28: un nuovo angelo

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Passai una settimana d'inferno, io di certo non volevo uccidere un bimbo, ma non avevo altra scelta.

Fortunatamente in quella settimana avevo tutti i miei amici accanto, l'unico che mancava era Stiles, non glielo avevo detto e non glielo avrei detto sicuramente prima di abortire.

AA: oggi andiamo a fare shopping? Magari compri qualcosa per il bambino.
LM: Allison ne abbiamo già parlato, non intendo tenerlo, quanto per lo shopping, va bene, alle 15:30 a casa mia.
AA: ok, va bene se porto pure Scott?
LM: si.

Agganciai, Scott non era un problema, anche lui era al corrente di tutto, come gli altri però anche lui provò a farmi cambiare idea, non ci riuscì, anche io da sola provai a farmi cambiare idea, però non volevo darlo in adozione e non lo potevo tenere.

Ero a casa quella mattina, c'era pure mia mamma e Stiles, quest'ultimo però doveva andare a casa a preparare le ultime cose per partire per il college.

Anche io in realtà dovevo preparare la valigia, mi mancavano le ultime cose, che avrei comprato al centro commerciale con Allison e Scott.

Mancavano solo due giorni e non mi sarei più sentita dire "potresti provare a tenerlo" "Stiles cambierà idea appena glielo dirai" e altre cazzate del genere, era estenuante sentirsi dire le stesse identiche cose giorno per giorno da cinque giorni di fila, e soprattutto era ancora più demoralizzante perché sapevo benissimo che Stiles non avrebbe cambiato idea.

Ormai era ora di pranzo, Stiles se ne stava andando, così lo salutai con un bacio e tornai in camera mia, non mangiai quel giorno, avevo lo stomaco chiuso.

Purtroppo Stiles dovevo evitarlo, se no mi scappava di dirgli quello che stava succedendo, infatti in 5 giorni lo vidi solo una volta, quella, la cosa bella è che si accorse che qualcosa non andava, vedeva che mi accarezzavo la pancia di tanto in tanto, vedeva che ero assente, gli rispondevo che non mi sentivo tanto bene, che presto sarebbe passata, ed era vero, presto il problema di un figlio sarebbe passato.

-sicura di stare bene?- mi chiese uscendo di casa.

-si, presto passerà- risposi.

-allora perché ti accarezzi sempre la pancia?- mi chiese, beh non sapevo che rispondere.

-perché mi fa male, poi passerà tutto, te l'ho detto- gli risposi non guardandolo in faccia.

In camera mia decisi che mettermi per quel pomeriggio:

Mi misi dei pantaloncini corti fino a metà polpaccio, una maglia a maniche corte bianca dentro i pantaloni e converse basse bianche.

Per definire il tutto mi feci una crocchia alta e aspettai i miei amici.

Arrivarono in anticipo, così scesi le scale e corsi in macchina loro.

Andammo al centro commerciale, loro provarono a farmi cambiare idea ma non la cambiavo, ormai ero irremovibile, l'unica persona che mi poteva far cambiare idea era Stiles ma lui non voleva figli.

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Passarono altri 2 giorni, ormai era il gran giorno, non ero psicologicamente pronta ma dovevo.

Avevo l'appuntamento alle 14:00, però mi alzai alle 5:00 di mattina, l'ansia mi stava mangiando viva.

Non sapevo cosa fare in quel tempo li, così, dato che avevo da finire di preparare le valige per il college, preparai quelle.

In tarda mattinata mi chiamò Allison, mi chiese se ero davvero sicura, le risposi di no, però era la scelta giusta, dato che quella chiamata era abbastanza triste, mi disse che lei, Scott e Stiles sarebbero usciti a fare un giro insieme nel pomeriggio, invitarono anche me ad uscire, però le ricordai quella cosa e così uscirono solo loro 3.

Un amore improbabile|| stydia ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora