18. Shock

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Bran, mentre preparava i drink ordinati dai clienti, fissava attentamente la folla di fronte a lui.

Aveva visto un ragazzo, un ragazzo che gli era molto familiare, ma non riusciva a capire ancora chi fosse. Eppure, continuò ad avere la sensazione di conoscerlo.

"Ehi, Bran, si può sapere cosa stai guardando?" gli domandò Simon.

Bran, senza guardare il suo amico in faccia, rispose continuando a svolgere il suo lavoro.

"Non lo so, ho visto un ragazzo e mi sembra di conoscerlo," parlò, posando sul lungo bancone a mezzaluna del locale, un drink fluorescente, ordinato da un ragazzo con delle ciocche arcobaleno tra i capelli biondi.

"È qualcuno che ti sei scopato in passato?" ipotizzò Simon.

Bran sbuffò e scosse il capo. "No, non è decisamente il mio tipo."

Bran aveva un debole per i twink, lo aveva sempre avuto. Il suo genere di ragazzo doveva essere biondo, bassino e magro. Poi, se avesse avuto anche gli occhi chiari e grandi, sarebbe stato perfetto.

Si aveva appena fatto l'identikit di Joel.

Quel ragazzo che continuava ad intravedere tra la folla era alto, aveva le spalle ampie da nuotatore, i capelli mori e lisci che gli ricadevano sulla fronte coprendogli gli occhi.

Era venerdì e il Red Moon stava per scoppiare. Bran era sudatissimo e sentiva i piedi che gli si stavano gonfiando come due prosciutti.

Prima o poi lui e Simon avrebbero lasciato quel lavoro e si sarebbero aperti finalmente un locale tutto loro. Un locale che avrebbe fatto seria concorrenza a Michael.

Era il loro sogno da raggiungere.

Si passò una mano sulla fronte sudata, sentì la bandana che quasi sempre portava sulla testa umida. Faceva troppo caldo lì dentro.

Poi, lo vide di nuovo quel ragazzo. Si stava avvicinando al bancone, sgomitando tra la folla di clienti su di giri di quella sera caotica.

Quando fu a pochi passi di distanza da lui, Bran riuscì a vedere i suoi occhi dalla forma particolare ed ebbe come un piccolo flashback, riuscendo finalmente a riconoscere quel ragazzo.

Gli fu di fronte, Bran lo osservò meglio da vicino e sì, era proprio chi pensava fosse.

Sbatté un paio di volte le palpebre, decisamente confuso.

Logan Spears. Il bastardo e omofobo Logan Spears era di fronte a lui, in un locale gay, che lo fissava con occhi incerti e le mani ficcate nelle tasche del pantalone dal taglio sartoriale che indossava.

Era un pantalone davvero troppo elegante per un locale informale come quello. Per non parlare della polo da riccone color menta che gli fasciava un bel petto ampio che sicuramente da ragazzino non aveva.

Bran non vedeva Logan da anni. Sapeva che era andato a studiare in Europa e null'altro.

"Penso di aver bisogno di una visita oculistica urgentemente," affermò Bran.

Logan accennò un piccolo sorriso di lato. "Ciao, Bran," disse.

"Ciao, Bastardo Logan Spears," ricambiò il saluto Bran.

Logan ridacchiò, sembrò un po' nervoso. "Okay, me lo sono meritato," replicò.

Bran, ignorando per un attimo i clienti che doveva continuare a servire, si appoggiò con i gomiti sul bancone e assottigliò lo sguardo in direzione di Logan. "Allora, Spears, cosa ci fa un bullo omofobo come te in un locale super gay come il Red Moon?"

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora