10: my birthday

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Pur essendo ottobre, faceva ancora caldo, così mi misi un vestito poco sopra il ginocchio con una fantasia a fiori.

Scesi, Stiles era già pronto, aveva un borsone con se, non sapevo cosa avremmo fatto, così trucco leggero come la sera prima e capelli lisci e sciolti.

-andiamo?- mi chiese tentando di rimanere serio con poco successo.

Ci avviammo alla macchina, lui mi porse una benda dicendomi che la dovevo tenere per tutto il viaggio, io me la misi.

- scusa ma quanto dura il viaggio?- chiesi curiosa, lui mi rispose -circa una mezz'ora- poi partimmo.

Durante il viaggio non mi levai mai la benda, quasi non mi addormentai, però a tenermi sveglia era la compagnia del moro, che continuava a fare battute squallide, mi rendeva tanto felice.

Passò la mezz'ora tanto attesa e Stiles parcheggiò.

-non levarti ancora la benda- rimasi seduta in macchina fino a quando la portiera non si aprì, il ragazzo mi prese il polso e mi portò fuori dalla macchina.

-Puoi levare la benda- slegai la benda, e davanti a me si parò un panorama bellissimo, eravamo in spiaggia, essendo che era mercoledì non c'era nessuno.

-tu sei pazzo- dissi mettendomi a piangere.

-non c'è tua madre, volevo andare a scuola e non sapevo cosa regalarti, questo è il minimo- disse il moro mentre si spogliava.

Rimase in boxer -dai levati il vestito, andiamo a fare un bagno- non avevo il costume, ma non mi importava, mi levai il vestito e le scarpe.

-andiamo- dissi sorridendo, iniziammo a correre verso l'acqua, era marmata, ma non m'importa a, in 16 anni della mia vita nessuno mi aveva mai fatto una sorpresa tanto bella.

Dopo circa un ora uscimmo dall'acqua entrambi affamati.

-ho portato dei panini, del vino e dell'acqua-. Era circa mezzogiorno e mezzo, iniziai a mangiare un panino con prosciutto crudo e stracchino.

Stiles diede un panino a me, poi tirò fuori dal borsone che aveva portato, una coperta, dei bicchieri e degli asciugamani per asciugarci.

Appena finimmo di mangiare io mi misi a prendere il sole, ma tempo 20 minuti che Stiles mi prese in collo e mi buttò in acqua.

-ti odio- urlai per poi iniziare a ridere.

Il ragazzo si avvicinò a me, eravamo faccia a faccia, la distanza fra le mie e le sue labbra erano poche, il moro mi prese per i fianchi, mi avvicinò sempre di più a lui, fino a che non potevo sentire il suo respiro incrociarsi sul mio.

-ti posso baciare?- mi chiese d'un tratto.

-la prossima volta agisci- gli presi il volto con le mani e lo baciai.

Quel bacio durò pochi secondi, secondi interminabili.

Quello che avevo sempre e solo sognato si stava avverando.

Appena ci staccammo ci guardammo negli occhi, lui aveva ancora le mani sui miei fianchi.

Ci abbracciammo, e poi iniziammo a giocare come dei bambini nell'acqua.

Si fecero le 16:30 uscimmo dall'acqua e ci iniziammo ad asciugare.

-grazie, grazie di questa splendida giornata- dissi abbracciandolo.

-la notte è lunga- disse il moro sorridendo.

Ci rivestimmo, aiutai Stiles a riprendere le cose che aveva portato e tornammo a casa.

In auto ascoltammo musica a tutto volume, e cantammo.

Arrivammo a casa verso le 17:30 -puoi aprire te? Io devo sistemare un po' di cose nella jeep- mi disse il ragazzo.

Un amore improbabile|| stydia ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora