Mi sono innamorato di lei

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CAMILA
Shawn allunga la mano sinistra, appoggia il pollice sul mio viso e con dolcezza quasi paterna mi asciuga le lacrime che continuano a scorrere.
Il suo tocco è delicato sulla mia pelle bagnata, le dita rese ruvide dai calli della chitarra non si staccano dal mio collo e il suo pollice continua ad accarezzarmi la guancia con dei movimenti circolari.
Chiudo gli occhi e per la prima volta mi lascio cullare dall'amore di qualcuno. Nè mia madre nè tantomeno mio padre sono stati genitori affettuosi, mia sorella, per quanto mi volesse bene ,era piú grande, aveva la sua vita, i suoi impegni e altre persone da amare quindi non mi dedicava molte attenzioni e ormai comincio a pensare che anche quelle di Andrew fossero centrate a un secondo fine.
Dopo qualche attimo il pollice di Shawn si ferma, io automaticamente spingo il viso contro la sua mano come un gatto che chiede altre coccole alla mano del suo padrone, però non ricevo nessun segno di rimando e allora apro gli occhi: il viso di Shawn è a un centimetro dal mio, lo sguardo puntato sulla mia bocca, le punte dei nostri nasi si toccano, le sue labbra sottili e rosee che si protendono verso di me.
Ed ecco che in un attimo da una risata, da un pianto, da un abbraccio ,da una carezza si passa a un bacio.
La sua bocca morbida, calda sfiora la mia con morbidezza. Metto le mani sulle sue guance e lo avvicino ancora di piú a me. Il bacio rimane tranquillo, leggero e delicato come non l'avevo mai provato. Di solito mi abbandono alle sensazioni, a quello che mi dice di fare il mio corpo, ma stavolta è diverso anzi... è sbagliato e me ne rendo conto appena le nostre lingue iniziano a intrecciarsi l'un l'altra.

-Shawn aspetta...- sussurro ancora con gli occhi chiusi, staccandomi lentamente da lui e lo respingo posandogli le mani sul petto.

-Camila Io...- sussurra lui con un filo di voce, ma non si allontana, il suo viso sempre pochi centimetri dal mio.

-Cosa stiamo facendo? Noi non possiamo- Mi giro verso la televisione, allontanando i nostri volti lasciando in mezzo una distanza dura da colmare.

-Non possiamo, ma vogliamo- risponde lui.

-Ti sbagli, io non lo voglio-. Invece lo voglio.
È da bambini nascondere la verità, conosco Shawn solo da una settimana eppure lo sento vicino. Mi ha protetta e aiutato pur non sapendo chi stesse accogliendo nella sua casa. Inizialmente lo consideravo un tipo a caso incontrato in metro e poi in un bar, ma in questura mi sono accorta che lui era stata la prima persona a complimentarsi con me in modo sincero per una mia canzone e in quel momento era l'unica persona che sentivo mi potesse salvare. Stando ai fatti però la relazione con Andrew è finita ieri notte, lo so guardando indietro mi sembra che non sia mai iniziata, ma comunque sia non mi sento pronta a rientrare subito in una relazione, cazzo per quanto io possa essere stronza non voglio giocare con i sentimenti delle persone, sopratutto se si tratta di Shawn.

-Senti Shawn...non voglio illuderti quindi saró sincera: il mio cuore ha deciso di chiudere la storia con Andrew solo 24 ore fa. Lui era il mio unico punto di riferimento perciò adesso mi sento persa e confusa, come una nave in mezzo all'oceano pronta a naufragare senza ancora. Credimi per chiarirmi le idee avrei solo bisogno di una scopata occasionale, di quelle che non sai neanche il nome di chi hai dentro, ma so per certo che con te sarebbe diverso...-

SHAWN

I pensieri di Camila sono confusi, in disordine e occasionali come le scopate cui è abituata.
Non la capisco...la prima sera a casa mia ha cercato di sedurmi, quando è finita in questura è stata lei ha richiamarmi, nella doccia si è mostrata nuda davanti a me e poi quelle domande in macchina. Insomma mi parevano chiari segnali di...beh ecco...amore? Forse li ho interpretati male. O forse semplicemente lei si è divertita a prendersi gioco di me. Cosa cazzo vuol dire che con me sarebbe diverso scopare?!

-Scusami...pensavo lo volessi anche tu- nella mia voce c'è un misto di imbarazzo, rabbia e rassegnazione.
-No Shawn non fraintendermi- si affretta lei a rispondere. -La mia vita è un casino e ci ho trascinato la mia famiglia e Andrew involontariamente e hanno sofferto tutti per causa mia. Sono come un uragano che passa, scompiglia tutto, ti incasina la vita e poi se ne va in un battere di ciglia. E non mi piace affatto esserlo. Ho voglia di cambiare. Ricominciare da zero. E sento che tu potresti essere la mia nuova ancora nel mezzo mare, ma ho bisogno di tempo. Quando ti ho conosciuto non avrei mai pensato che saremmo arrivati a questo punto, due settimane fa neanche avevo idea di chi fossi, sei spuntato come un fungo nella mia vita, eppure sento che sei la mia ultima possibilità di redenzione.-

E quando Camila disse queste parole capii che in fondo ci saremmo salvati a vicenda.

-D'accordo...grazie della sincerità- le rispondo.
-Figurati-
I nostri volti prima vicini ora sono distanti, gli sguardi che prima si incrociavano senza distogliersi un secondo ora sono persi nel vuoto e le labbra non si sfiorano più.
Non ho ancora compreso che sentimenti prova nei miei confronti e in fondo neanche lei. È molto confusa, forse più di un amante ha bisogno di un amico in questo momento. E ancora più di un amico ha bisogno di tempo, ma quello, si sa, non è mai abbastanza. E poi io...perchè l'ho baciata cosí d'impulso? Di solito non faccio mosse cosí avventate, ma l'ho vista cosí volubile e fragile in quel momento, cosí piccola tra le mie braccia, cosí dannatamente bella nonostante il viso arrossato dal pianto che non ho resistito.

-Comunque prima hai detto delle parole meravigliose e davvero azzeccate sul mio conto...- dice Camila dopo qualche attimo di un silenzio assordante.
-Mi dispiace se ho detto qualcosa che ti ha potuto ferire- mi affretto ad aggiungere.
-No assolutamente...faccio solo fatica ad ammettere che hai ragione. Per anni ho portato tanti pesi sulle spalle, ma non ho mai trovato qualcuno con ci dividerli, ho finto di non averne bisogno di nessuno per talmente tanto tempo che alla fine mi sono autoconvinta che fosse vero, invece mi sbagliavo...di grosso-.
-Sai quella sera in metro, la prima volta che siamo visti, c'era una signora seduta di fianco a me: una giovane donna dal viso spento e sporco. Portava in grembo un bambino. Ecco io non conosco il nome di quella donna, nè tantomeno la sua battaglia, eppure ogni sera prego perchè riesca a vincerla. Con questo voglio solo dirti che se me lo lascerai fare trasporterò con te il peso che hai sulle spalle, ma se al contrario non me lo permetterai, io lo farò lo stesso in modo silenzioso, senza farmi notare, ma lotterò per te e con te-. Ha parlato il mio cuore con i suoi battiti veloci e adesso faccio dei respiri lenti per placarlo.

-Shawn...non pensare che dopo queste meravigliose parole mi lascerò avvicinare più facilmente-

-Non l'ho mai pensato. Tu e la parole "facile" non potete stare nella stessa frase, ma una cosa te la prometto: ti salveró, non ti lasceró naufragare-.
Restiamo con gli sguardi fissi nel vuoto per altro tempo: lei incredula ti aver ascoltato parole cosí sincere, io incredulo di averle dette.
Lo Shawn che conoscevate, quello calcolatore, abitudinario, pessimista e pauroso è stato rimpiazzato da uno nuovo che lotterà duramente per fare innamorare la ragazza che ha di fronte. Perchè si, quello che provo per Camila è amore: mi sono innamorato della sua stronzaggine, della sua simpatia, della sua voce, delle sue lacrime, della sua schiettezza, del suo corpo, di lei.

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