Capitolo ventiduesimo.

298 8 11
                                    

Mancano due giorni al ballo, credo che mi farò spedire un vestito da mamma, almeno questo speriamo lo faccia.

Le faccio velocemente una richiesta via lettera ed esco fuori dalla stanza.

''Buongiorno!''.

La voce nel corridoio è abbastanza snervante.

''Buongiorno, L e s t r a n g e''.

Rispondo minacciosa.

''Vedo che non hai dormito bene''.

Lo guardo male, andando verso la Sala Comune.

''Ma dove vai?''.

''Penso sia abbastanza evidente, che dici?''.

''Bevi acido e bambini a colazione?''.

Mi chiede, raggiungendomi.

''Si, che vuoi?''.

''Beh tra due giorni ci sarà il ballo e mi chiedevo se-''.

''Non credo di essere una biondina simile ad una fata che parla francese, hai sbagliato persona''.

''No, credi che andrei al ballo con una fatina? Non mi conosci''.

''Comunque, non credo di andare al ballo e se ci vado è per fottere un po' di idromele''.

Mi sorride, non dicendo una parola.

''Adesso che fai?''.

''Nulla''.

Gli rispondo, scendendo in Sala Comune.

''Vogliamo andare al Lago Nero?''.

Continua il ragazzo, seguendomi.

''No''.

''Hogsmeade?''.

Alzo lo sguardo, trovando Tom sul divano intento a guardarci.

Mando giù la saliva, posando si nuovo lo sguardo su Lestrange.

''No, Tom''.

''Piton''.

Mi risponde, beffardo.

''Alle 16.00 in biblioteca, magari fai qualcosa di pozioni visto che fai schifo''.

''Perfetto, a dopo''.

Mi risponde sorridendo.

Esce fuori dalla Sala Comune.

Vado anche io verso l'uscita, ignorando Tom.

''Dove pensi di andare, Bianca?''.

Mi chiede, alzandosi dal divano.

''Sei stupido? Sto andando dai gemelli''.

Gli rispondo di getto, girandomi completamente verso di lui.

Scuote la testa, facendo comparire sul suo viso un sorriso.

''Non vai da nessuna parte''.

Mi risponde, con gli occhi pieni di rabbia.

''Invece vado dove voglio''.

Rispondo stringendo i pugni.

Mi prende per un polso, trascinandomi verso il dormitorio maschile.

''Mollami''.

''Devi capire che sei mia''.

''Curati''.

Gli rispondo, stringendo a mia volta il suo polso.

''Sei idiota, vero? Sai, me l'aspettavo da una stronza come te''.

Fuck YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora