6: solo amici

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Erano solo le 06:50 della domenica mattina, ed io ero già sveglia, non che avessi dormito più di un quanto.

Ero rimasta tutta la notte a pensare alla sera prima, al ragazzo nella pozza di sangue, a Stiles che mi riporta a casa, al possibile bacio che ci poteva essere fra di noi "siete solo amici", una vocina dentro la mia testa continuava a ripeterlo, continuava a dire anche "non sarete altro che amici". Forse era vero.

Mi alzai da letto tutta frastornata, mi guardai allo specchio, e si, avevo bisogno di una doccia.

Mi infilai sotto il getto caldo, quando ripensai a Stiles che diceva "magari domani", così appena uscii dalla doccia mandai un messaggio al ragazzo per cui avevo una cotta.

~ehi Stiles, che ne dici di venire da me oggi? Magari andiamo a trovare Theo in ospedale~, lasciai il telefono e andai a fare colazione.

Nel frattempo che mi facevo i pancake con un po' di impasto rimasto dal giorno prima, il mio telefono vibrò: ~ci sto, passo a prenderti alle 10:00~.

Erano solo le 07:00, avevo tre ore per prepararmi.

Dopo aver fatto colazione, andai ad asciugarmi i capelli, decisi di lasciarmeli lisci, e dopo essermi vestita faci un acconciatura.

Mi misi una canottiera bianca corta, con sotto un paio di pantaloni neri, dato che iniziava a fare freschino, sopra la canottiera mi misi una camicia a quadri rossa con le maniche lunghe, dato che come lunghezza mi arrivava a metà coscia, decisi di prendere i due lati e farmi un nodo sulla pancia.

Come scarpe misi dei tacchi, ma non quelli eleganti.

Adesso passiamo a trucco e parrucco, come acconciatura scelsi una crocchia bassa, e come trucco mi misi solo fondo tinta, correttore, blush, illuminante, mascara e un po' di rossetto.

Si fecero le 09:30, quando decisi di mandare un messaggio a Liam, ~senti Liam, tra poco viene Stiles a prendermi, andiamo all'ospedale per vedere Theo, vieni anche te?~

Non mi rispose, forse era ancora a dormire.

Passò la mezz'ora, Stiles arrivò preciso come un orologio svizzero.

-ciao Lydia- mi salutò, si vedeva lontano un miglio che nemmeno lui aveva chiuso occhio, aveva delle occhiaie spaventose.

-ciao Stiles- lo salutai come lui aveva fatto con me, ed entrai in macchina.

Pochi minuti dopo, Stiles si ferma: -cosa ci facciamo qui?- chiesi perplessa davanti ad una locanda che non avevo mai visto.

-ti porto a fare colazione- mi disse scuotendo le spalle, in effetti avevo una certa fame, a colazione avevo mangiato solo un pancake.

-oh, non ho soldi- dissi accorgendomi di non aver portato la borsa con me.

-fa niente, offro io oggi-, annuii.

Entrammo, era una locanda piccola ma molto accogliente, era un po' rustica.

Una cameriera ci accolse e ci portò al tavolo dove c'erano già 2 menù.

-te che prendi di solito?- chiesi io curiosa.

-di solito prendo un caffè americano è una fetta di crostata alla marmellata, te invece?- -io un cappuccino e una treccia al cioccolato- risposi.

Mangiammo chiaccherando un po' della situazione.

Finito Stiles andò a pagare, mentre io mi dirigevo alla macchina.

Poi due spari, ma sta volta niente urla, solo risate soddisfatte.

Gli spari nella mia testa continuavano, così, per fermarli mi accasciai in ginocchio per terra coprendomi le orecchie.

Un amore improbabile|| stydia ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora