21. Oh, mio Dio!

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Quando furono davanti la porta dell'appartamento che Bran condivideva con Simon, si voltò verso Logan.

"Non aspettarti una reggia," lo avvisò.

Logan se la passava bene. Se l'era sempre passata bene economicamente e a giudicare dagli abiti firmati che indossava, da giovane adulto se la passava anche meglio.

Scosse le spalle. "Mi aspetto solo che Simon non mi ammazzi."
Bran infilò la chiave nella serratura. "Non posso giurarti il contrario."
Logan sbuffò. "Davvero rassicurante, Bran."

Sghignazzando un po' sadicamente, Bran aprì la porta del suo appartamento. Aveva dato una busta della spesa a Logan quindi appena furono dentro andarono a posarle sul piccolo bancone della cucina.

"Simon?" chiamò il suo amico.

Poco dopo lo videro sbucare in cucina, seguito da un professore alquanto imbronciato.

"Hai quasi trentatré anni, prof, credo sia normale," affermò Simon.
Wesley sospirò, le spalle afflosciate verso il basso. "Sono vecchio," si lagnò.
Simon roteò gli occhi. "Sei sexy, Wes."
"Tu non conti! Sei il mio ragazzo!"

Bran fece un paio di colpi di tosse per attirare l'attenzione. "Scusate... Tutto okay?"
Simon e Wesley spostarono l'attenzione su di lui.
"Wes ha due capelli bianchi. Sta avendo una crisi di mezza età anticipat... Ommiodio, Logan, che ci fai in casa nostra?"

Bran guardò Logan con la coda dell'occhio, si era irrigidito e forse si sentì anche troppi occhi puntati addosso.

Non lo aveva obbligato ad accettare l'invito a pranzo di Bran, che aveva solo voluto metterlo alla prova.

Logan aveva deciso di sua spontanea volontà di andarsi ad ammazzare nella tana di Bran e Simon.

"Ho incontrato Bran al supermarket, mi ha inviato a pranzare con voi," spiegò Logan.

Simon sgranò gli occhi, si mise le mani sui fianchi e quasi ruotò il capo di trecentosessanta gradi come un gufo verso Bran.

Assottigliò lo sguardo. "Lo hai fatto sul serio?"

Bran iniziò a cacciare le cose che aveva comprato per metterle a posto. "Se Logan è qui, significa che l'ho davvero invitato a pranzo. Cosa cucini?"

"Sei serio!?" Simon quasi squittì, la voce un acuto sottile, come quando si strusciava la sedia sul pavimento.

"Forse, dovresti ascoltare la sua storia come ho fatto io," rispose Bran che si sentì gli occhi di Logan addosso.

Lo guardò con la coda dell'occhio, gli stava dedicando uno sguardo strano, che Bran non voleva decisamente decifrare.

Simon incrociò le braccia al petto. "Io non voglio ascoltare nessuna storia."
Bran roteò gli occhi al cielo e andò a mettere latte e succo d'arancia in frigo.

"Non fare il bambino," lo ammonì.
Simon si infervorò, lo sguardo gli divenne fiammeggiante. "Il bambino?! Ti devo ricordare cosa ci ha fatto passare questo bastardo al liceo? Cosa ha fatto al tuo ragazzo?"

Non serviva che Simon gli ricordasse il calvario che Logan aveva fatto passare a Joel, il modo in cui lo aveva trattato.

Bran non voleva affermare di aver perdonato l'ex bullo del liceo, ne di fidarsi completamente di lui, ma voleva dargli un'occasione.

Capirà di aver fatto bene o di aver fatto un grandissimo sbaglio solo con il passare del tempo.

"Simon, mi dispiace, ma se mi fai spiegare..." iniziò a dire Logan, ma Simon, ovviamente, non lo lasciò finire di parlare.

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora