20. Colpe

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Bran odiava fare la spesa, ma almeno una volta alla settimana gli toccava l'arduo compito di dover riempire il frigo.

Se fosse dipeso da lui, avrebbero mangiato ogni giorno pizza surgelata perché era troppo pigro per cucinare.

Fortunatamente, c'era Simon che cucinava, però, se lui provvedeva al loro nutrimento giornaliero, a Bran toccava ogni tanto almeno fare la spesa.

Mentre spingeva il carrello, controllò sul telefono la lista della spesa che gli aveva mandato Simon.

"Allora... la pasta l'ho presa, pomodori, zucchine, funghi, insalata, banane e mele... okay," mormorò tra sé e sé.

Infilò nel carrello un paio di scatole di cereali, il preparato per i pancake - anche se Simon lo odiava, ma Bran ci tenne a ribadire la sua pigrizia in cucina, non li avrebbe mai fatti partendo da zero -, prese anche una confezione di cracker Goldfish perché piacevano a Joel.

"Pollo e hamburger... dove si trova la carne in questo dannato supermarket?"

"O'Neil, adesso parli anche da solo?"

Bran voltò il capo verso la persona che gli aveva parlato.

"Spears, non sarai mica diventato uno stalker?"  domandò, a sua volta.

Bran non era ancora certo della buona fede del suo ex compagno di liceo. Non si diventava una brava persona da un giorno all'altro perché il lupo perdeva il pelo, ma non il vizio.

Per come la vedeva lui, le persone facevano fatica a cambiare.

Logan Spears ghignò e si avvicinò a Bran, spingendo davanti a sé il suo carrello della spesa ancora vuoto.

Allora, o era diventato improvvisamente un bravo attore o, forse, qualcosa in lui era sul serio cambiata perché quel ghigno era diverso. Non gli sembrò maligno.

"No, Bran. Sono e sono stato tante cose, ma stalker non è mai rientrato nella lista dei miei pregi," rispose Logan.

"Non ti vedevo in giro da anni, Spears, mentre ora, in poco più di una settimana, ti ho incontrato ben tre volte. Sono state davvero tutte casualità?"

Logan Spears si tolse il ciuffo di capelli dagli occhi con il dorso della mano e guardò attentamente Bran.

"Sì, tranne la prima volta al Red Moon. In giro, ho saputo che tu e Simon lavorate lì, così mi sono fatto coraggio e sono venuto al locale per provare in qualche modo a chiedervi scusa. Sono stato davvero un figlio di puttana al liceo, Bran."

Bran fissò negli occhi Logan, il ragazzo mantenne senza esitare il suo sguardo.

Stava dicendo la verità? Qualcosa puzzava in quella storia e Bran voleva arrivare fino alla fine. La sua curiosità prima o poi lo avrebbe ucciso.

"Finiamo questa spesa, Spears. Il supermarket non è un luogo adatto per questo genere di chiacchierate. Ho bisogno di un caffè."

Logan capì al volo ed annuì, a Bran sembrò addirittura... sollevato. "C'è la caffetteria qua di fronte."

***

Quando ebbero tra le mani i loro due caffè e Bran ne prese un sorso, finalmente poté fargli quella domanda che gli stava tormentando il cervello da quando lo aveva rivisto la prima volta.

"Dunque, Spears, quando eri in Europa una notte ti è venuta a trovare la fatina dei finocchi?"

Logan ridacchiò e Bran rivide quel rossore così ambiguo colorargli le guance.

"Hai sempre avuto uno strano senso dell'umorismo."

Bran fece spallucce. "Dico solo quello che penso."

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora