazzi... entriamo a mangiare qualcosa?"
"Si, certo"
Entriamo con passi incerti nell'unica stanza della casa, Camila prende due cartoni di pizza, posandoli sul tavolino, mentre io mi avvicino insicuro su cosa dire. Preferisco aspettare che parli lei.
"Che vino mi hai portato?"
"Un vino rosso, spero sia buono. Me l'ha consigliato il mio amico Connor."
Non volevo assolutamente presentarmi a mani vuote. La chiamata con Connor è durata due minuti. Avrei voluto chiacchierare un po' di più stamattina quando l'ho chiamato, non lo sentivo da molto tempo, mentre prima ci vedevamo quasi ogni giorno. È terribile quando un'amicizia vera su riduce a un messaggio lasciato visualizzato. Da quando si è fidanzato con Taylor è scomparso e sento tanto la sua mancanza, la mancanza delle piccole abitudini che avevamo costruito insieme e che d'un tratto mi sono tate portate via. In ogni caso quando stamattina l'ho chiamato per chiedergli consiglio sul vino è stato molto sbrigativo. Non ha voluto sapere il perchè gli chiedessi quel consiglio e sinceramente , stando cosí le cose, io non ho voluto dirglielo. Mi è solo parso di percepire un leggero sorriso dall'altro alto del telefono. Magari ha potuto immaginare il motivo di quella richiesta cosí insolita da parte mia.
"D'accordo, allora brindiamo?" Camila mi passa un piccolo calice di vino e solleva leggermente il braccio, dicendo:
"Al saper cogliere le possibilità"
Ammicca soddisfatta, mentre io mi sciolgo in un sorriso e rispondo annuendo:
"Al saper cogliere le possibilità"
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Bad reputation
FanfictionLui è il classico bravo ragazzo con una polo, dei libri in mano e ottimi voti. Lei è eccentrica, arrogante e maledetta con una grande passione per la musica e per l'alcool. Due ragazzi che non si erano mai visti prima, scoprono di aver condiviso un'...