CAMILA
: "Questa pizza è davvero deliziosa! Dove l'hai ordinata?".
-" L'ho presa dalla pizzeria qua sotto, sai ha aperto da poco, ma ha già molto successo nel quartiere". -Mi risponde Shawn con la mani davanti alla bocca piena di pizza.
-"Senti visto che la tv non funziona, ti va di ascoltare un po' di musica? Hai una radio, una cassa o qualcosa cosí?- mi alzo guardandomi in giro. In realtà è solo una scusa per colmare il silenzio imbarazzante che si è creato tra me e Shawn.
-" Beh no...ti ho detto prima che ormai ho tutta la musica scaricata sul telefono..."
-"Ah hai ragione, me ne ero dimenticata..."
Continuo a camminare per la stanza con un pezzo di pizza in mano, se il mio corpo rimane per troppo tempo affianco a quello di Shawn le farfalle iniziano a volare nella mia pancia.
-"Se vuoi possiamo crearla noi un po' di musica"
Smetto di guardare i libri impolverati e mi giro verso Shawn incuriosita da quella proposta. -"Spiegati meglio"- gli chiedo dubbiosa.
-"Aspettami qui"- risponde lui, con gli che luccicano nella penombra della stanza e il sorriso innocente di un bambino. Posa il trancio di pizza, si alza dal divano e entra nella sua camera, l'unica stanza della sua casa che ancora non conosco.
Lo aspetto paziente in salone, mentre mi dondolo sui talloni, deve essere un abitudine che ho ripreso da lui ormai. Sento un rumore di chiavi che girano, porte che si aprono e si richiudono, il suono ovattato dei vestiti lanciati sul letto provenire dalla camera di Shawn e dopo poco quello stesso ragazzo venirmi incontro con una chitarra dalle corde arricciate in mano.
-" Pensavo avessi detto di aver chiuso con la musica, o mi sbaglio?" Gli chiedo, felice di vedere una chitarra in questa stanza, la sensazione è quella di rivedere una vecchia amica con la quale ti senti a tuo agio e con la quale puoi parlare liberamente.
-" Probabilmente qui quello che si sbaglia sono io. Anch'io pensavo di averci chiuso definitivamente, eppure da questa chitarra non sono mai riuscito a separarmi per via di una qualche sensazione inspiegabile..."
-" È la chitarra che tuo padre distrusse quella sera?"- guardando meglio lo strumento, posso notare che ha diversi graffi sulla cassa, e che ponte e parte del manico sono stati rincollati da una mano inesperta...
-"Purtroppo si"- gli occhi di Shawn smettono di luccicare e si abbandonano al duro ricordo del padre. "Quando la distrusse, provai ad aggiustarla con la Vinavil la mattina dopo...lo so è infantile e ridicolo- ridacchia Shawn chiudendo quella memoria in un cassetto per il momento- "ma a quel tempo ero ancora pieno di speranza".
-" Non è affatto ridicolo Shawn"- appoggio la mia mano libera sulla sua spalla per consolarlo, ma sotto il mio tocco subito il suo corpo s'infiamma lo percepisco nonostante i vestiti.
Mi metto in bocca velocemente l'ultimo boccone di pizza che avevo in mano e con la voce impastata gli chiedo:- Tu suoni e io canto d'accordo?-SHAWN
-" Va bene"- seguo Camila che si è già seduta sul divano emozionata. I miei occhi seguono ogni suo singolo movimento: raddrizza la schiena, si schiarisce la gola e sposta i capelli dietro le orecchie. Un ciuffo però le rimane davanti al viso sulla guancia e automaticamente glielo sistemo insieme agli altri. I nostri occhi tornano a incrociarsi, ma lei decide subito di non cascarci e mi invita a sedere vicino a lei. Sospiro, rassegnandomi all'idea che ha bisogno di tempo.
-" Direi di iniziare con il nostro pezzo forte!" Esclama lei eccitata, ma io non la seguo.
-" Qual è il nostro pezzo forte?- Le domando.
-" Andiamo! Con che canzone ci siamo esibiti da Picor la prima volta?"
The A Team di Ed Sheeran. È incredibile pensare a quel giorno, quella è stata la prima volta che mi sono sentito vivo dopo tanto tempo e tutto grazie a lei e...all' alcool.
Le rispondo con uno sguardo divertito, ma anche gioioso. Gioioso di sapere che anche lei non ha dimenticato quella giornata.
Inizio a suonare qualche accordo, ma dire che la chitarra è scordata è poco.
-" Ops, non tiravo fuori questa chitarra dall'armadio da almeno due anni... Le chiavi del Mi e del Sol sono saltate è impossibile ottenere un buon suono". Mi dispiace, che figura di merda, non me ne ricordavo! Maledizione.
-" Stai tranquillo la musica non è solo ciò che ha un bel suono, musica è tutto ciò che fa nascere emozioni in noi. La tua chitarra è scordata, ma sarà ottima per fare uscire tutta la merda che abbiamo in circolo nel sangue".
-" Cosa intendi?"
-" Suona Shawn cazzo! Fai uscire tutta la rabbia che ti scorre nella vene, tutta la tristezza che ti riempie i polmoni e tutta la vergogna che ti occupa la mente. Suona come se non ci fosse nessuno ad ascoltarti e urla quanto ti pare. Chissenefrega se la chitarra è scordata, facciamo un po' di casino che dici?"
È straordinaria la capacità di questa ragazza di trovare una soluzione per tutto, tranne che per sè stessa.
Dopo qualche attimo di esitazione, mi lascio convincere. Mio padre mi ha sempre presentato la musica come un'inutilità e il mestiere da musicista come un lavoro povero, eppure non vedeva che gli artisti sono ricchi nell'animo non nel portafogli.
-"Ci sto". Tiro un respiro profondo che mi gonfia il petto e mi lascio andare.Avete presente quel mondo in cui ho avuto la sensazione di essere catapultato quella volta da Picor? Beh, ci sono tornato.
Io e Camila iniziamo a fare confusione come non avevo mai fatto. Muovo le dita sulla mia chitarra scordata con tanta forza che d'un tratto sento saltare le poche corde rovinate che rimanevano. Camila invece continua a cantare indisturbata, o più precisamente, urla le parole della canzone cambiando la melodia o saltando delle frasi. Rimaniamo in piedi, con gli occhi chiusia urlare e a saltare per la stanza con un sorriso beffardo stampato in faccia. Ai vicini che ci guardano dalla finestra del palazzo di fronte sembriamo solo due ragazzi ubriachi di Coca-Cola e d'amore, ma dentro il fiume delle nostre emozioni è in piena.
Dopo minuti eterni , senza smettere di suonare apro gli occhi, vedo Camila in piedi sul divano, mentre calpesta gli orribili cuscini arancioni di zia Rita senza preoccuparsene. Guardo i suoi capelli bagnati dal sudore agitarsi come fosse una rockstar nel pieno del concerto.
Improvvisamente mi fermo e lascio la chitarra a terra. Camila apre lentamente gli occhi confusa, ma continua a guardarmi sorridente. Le offro la mano con un gesto silenzioso, ma sicuro,per aiutarla a scendere dal divano. Una volta scesa la tiro davanti a me, le stringo la vita con le mie mani e poso la mia fronte sulla sua e le sussurro dolcemente all'orecchio:
"It's too cold outside for the angels to fly...rimani a dormire qui stanotte Camila. Ti prego." *
Camila stringe la braccia intorno al mio collo, si alza sulle punte dei piedi e mi lascia un bacio paziente sulla fronte. Con il dito mi solleva il mente in modo da guardarla negli occhi e poi torna a disegnare dei piccoli cerchi sulla mia testa.
"Buonanotte Shawn, grazie per la serata".
Si scioglie dal mio abbraccio, prende il cellulare che aveva posato sul mobile, apre la porta ed esce senza voltarsi, come costringendo se stessa a farlo per il bene di entrambi.
Il rumore dei suoi tacchi che scendono le scale si fa sempre più lontano, il profumo d'arancia dei suoi capelli pian piano abbandona la stanza, che senza di lei e il rumore della sua risata mi appare cosí vuota.Ed io sono rimasto cosí a lungo, a fissare quella porta chiusa, sperando si aprisse d'improvviso e apparisse un angelo, il mio angelo che voleva tornare da me.
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*it's too cold outside for the angels too fly è un verso della canzone The A Team di Ed Sheeran.
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Bad reputation
Fiksi PenggemarLui è il classico bravo ragazzo con una polo, dei libri in mano e ottimi voti. Lei è eccentrica, arrogante e maledetta con una grande passione per la musica e per l'alcool. Due ragazzi che non si erano mai visti prima, scoprono di aver condiviso un'...