14: back to school

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I due giorni li passammo a raccogliere più informazioni possibili sui cacciatori, a scuola ce n'erano 2 o 3, due dei quali venivano nel mio corso di storia e uno anche nel mio corso di algebra.

Quel giorno io e Stiles dovevamo fare da esche per quella stessa sera.

Il piano consisteva nel far credere che io e il mio ragazzo ci eravamo lasciati, e invitare uno dei cacciatori ad un appuntamento.

La stessa cosa doveva fare Stiles con una cacciatrice del suo anno, a quel punto tendevamo una trappola a loro due, sicuramente la Monroe sarebbe venuta a vedere come andava, così avremmo tenuto un attacco pure a lei.

Ormai erano le 7:00, ero sveglia da molto per la tensione, così mi ero già fatta una doccia, truccata e pettinata, mancavano solo i vestiti.

Per l'occasione misi dei jeans blu, maglietta a fiori e golf rosso.

Come già ho detto, io dormivo da Stiles quindi non potevo assolutamente farmi vedere a casa sua, così uscii presto e andai a casa mia a piedi.

Mancavano 15 minuti all'entrata a scuola, dovevo arrivare precisa al suono della prima campanella, così non mi avrebbero vista fuori.

Visto che mancava ancora molto aggiustai il trucco con un po' di illuminante e del mascara in più.

Ormai era ora, dovevo uscire di casa, stavo morendo di ansia, ormai non mi potevo più ritirare, mi stavo sacrificando.

Suonò la campanella, tutti stavano entrando e io li stavo guardando dalla mia macchina.

Erano tutti in aula, così presi la mia borsa dalla macchina e mi avviai verso l'aula di storia.

Appena entrai tutti mi guardavano a bocca aperta.

-scusi signorina Martin, ma dov'è stata questa settimana?- mi chiese il professore.

-a Londra con la mia famiglia, ho i parenti là- risposi.

L'unico posto libero era accanto ad un certo Nolan, un cacciatore.

Nolan mi guardò tutta la lezione a bocca aperta, io provavo a fare finta che non lo vedessi, ma era difficile.

Le altre ore sembravano in loop, tutti i professori mi fecero le stesse domande, tutti i miei compagni mi fissavano allo stesso modo.

All'ora di pranzo, appena entrai tutti si girarono verso di me, idem per Stiles.

A mensa c'era Nolan e il suo migliore amico Gabe in un tavolo soli, così mi misi con loro.

-ciao ragazzi, come va?- provai a dire il più sinceramente possibile.

-bene.- risposero in coro poco convinti.

Dopo gli chiesi se gli andasse di incontrarci a scuola noi tre, entrambi acconsentirono.

Appena mi alzai vidi Stiles che rideva con una ragazza, ero molto gelosa.

Il resto delle lezioni passarono come le precedenti, stesse domande, stesse risposte, stessi sguardi.

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Era ora di andare via, a casa mi doveva riaccompagnare Stiles, così aspettammo che tutti se ne andassero e saremo potuti andare pure noi.

Dovevamo andare a casa sua e avere un po di privacy dato che tutte le persone erano andate in hotel.

-ho paura- dissi durante il viaggio da scuola a casa.

Lui non rispose, si limitò a prendermi la mano mentre guidava, in semplice gesto che mi faceva venire le farfalle nello stomaco.

Un amore improbabile|| stydia ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora