24. Caos

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"Joel, ti calmi, per favore?" gli disse con voce pacata Jake, il papà di Annie.

Joel bloccò il suo andirivieni, stava consumando le suole delle scarpe a furia di fare avanti e indietro davanti la sala parto dove era appena entrata Sabrina.

"Calmarmi? La sente come urla?!"

Joel sapeva di non doversi rivolgere così ad un uomo anziano, però, l'agitazione se lo stava mangiando.

"Joel, è normale. Ho partorito due volte e mi sono ritrovata in entrambi i casi senza voce," affermò sua sorella Lisa.

Joel non sapeva perché era così nervoso. Forse perché non aveva assistito a nessuno dei due parti di sua sorella Lisa dato che, quando Amy e Jason erano nati, lui in entrambi i casi si trovava a Yale, quindi non sapeva che si potesse essere così agitati davanti una sala parto.

Andò a sedersi di fianco a Bran che gli sorrise, rassicurante, e gli strinse forte la mano.

"Hai avvertito mamma e papà?" domandò a sua sorella.
Joel vide Lisa irrigidire le mascelle e incrociare le braccia al petto. "Sì, hanno detto che appena si sarebbero liberati dai loro impegni sarebbero venuti in ospedale. Non li capisco... Appena mi hai chiamata, sono corsa via dall'ufficio come una furia, sono riuscita solo ad avvisare Edward di rimanere a casa con i bambini."

Joel sospirò e gli venne quasi da piangere, sentì la presa di Bran sulla sua mano farsi più serrata. "Lisa, lo so che questo non è il momento adatto per dirtelo, ma mamma e papà non hanno mai tanto accettato questa storia della fecondazione artificiale. Non hanno proprio mai accettato l'omosessualità mia e di Sabrina."

Per non parlare di come si erano comportati nei confronti degli O'Neil, ma quella era un'altra storia.

Lisa affilò lo sguardo, a Joel sembrò quasi furente. Sua sorella maggiore aveva i suoi stessi occhi blu, ereditati da loro padre, che in quel momento si fecero più scuri e profondi, un mare tempestoso.

"Lo so, Joel. Non sono una sciocca, conosco bene il pensiero di quei due, ma speravo che una volta nato il bambino potessero cambiare idea. Purtroppo... la mentalità bigotta del cavolo non si cambia."

Joel poggiò il capo sulla spalla di sua sorella. "Sabrina ha noi, non le faremo mancare nulla."
Lisa annuì e baciò la testa di Joel affettuosamente. Avendo undici anni di differenza, era sempre stata quasi una seconda mamma per lui.

Qualche minuto dopo videro arrivare Simon, che invase un corridoio ospedaliero di palloncini celesti e bianchi.

Arrivò di fronte a Joel, Bran, Lisa e il signor Jake, tutto sudato e ansimante.
"Allora, è nato?"
Tutti e quattro scossero il capo negativamente all'unisono.

"Non credi di aver esagerato con i palloncini?" domandò Jake a suo nipote.

Simon scosse la mano libera per aria, come se stesse scacciando via un insetto fastidioso. "I palloncini non sono mai abbastanza. Oh, vorrei davvero essere in quella sala parto solo per vedere Annie in piena crisi isterica," affermò, sedendosi di fianco a Bran, con i palloncini che fluttuavano allegramente sulle loro teste.

"Il professore?" gli domandò Bran.
"Verrà più tardi. Aveva una riunione dei docenti. Adesso, starà crepando di ansia, povero prof," ridacchiò Simon.

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora