Paura di innamorarsi

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                                    SHAWN
Quindi io e Camila lavoriamo entrambi da Picor e non ci siamo mai incontrati?  Effettivamente io svolgo il turno serale, mentre lei lavora lí fino alle 15 per il pranzo.
Questa novità mi ha lasciato del tutto spiazzato. Da un lato sono puramente felice perchè ecco...non so che intenzioni abbia Camila con me, non ho idea se adesso si alzerà da questa sedia, uscirà di casa come l'ultima volta e non ci rivedremo più o se al contrario al mio rientro la troverò ancora qui stesa sul mio divano a suonare la chitarra. L'unica cosa che so con certezza è che ormai abbiamo condiviso tanto e non voglio rompere completamente i nostri rapporti. Mi piacerebbe continuare a frequentarci e lavorando entrambi da Picor  potrei farmi cambiare il turno e vederla ogni giorno a pranzo. Dall' altro lato però ho paura. Paura che Camila mi influenzi negativamente, che il suo spirito libero mi frantumi il cuore passando ogni giorno insieme a lei. Ho paura che la sua risata possa diventare la mia droga preferita e il suo corpo la medicina di cui ho bisogno al tempo stesso. Ho paura di innamorarmi di lei.

Cosí mi ripetevo, non capendo, o meglio, non volendo capire che me ne ero già innamorato perdutamente quella sera sotto la pioggia.

"D'accordo...allora ti va andarci stasera?" Le dico.
"Ma non sei di turno stasera?" Mi risponde lei. Deduco che lei sappia che lavoro lí anch'io.
"Come fai a saperlo?" Io non avevo idea che lei lavorasse lí quindi la domanda mi sorge spontanea.
"Beh ho data un'occhiata alla bacheca degli orari una volta per controllare se mi avevano cambiato il turno e per caso mi sono imbattuta nel tuo nome".
Io non ho mai guardato quella bacheca perchè se si verifica qualche cambio me ne informa subito Guillerme per telefono.
-"Oggi dirò al capo di essere malato..."
-"Quindi mi stai invitando ad un appuntamento signor. Chelsea Boots?" Mi chiede lei con il sorriso sotto i baffi.
"Beh non lo chiamerei appuntamento insomma...Possiamo fare quello che vuoi, mangiare, bere, guardare un film, cantare...non saprei" parlo velocissimo senza respirare. "Era una banale idea per passare del tempo insieme per conoscerci meglio non so...che ne dici?".
                                     CAMILA

Shawn si gondola sui talloni e si gratta la testa con la mano. Guarda in basso per non incrociare il mio sguardo. È cosí carino quando si imbarazza.
"Certo, mi pare un'ottima idea." Dico alla fine è lui tira un respiro di sollievo. "Perchè non ordiniamo una pizza qui a casa tua verso le otto? Poi prenderó un taxi e torneró nel mio appartamento." Mangiare una pizza a casa di un ragazzo mentre guardiamo un film sul divano sarebbe la cosa piú normale che io faccia da anni.
"Tranquilla puoi fermarti qui anche stanotte. Non ho impegni domani mattina." Mi risponde subito Shawn. Avrà sicuramente parlato senza riflettere, spesso capita anche a me: è come se il cuore avesse troppa fretta di rispondere e di conseguenza decide di non consultare prima  il cervello e permette alle parole di uscire per poi scomparire nell'aria. Meglio cambiare argomento altrimenti dirà altre cose di cui potrebbe pentirsi.
-Shawn si sono fatte quasi le nove ...non sei in ritardo per la scuola?-
Shawn guarda confuso l'orologio che ha al polso, gli si spalancano gli occhi.
-"Cazzo hai ragione!"- urla in preda al panico e speditamente si sfionda in camera sua per vestirsi e mi lascia in cucina a ridere da sola come una bambina, avvolta in un asciugamano, con i capelli bagnati e una tazza di caffè fumante tra le mani.

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