25. Non sono ubriaco

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Alla fine del frenetico pomeriggio passato in ospedale, dopo essersi accertati che Sabrina e il
piccolo Jake fossero in perfetta salute, Bran e Simon dovettero lasciare l'ospedale sia perché c'era davvero troppa gente e gli infermieri si stavano innervosendo dato che facevano troppo baccano, sia perché dovevano attaccare, come sempre, il turno al Red Moon.

Alla fine, era riuscito a raggiungerli anche il professore. Anche a Wesley, dopo aver visto il piccolo tra le braccia di Sabrina, una piccola dose di pianto era sfuggita al suo controllo.

Bran aveva resistito, ma anche lui era stato ad un passo dal frignare a dirotto come il suo ragazzo, che aveva quasi allegato l'ospedale.

"Mio cugino è il bambino più bello del mondo," affermò Simon, sorridendo quasi come uno psicopatico, quando uscirono dalle mura leggermente asfissianti dell'ospedale.

"Sei di parte. Potrebbe essere nato con tre occhi, ma per te risulterebbe sempre bellissimo," gli rispose Bran.

Simon gli fece una linguaccia. "È bellissimo e basta. Vero, Wes?"

Il professore fissò il suo ragazzo e annuì. "Verissimo, Simon."

Il professore aveva capito presto che a Simon bisognava in ogni caso acconsentire altrimenti si sarebbe trasformato nel peggiore dei rompipalle.

Anche se il bambino di Sabrina e Annie era effettivamente bellissimo.

Per raggiungere il parcheggio dell'ospedale dovettero passare dinnanzi al pronto soccorso e, nemmeno se avesse voluto farlo apposta, vicino ad un'ambulanza, che parlava con un paio di colleghe, c'era il peggior tormento di tutti di quel periodo.

Logan, ovviamente, li notò, si scusò con le sue colleghe e andò in contro a Bran, Simon e Wesley.

"Oddio, e che palle," borbottò Simon.

"Buono," gli disse il professore, come se stesse parlando con un cane.

Logan gli arrivò di fronte, sorridendo felice come se davanti avesse avuto i suoi più cari amici.

"Allora, come stanno Sabrina e il bambino?" domandò.

Simon sbuffò per l'ennesima volta. "Benissimo, Logan. Però, devo ancora capire come fai a starci sempre tra i piedi."

"Gesù, Simon," sospirò il professore.
Bran scosse il capo, Simon non sarebbe mai stato capace di fare buon viso a cattivo gioco. Il
suo migliore amico era troppo trasparente.

"Simon, sono un paramedico e voi siete in un ospedale, questo è il posto dove lavoro quindi credo che sia stato più che normale incontrarmi," replicò Logan.

Ahimè, il suo discorso non faceva una piega.

Simon assottigliò lo sguardo, gli occhi quasi sempre truccati di nero che tentavano di essere minacciosi. "Lo ripeterò fino alla nausea: non mi fido di te, Spears. Me lo sento nelle palle che stai tramando qualcosa. Per come la vedo io, le persone possono al massimo migliorare, ma mai cambiare del tutto."

Logan alzò gli occhi al cielo e per una frazione di secondo incrociò lo sguardo con Bran.

L'ex bullo omofobo del liceo aveva davvero flirtato con lui e ciò lo faceva rabbrividire. Era una storia quasi paranormale.

"Simon, pensa quello che vuoi. Mi sono presentato al Red Moon, in un locale super gay, come diresti tu, per chiedervi scusa dopo anni passati a tormentarmi e se proprio ti interessa saperlo, mi sono anche fatto scopare da un silver fox proprio quella stessa sera. Mi piace anche il cazzo e finalmente l'ho accettato. Non so più come farti capire quanto mi dispiaccia per averti torturato con la storia della balbuzie e della tua omosessualità. Purtroppo indietro nel tempo non si può tornare. Non mi credi? Amen, Simon. Me ne farò una ragione."

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora