Lasciati andare

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Sarà almeno all'ottavo bicchiere e il ragazzo non smette di versargli altri alcolici!
Devo riprendere il controllo della mia mente è valutare la situazione oggettivamente. Non posso permettere che una ragazza si ubriachi talmente tanto alle quattro di pomeriggio, devo dirglielo per principio, tra qualche anno saró ufficialmente un medico e sono abbastanza sicuro che i dottori sconsiglino di bere troppo...Poi deciderà lei cosa fare: se smetterà di bere e inizierà a fidarsi di me saró ben contento di aiutarla, altrimenti usciró da questo ristorante per non rientraci mai più e non vedró più questa ragazza di cui non conosco neanche il nome...è una perfetta estranea! La mia vita andava alla grande prima di lei e continuerà dopo, uno stupido incontro con una ragazza non mi stravolgerà mica la vita.

Mai dissi una bugia più grande.

"Ehi, scusa se mi permetto, ma non ti sembra di aver bevuto abbastanza?"
Non mi risponde e neanche mi guarda, sembra come non mi avesse sentito.
Ripeto a voce più alta: " Hai bevuto abbastanza per oggi!"
Ancora non mi calcola. " Ragazza coi capelli blu? Sto parlando con te!"
" Stalkerrrrr non pensavo ti stessi rivolgendo a meee ahaha". Ha la voce impastata dall'alcool, peró continua a parlarmi: " Perchè continui a chiamarmi ragazza dai capelli blu?! Anch'io ho un nome!"
" Non me l'hai voluto dire, ricordi?"
"Si" e mi tocca il naso col dito indice. Come dovrei interpretare questo gesto???? Ma poi ricordo...è ubriaca.
"Vuoi saperlo il mio nome?"
Non so se voglio saperlo in realtà...
" Si dimmelo". Ok ha vinto la parte che desiderava conoscere la sua identità, la parte più grande.
" Mi chiamo Camila" e affermandolo inizia a ridere. Ha un sorriso così caloroso che quasi mi trovo costretto a girarmi per non fare figure da scemo.
CAMILA
Siamo seri?! Davvero sono seduta vicino a un ragazzo che non tiene una bottiglia di Wisky in una mano e una canna nell'altra?! Sono caduta proprio in basso...
Penso siano queste le "brave persone" che il mio donatore di sperma vorrebbe che io frequentassi...Ma io non sono perfetta come mia sorella purtroppo!
Che palle! Questo stalker, come ha detto che si chiama? Sasha, Shen, Shawn? Non mi ricordo. Che cosa fa per divertirsi?! Gioca a bocce co i vecchi? Perchè sono pronta a scommettere che un paio di bocce vere non le abbia mai viste.
Mi dispiace lasciarlo lì a fissarmi mentre butto giù un bicchiere dopo l'altro e lui tiene in mano il suo bicchiere d'acqua gassata ancora pieno, ma il mio cervello necessità di staccare la spina per qualche ora.
Comincia a girarmi la testa...Ho smesso di contare i bicchieri che il mio amigos mi ha versato dal terzo. Finalmente sento il bruciore familiare del liquore in gola. Fa schifo, ma ne voglio ancora, ne ho bisogno per scordare quello stronzo di Andrew.
" Camila, posa quel bicchiere..." mi minaccia lui abbassandomi delicatamente il braccio con la mano.
" Io bevo quanto voglio hai capito, sono un'adulta non ho certo bisogno del paparino".

SHAWN
In questo momento mi pare tutto tranne che un'adulta. Si sta comportando da ragazzina...Scommetto che non si è mai posta il problema di costruirsi un futuro con fatica e sacrificio in maniera indipendente, probabilmente i suoi saranno miliardari, con un super attico e proprietari di immense aziende perciò non deve preoccuparsi se finisce nei guai perchè tanto c'è il papino a tirarla fuori sfoderando i suoi soldoni. Sono sicuro che fa tanto la dura e quella pronta a tutto solo per apparenza, ma in fondo non sa nulla della vita.
"Shen, Shawn, Sasha emm...stalker è più facile da ricordare. Ho voglia di cantare lo sai?
"Mi chiamo Shawn!"
...Aspetta un attimo, cerco di focalizzarmi sulla seconda parte della frase: " Hai detto cantare? Qui? Adesso?"
Beve l'ultimo goccia di un bicchiere prima di rispondermi: " Si esatto!"
Non ho il tempo di ribattere e di spiegargli i motivi per cui è una pessima idea, che già si sta alzando. Barcolla e rischia di cadere, si appoggia a me. Ride e tira fuori la chitarra dalla custodia, se la mette al collo e inizia a strimpellarla a caso, provando a cantare con quella strana voce sporca.
" Gente aprite le orecchie! Adesso mi esibirò con il mio ami...con questo ragazzo in una performance che non dimenticherete tanto facilmente."
Questo è poco, ma sicuro, farfuglio tra me e me.
Camila torna vicino a me e mi sussurra all'orecchio: "La conosci "The A team" di Ed Sheeran?"
" Si certo è una delle mie canzoni preferite"
"Favoloso" esclama lei come se fosse al settimo cielo.
Nel frattempo il locale si è riempito e in questo momento vorrei sprofondare nel pavimento poichè mi sento tutti gli occhi addosso. Dobbiamo andarcene.
Intanto che elaboro un piano per uscire di qui, ovviamente portando con me Camila, sento il ragazzo del bancone che,mentre pulisce un bicchiere, esclama: " La tua ragazza è proprio forte amigo!"
Sto per replicare che quella non è affatto la mia fidanzata, ma appena mi giro vedo Camila sopra un tavolo che canta a squarciagola con una tortilla in mano a mo' di microfono e insieme a lei tutta la gente batte a tempo le mani.
Io sono semplicemente sgomento. Non so più cosa fare dire. Cosa dovrei fare in una situazione del genere? Dovrei intervenire o lasciarla cantare su quel tavolo? Magari qualcuno potrebbe prenderla per pazza. Perchè mi importa cosí tanto di questa ragazza ubriaca? A chi interessa se si fa male, o se la sgridano per il suo comportamento, tanto io NON LA CONOSCO MINIMAMENTE, quindi non possono lamentarsi con me.
" Dai veloce Sasha Stalker! La canzone sta finendo!"
Non ha neanche iniziato...
Scendo dallo sgabello e mi avvicino lentamente ,al tavolo dove Camila è salita, senza fare movimenti bruschi, come quando sei vicino a un animale feroce e imprevedibile e non sai come comportarti perchè temi le sue reazioni. A quel tavolo, tra l'altro, stava mangiando una coppia di anziani che però sembrano divertirsi quanto lei.
"Camila non mi sembra il caso..." Comincio.
"Non fare il guastafeste! Tieni prendi la mia chitarra" Dice sfilandosela dalla schiena. " Hai detto che sai suonarla, no?"
"In realtà non l'ho mai detto..." Non l'ho mai confessato a nessuno, ma effettivamente ho sempre amato la musica e so suonare la chitarra. Lei questo come lo sa? Ah giusto... è ubriaca mi ripeto, avrà tirato a indovinare.
Da piccolo mi sarebbe piaciuto prendere lezioni di musica, ma mio padre ripeteva sempre che quest'ultima era un sogno astratto, un'utopia priva di qualsiasi stabilità economica. Solo una ruota della fortuna dove c'entra ben poco la bravura, la costanza o l'impegno perchè musicista o ci nasci oppure non lo diventerai mai e lui mi ripeteva continuamente che io musicista non ci ero nato. Sebbene mio padre si impegnasse ogni giorno di più per far crollare i miei sogni, io pian piano ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta, finchè un giorno, dopo cena, mentre stavo cantando "Give me love" di fronte a mia madre, lui entrò nella camera e con un gesto furioso mi strappò lo strumento di mano e lo lanciò sull'armadio, distruggendolo. Poi uscí senza dire una parola. In seguito a quell'episodio giurai di non prendere più una chitarra in mano per il bene mio e di mia madre. Quello fu in giorno terribile perchè a causa di mio padre, che non riuscirò mai a perdonare, successero altre cose che vorrei dimenticare, ma mi è davvero impossibile.
"Allora?! Il pubblico sta aspettando!" Mi ricorda Camila.
Lasciati trascinare dalle corde, come diceva mia madre, fai tuo lo strumento e dimentica il resto.

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