26. Paramedico sbronzo

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Bran stava per avere un infarto.

Guardò Simon che si avvicinava, più minaccioso che mai, e non seppe con precisione se stava guardando peggio lui o Logan che si stava alzando, un po' barcollante, da terra.

"Cosa cazzo avete in mente, eh?"

Non aveva mai visto il suo migliore amico così arrabbiato.

Bran non sapeva nemmeno come giustificarsi perché era avvenuto tutto troppo velocemente. Non ci aveva capito un cazzo, porca troia.

Lui non voleva baciare Logan, lo aveva preso alla sprovvista.

"Io... ecco, io... ho fatto una cazzata," biascicò Logan, passandosi freneticamente le dita tra i capelli, che gli spararono in tutte le direzioni.

"È ubriaco, Simon," furono le prime parole che riuscì a cacciare fuori Bran, da quando Simon era arrivato.

Il suo migliore amico lo fulminò con gli occhi, sembrarono due carboni ardenti. "Ti sembra una giustificazione? Potevi bloccarlo."

Bran si agitò maggiormente. "Cazzo, Simon, mi ha preso alla sprovvista! Mi ha detto che al liceo gli piacevo, che prova ancora attrazione per me e mi ha baciato!"

"Tu non mi hai voluto credere quando ti dicevo che flirtava!" sbraitò Simon.

"Io... scusatemi... Oddio, penso di dover... vomitare."

Simon e Bran si voltarono giusto in tempo per vedere Logan accovacciarsi e vomitare i tre ettolitri di alcool che aveva tracannato da quando era arrivato al Red Moon.

"Porca troia, che schifo," affermò Simon, girando di scatto la testa da un altro lato.

Bran sospirò, tutte a lui capitavano.

"Non sta bene, dobbiamo portarlo a casa," disse. Simon lo guardò peggio.

"Non solo ti ha baciato contro la tua volontà, adesso vuoi anche aiutarlo?"

Bran si avvicinò a Logan, lo aiutò a mettersi di nuovo in piedi e lo vide pulirsi poco elegantemente la bocca su una manica della camicia. Lo fece poggiare con la schiena contro il muro e si assicurò di non vederlo entro due secondi con la faccia spiaccicata a terra.

Dovevano farlo santo.

"Simon, te lo ripeto: Logan non sta bene, ha qualcosa che non va. E non dipende solo dalla sbronza. Da quando sei diventato così bastardo? Ti stai comportando come faceva lui al liceo, quando aveva sedici anni e la testa incasinata da tutte le sue cazzate omofobe."

Simon irrigidì le mascelle, Bran sentì gli ingranaggi del cervello del suo migliore amico lavorare alla massima potenza.

Sbuffò e gli puntò un dito contro. "Mi devi un grosso favore, Bran. Ed inizia pure a pensare a come dire tutto quello che è successo a Joel."

Bran non voleva ancora pensarci o sarebbe davvero morto di infarto a ventitré anni.

***

Il mattino seguente, quando Bran si svegliò, anzi, quando si alzò dal letto - perché non aveva chiuso occhio - e andò in cucina, trovò Logan, già in piedi, intento a preparare la colazione. Aveva trascorso il resto della nottata sul loro scomodissimo divano.

"Ti riprendi velocemente dalle sbronze."

Logan sussultò e si girò di scatto verso Bran, occhi sgranati e spatola per girare le uova in mano.

"Scusa, non volevo spaventarti."

Logan scosse il capo e ritornò a cimentarsi con i fornelli della piccola cucina di Bran e Simon.

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora