La giornata era andata bene.
Eravamo tutti molto felici, e allo stesso tempo stanchi, e ci stavamo dirigendo lentamente al van che ci avrebbe riportati a casa.Quando io, Peia e Aurora attraversammo il parcheggio gli altri erano ancora leggermente distanti, e noi stavamo parlando di quanto sarebbe stato figo farci un viaggio tutti insieme. Anche se, ad essere onesto, non riuscivo a smettere di pensare a come sarebbe stato sentire la pelle bagnata di Lele a contatto con la mia.
D'un tratto i miei pensieri vennero risvegliati da una voce, che non conoscevo, ma che da quel poco che aveva detto mi aveva già dato fastidio.
"Proprio belle voi due eh"
Guardai quel tipo in cagnesco e gli rivolsi un'occhiataccia che, se avesse potuto, lo avrebbe incenerito.
"Scusa?" Dal tono di Peia capii che quella situazione sarebbe degenerata di lì a poco, perché infatti, proprio come mi aspettavo quel coglione le poggiò una mano sulla spalla e le sorrise "Ho detto che siete belle piccola. Ti spiace?" E a quel punto non ci vidi più.
Mi avvicinai a lui e gli sollevai la mano dalla spalla della mia amica, per poi spingerlo "Senti coglione: nessuno aveva chiesto il tuo parere e soprattutto lei non aveva bisogno che tu mettessi le tue luride mani sulla sua spalla" lui mi guardò male e poi scoppiò a ridere.
E più lui rideva, più io ero tentato di saltargli addosso e prenderlo a pizze "Vuoi andartene?" Gli disse poi arrabbiata Aurora, ma lui non la ascoltò minimamente troppo preso a ridere di me. Amcora.
"Mi hai proprio stufato" lo spinsi di nuovo e lui andò a sbattere contro una macchina, ma subito mi guardò e mi afferrò per il colletto della maglia "Sei diventanto uomo in pochi minuti femminuccia?"
Le ragazze si avvicinarono e cercarono di togliermelo da dosso, ma lui non mi mollava, così io presi a dargli dei leggeri pugni sulle spalle e questo sembrò funzionare, perché lui mi lasciò, ma poi riprese a parlare con quella voce che detestavo.
"Se io ci provo con due ragazze tu devi farti i cazzi tuoi" e in quel momento fui davvero tentato di tirargli una testata, perché non poteva essere serio.
Non poteva."Non mi sembra il modo di provarci. Sei letteralmente sbucato dal nulla e hai cominciato a sparare cazzate. Mo vado da tu sorella e gli dico lo stesso" per quanto potesse sembrare strano, stavo cercando di mantenere il controllo, e nel frattempo continuavo a chiedermi dove cazzo fossero finiti i miei amici.
"Che succede qui?" Appena sentii la voce di Diego tirai un sospiro di sollievo e mi voltai nella sua direzione, mentre quel codardo cominciava ad allontanarsi "Io..me ne stavo andando" disse poi, prima di scappare via letteralmente correndo.
I ragazzi ci guardarono confusi, mentre Aurora e Peia cercavano probabilmente un modo tranquillo per spiegargli tutto bene, ma dopo più di cinque minuti mi stufai e cominciai a parlare "Quel coglione gli ha urlato addosso' " Aurora diventò paonazza in viso, e Peia mi accarezzò una guancia "Ormai é fatta Tanche" cercai di avvicinarmi alla portiera, ma qualcuno mi afferrò per una spalla e mi fece voltare nella sua direzione.
"Stai bene?"mi chiese Lele ed io sbuffai sonoramente "Io sto bene, ma quel coglione lo vorrei fare a pezzi" senza dire altro salii sul van e appoggiai la testa contro il finestrino "Eddai Tanche non fa così. Mica devi sta così per un deficiente simile" mi disse Valerio, ed io sbuffai "Ma me possono girà le palle se uno fa il coglione con le amiche mie?" Zoe mi guardò e annuí, per poi accarezzarmi una spalla "Ora però tranquillo. Ci siamo noi" Aurora e Peia imitarono il suo gesto e tutte e tre mi abbracciarono.
Non capii come, nel giro di pochi minuti vidi i miei amici crollare uno dopo l'altro.
Valerio si era addormentato per primo, seguito quasi istantaneamente da Zoe e Diego, che a loro volta furono seguiti da Aurora, Gian e P.Praticamente gli unici ad essere rimasti svegli eravamo io e Lele, e proprio mentre quel pensiero mi attraversava la testa portai lo sguardo su di lui, e lo scoprii a fissarmi con il labbro inferiore stretto tra i denti, e lo guardai dalla testa ai piedi, perché era letteralmente bellissimo.
Quando notai la testa dormiente di Aurora sulle sue gambe spostai lo sguardo da un'altra parte.
Mi infastidiva sapere di essere stato al suo posto, ma soprattutto mi infastidiva sapere che non ci sarei potuto più tornare. E non riuscivo nemmeno a capire perché, ma ero arrabbiato. Estremamente.
"Hey, che c'è?" Probabilmente fu perché lui sussurrò, ma io rabbrividii leggermente e socchiusi gli occhi "Niente..." gli dissi poi sussurrando a mia volta, e lui si morse nuovamente il labbro inferiore.
Perche?
Che avevo fatto io di male per ricevere quella tortura?
Non me lo meritavo..Ero certo che se avessi continuato a fissarlo probabilmente avrei finito con l'alzarmi e gli sarei quasi sicuramente saltato adesso, quindi per non cadere troppo nel ridicolo, decisi di appoggiare la testa sul finestrino e chiusi gli occhi con la speranza che magari addormentandomi i miei ormoni sarebbero tornati alla normalità.
Povero illuso.
L'unica cosa che riuscii a fare fu quella di chiudere gli occhi, e se devo essere onesto non sono ancora certo che quella sia stata una buona idea, dato che dal primo istante in cui i miei occhi si erano chiusi, immagini poco caste di me e Lele avevano cominciato a farsi spazio nella mia mente.
Avevo pensato di tutto: dal nostro primo bacio, quella sera dopo la litigata con il cugino di Giulia, e alla nostra discussione in merito a quest'ultima, ma soprattutto pensai intensamente al modo in cui avevamo, in un certo senso, fatto pace.
E poi c'era il matrimonio..Quel matrimonio ero certo che non lo avrei scordato. Mai e poi mai.
Perche quello non era stato solo sesso.
Era stato sentirmi suo.
Sentire che ci fosse qualcosa oltre all'attrazione fisica, anche solo per qualche ora.
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"It will be our secret"~ Tancredi Galli
FanfictionTancredi e Lele sono due semplici amici, che si trasferiscono insieme a Gian, Diego, Valerio e Zoe in Chillhouse. Delle circostanze ben precise, però, li porteranno ad avere un segreto molto importante: Tancredi e Lele riusciranno a mantenerlo?